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~ considerazioni in ando e in endo

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Archivi tag: il disperato urlo silenzioso della fangirl in incognito

Cineriassuntone mensile / I film di aprile 2019

30 martedì Apr 2019

Posted by Elisa G. in 2018, 2019, Cinematografò, Recensionando

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Alexis Michalik, Anthony Maras, Armie Hammer, è così francese!, Berlinale 68, biografia, Cannes 2018, Dev Patel, film PESO, i nostri amici arabi, il disperato urlo silenzioso della fangirl in incognito, Jason, Joe Cornish, John C. Reilly, Jon S. Baird, Linda Cardellini, Małgorzata Szumowska, Michael Chaves, Nadine Labaki, Olivier Gourmet, omoaffettività, Oscar 2019, ritratto di relazioni umane prima che lavorative, Steve Coogan, terrorismo, tristezza a palate, Zain Al Rafeea

Secondo appuntamento mensile del cineriassuntone sett…mensile, un po’ perché di certi film voglio continuare a parlarvi in post dedicati, un po’ perché so che da qualche parte qui c’è un format perfetto ma c’è ancora da sperimentare. Quindi ecco a seguire tutti* i film usciti a aprile 2019 che ho visto ma non ho avuto tempo, voglia o sbatta di recensirvi.

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Avengers: Endgame / Thanos ha vinto

23 martedì Apr 2019

Posted by Elisa G. in 2019, Cinematografò, Riflettendo

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Anthony e Joe Russo, Chris Evans, Chris Evans faccia di cera, Chris Hemsworth, cinecomics, il disperato urlo silenzioso della fangirl in incognito, Jeremy Renner, Mark Ruffalo, Marvel, piangerone, Robert Downey Jr, Scarlett Johansson, supereroi con superproblemi

Thanos ha vinto. Da quello schiocco di dita non si torna indietro, non importa quanto (tanto) e cosa succeda in Avengers: Endgame, il finale di partita già annunciato in maniera sibillina da Doctor Strange durante Infinity War.
Thanos ha già vinto, nella misura in cui il suo schiocco di dita è entrato nell’immaginario collettivo globale, definendo uno dei pochi punti di svolta e di non ritorno del complesso e talvolta ripetitivo e paraculo mondo dei cinecomics in quest’epoca di usato sicuro e rischio zero. A diventare cenere non sono stati solo metà dei supereroi e degli esseri viventi dell’intero cosmo, ma anche larga parte di un certo approccio – in via di superamento – di concepire e costruire cinecomics.

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Avengers Infinity War / Qualche considerazione a caldo

25 mercoledì Apr 2018

Posted by Elisa G. in 2018, Cinematografò

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Anthony e Joe Russo, Avengers, Benedict Cumberbatch, Chris Evans, Chris Hemsworth, Chris Pratt, cinecomics, Deve far male!, film coi pugni nelle mani, hair porn, il disperato urlo silenzioso della fangirl in incognito, Josh Brolin, Mark Ruffalo, Marvel, Robert Downey Jr, Scarlett Johansson, Sebastian Stan, supereroi con superproblemi, Tom Holland, TUTTO MAIUSCOLO, umani fanno il mazzo ad alieni, Zoe Saldana

È arrivato il momento di sfoderare uno dei miei indubbi talenti: parlare di tutto senza dire niente, ovvero evitare con consumata agilità non solo ogni possibile spoiler, ma anche ogni singolo accenno di trama, anche vago e recondito su Avengers Infinity War, un film che forse non vale nemmeno la pena di recensire in maniera “seria”, perché ognuno a riguardo avrà da dire la sua e, con 2 ore e 40 minuti di minutaggio, di materiale su cui lambriccare ce ne sarà davvero tantissimo nei mesi a venire.
Quindi aspettando che anche voi vediate uno dei film più attesi dell’annata (e il consiglio è di farlo quanto prima perché spoilerarselo è davvero un attimo) questa sono io che in maniera informale e disordinata dico la mia a riguardo, in una reazione a caldo nel post visione.
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Specialando / Il CLASSIFICONE i 10 fangirleggiamenti 2015

25 domenica Dic 2016

Posted by Elisa G. in 2015, IL CLASSIFICONE, il Listone, Specialando

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angst, Deve far male!, fangirlism, giffami tutto, I was distracted by the gay, il disperato urlo silenzioso della fangirl in incognito, il Listone, le mani addosso!, lesbiche vestite male, lesbofilm, libreria fangirl, omoaffettività, piangerone, Team Gerontofilia

Diciamoci la verità: vado contro la mia sanità mentale, il giusto riposo nel periodo festivo e anche la logica del chi primo arriva meglio alloggia a proporre i classificoni di fine anno nell’ultima settimana del 2016. Da grande estimatrice delle definizioni precise ed esatte, se si chiamano “di fine anno” significa che i dodici mesi in questione devono essere agli sgoccioli o quasi, giusto?

ratherobvious

Prima però di tuffarci nei 3 tradizionali listoni con cui gerundiopresente saluta ogni annata, oggi come regalo di Natale davvero speciale per le stoiche e storiche lettrici (e i pazienti lurker di sesso maschile che però sono rimasti in silenzio o sono inesistenti) (se esistete magari fatemi l’occhiolino di nascosto, che sarei veramente felice di sapervi in ascolto fangirlistico) arriva un post atteso per quasi un anno, ovvero il Classificone perduto dei fangirleggiamenti del 2015! YAY!

valetutto

e certo, sennò uno che se lo fa a fare un blog suo personale?

Sì 2015. Col 5. Stavolta (solo stavolta) non è un typo!
Dato che quello del 2016 è (si spera) dietro l’angolo e dato che siamo quasi fuori tempo massimo (quasi), ma per dovere di cronaca e per non dimenticare, siete pronte a ritornare con un effetto dejavù alle vostre dashboard di Tumblr anno 2015?

Prima di iniziare, se siete in vena di un ripassino, ci sono sempre il Listone 2012 (anno felix), il Listone 2013 e il Listone 2014.

lorenzo-natale-4

Ferrero avrà anche tradito il caro Lorenzo MaestroeChef (e noi non la perdoneremo MAI per questo), ma qui siamo artigiani del saper fare e fangirlare, perciò siete pronti ad assaporare la bellezza? Sgranchitevi l’indice e preparatevi a scrollare!

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Recensionando / I Magnifici 7

21 mercoledì Set 2016

Posted by Elisa G. in 2016, Cinematografò, Recensionando

≈ 7 commenti

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Antoine Fuqua, Byung-hun Lee, Chris Pratt, Denzel Washington, Ethan Hawke, Haley Bennett, il disperato urlo silenzioso della fangirl in incognito, Manuel Garcia-Rulfo, Matt Bomer, momento patriottico bandiera inclusa, omoaffettività, Peter Sarsgaard, Ship Sheep, spara spara ci stanno massacrando, venezia 73, Vincent D'Onofrio, western

magnifici1Certo che per essere un film che viene sbandierato (e si sbandiera) come un remake moderno e contemporaneo di un classico basato a sua volta su un acclamatissimo capolavoro, I Magnifici 7 è sorprendentemente conservativo e tradizionale.
Se c’è stata un’estate cinematografica capace di cambiare la prospettiva dello spettatore sul bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto, è proprio quella appena trascorsa, che fa sembrare l’impresa senza infamia e senza lode di Antoine Fuqua pienamente in territorio positivo, per come appunto sfanga errori o difetti macroscopici.
Certo il pensiero del regista di Training Days e Southpaw al comando di un’onesta operazione western e commerciale come questa non ti carica della stessa aspettativa di quando i pistolieri dietro le pistole li mettono Tarantino o i Coen, ma esageravo io ad aspettarmi un risultato più sbavato ma meno convenzionale?
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Recensionando / X-Men: Apocalisse

23 lunedì Mag 2016

Posted by Elisa G. in 2016, Cinematografò, Recensionando

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Alexandra Shipp, Azzurritudine, Bryan Singer, Evan Peters, fissiamoci intensamente negli occhi, il disperato urlo silenzioso della fangirl in incognito, Insuperabili insuperabili Xmen!, James McAvoy, Jennifer Lawrence, Michael Fassbender, Nicholas Hoult, Olivia Munn, Oscar Isaac, Rose Byrne, shippabbestia, single manly tear, Sophie Turner, supereroi con superproblemi, Tye Sheridan

xmen_apocalypse_destroy_2Dato che una delle immutabili regole non scritte ma monolitiche dell’era cinematografica dei cinecomics è che tutto inizia e finisce in rigorosi cicli di trilogie, arrivati a X-Men:Apocalisse tocca inevitabilmente fare un bilancio.
A conti fatti, il ritorno degli insuperabili X-Men e l’approdo di una seconda generazione di (grandi) interpreti è un esperimento dai risultati più che lusinghieri. Nato con un film che voleva essere un po’ un esperimento, un po’ un deciso punto di rottura, un po’ un investimento su giovani attori, un po’ un colpo a caso, è finito per diventare un curioso reboot e prequel dello stesso progenitore da cui la necessità di allontanarsi aveva dettato il tono del suo punto di partenza. First Class rimane una boccata d’aria e un unicum nell’intero panorama supereroistico, qualcosa di così diverso che ha permesso di rilanciare l’intero universo mutante e di riconsegnarlo, svecchiato, nelle mani di chi riesce a farlo girare ai massimi livelli: Bryan Singer.
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Recensionando / Captain America: Civil War

23 sabato Apr 2016

Posted by Elisa G. in 2016, Cinematografò, Recensionando

≈ 12 commenti

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Anthony e Joe Russo, Anthony Mackie, Chadwick Boseman, Chris Evans, cinecomics, Daniel Brühl, Don Cheadle, Elizabeth Olsen, Emily VanCamp, film coi pugni nelle mani, Frank Grillo, hair porn, il disperato urlo silenzioso della fangirl in incognito, Jeremy Renner, John Slattery, Marisa Tomei, Martin Freeman, Marvel, nazisti cattivissimi, omoaffettività, Paul Bettany, Paul Rudd, Robert Downey Jr, Scarlett Johansson, scienziati che combinano casini micidiali, Sebastian Stan, spara spara ci stanno massacrando, spiegazioni cazzare, supereroi con superproblemi, Tom Holland

civilwar_sebDa che parte stai? Chiede imperiosa la locandina di Captain America: Civil War, terzo capitolo del franchise dedicato al Cap e capitolo 2.5 di Avengers per ambizioni produttive e vastità di cast da gestire.
Se i Vendicatori divisi cadranno, cinematograficamente parlando la loro unione (e il loro numero sempre crescente) hanno provato più e più volte che il troppo storpia, o quanto meno il tanto non paga. Ecco, posto che io #TeamCap tutta la vita (specialmente nella continuity cinematografica) e che in particolare sto spudoratamente dalla parte di Bucky, bisogna ammettere che il duo registico Russo ha smentito i mezzi fallimenti di Whedon e Snyder, provando che sì, è possibile creare un film d’intrattenimento puro ben orchestrato e mai troppo pesante, dando spazio a circa una ventina di personaggi, ammiccate a parentesi televisive e a capitoli di là da venire. Insomma, a tirar fuori un film ponte verso qualcosa di più risolutivo (Infinity War?) senza per questo renderlo pesante o inutile e anzi, provando finalmente a cambiare registro nel copione ormai rodato del tipico film Marvel.

Info utili:

  • C’è solo una scena extra, posizionata tra i titoli di coda “di testa” (quelli animati) e il roll nero con tutto il cast tecnico. EDIT- a differenza di quanto mostrato alla stampa, c’è anche una seconda scena alla fine fine fine dei titoli di coda, con protagonista Spidey.
  • Il post è diviso in una parte spoiler free e una di considerazioni spoiler ben segnalate.
  • Per comprendere il film è necessario aver visto almeno Winter Soldier e Age of Ultron, ma non farebbe male aver visto anche Ant-Man e la serie televisiva di Agent Carter.

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Recensionando / Victor: la storia segreta del dottor Frankenstein

08 venerdì Apr 2016

Posted by Elisa G. in 2016, Cinematografò, Recensionando

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Andrew Scott, Autocompiacimento registico, Azzurritudine, Bronson Webb, Daniel Radcliffe, e vissero felici e più gotici, father issue, Freddie Fox, il disperato urlo silenzioso della fangirl in incognito, James McAvoy, Jessica Brown Findlay, Londra vittoriana, omoaffettività, Paul McGuigan, shippabbestia, single manly tear, spiegazioni cazzare, vittoriano è meglio

vic1C’è qualcosa di estremamente straniante ma liberatorio nell’andare a vedere un film massacrato senza possibilità di appello dalla critica e uscirne tutto sommato soddisfatti. Difficile confrontare questa sensazione con quella opposta, però per un’amante delle cause perse come me arriva sempre il momento di stupore nel momento in cui faccio liste mentali di film infinitamente più squallidi di Victor: la storia segreta del dottor Frankenstein e accolti decisamente meglio nelle ultime settimane.
Con questo non voglio sostenere che sia un film superiore ai suoi palesi riferimenti creativi, Sherlock Holmes di Guy Ritchie e Sherlock BBC, ma questo non vuol dire che sia un film così tremendo come si dice in giro.

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Recensionando / Himitsu The Top Secret di Reiko Shimizu

27 domenica Mar 2016

Posted by Elisa G. in manga, Recensionando

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awwww!, drama queen, fantascienza, Gardy consiglia, Goen, il disperato urlo silenzioso della fangirl in incognito, libri col DRAMMA dentro, manga che ci diranno che non vende niente, Psicologia e Psicosi, Reiko Shimizu, ritratto di relazioni umane prima che lavorative, shippabbestia

himitsucoverQuesto post è la realizzazione di un lungo sogno cominciato il 2 settembre 2007, quando con grande emozione pubblicavo la mia prima recensione online. L’opera oggetto del pezzo in questione (che trovate a tutt’oggi nel titanico archivio dello SMO) era proprio Himitsu. Io ero ancora inesperta e scrivevo con preoccupazione di un manga di cui percepivo l’eccezionalità, che non trovavo modo di esprimere a parole.
A distanza di quasi un decennio, dopo che scrivere recensioni e consigliare prodotti culturali per me è diventata una professione, dopo qualcosa come 550 post solo su gerundiopresente e quasi il doppio le tra varie testate per cui lavoro, la difficoltà rimane la stessa. Non ha nulla a che vedere con l’enorme affezione che provo per i protagonisti di questa storia o per le persone con cui parlo da un decennio degli stessi: è che continuo a percepire il pericolo che la sua natura di manga porti tanti potenziali lettori a non provare un’opera che amerebbero moltissimo. Ora che la graphic novel è stata sdoganata e che tutti apprezzano prodotti fantascientifici come Black Mirror e Hannibal però non ci sono più scuse per ignorare quella che è e sarà una delle migliori uscite del 2016, imperdibile per gli amanti della fantascienza e dei procedurali.
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Recensionando / Life

15 giovedì Ott 2015

Posted by Elisa G. in 2015, Cinematografò, Recensionando

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Alessandra Mastronardi, Anton Corbijn, Berlinale 65, c'e' anche un po' d'Italia, coat porn, Dane DeHaan, delicate palette cromatiche, il disperato urlo silenzioso della fangirl in incognito, Joel Edgerton, Lauren Gallagher, nessuno mi capisce, omoaffettività, Robert Pattinson, Ship Sheep, shippabbestia, tratto da una storia di poco falsa

life1Il problema dei grandi miti del cinema è che ogni volta che li riporti sul grande schermo devi ricordare allo spettatore perché sono diventati tali. Bionde fatali e giovani ribelli, non importa chi sia il tuo bersaglio: se li prendi dal lato umano e decidi di ripercorrere la strada che li ha trasformati da uomini a miti, non devi mai dimenticarti di mostrare il loro potenziale e il contesto che ha permesso loro di esplodere.
Il nuovo film di Anton Corbijn, Life, prende la strada del flash biografico, raccontando una settimana della vita della stella nascente di Hollywood, James Dean, e del giovane fotografo convinto di aver scorto in lui l’icona di una generazione da consacrare.
Il problema è che perde da qualche parte parte la sua motivazione, il suo perché.

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SFF lover, pro reviewer, every day shipper.

Elisa Giudici, talvolta Gardy, sempre io.

Malvagia, misteriosa ed esotica, ho finito per fare del mio recensire a tempo perso un lavoro, tranne qui, dove continuo a perdere tempo dietro a cinema, letteratura e televisione.

Elargisco aggettivi e rintraccio sottotesti dalla nebbie padane, sognando tappeti rossi, viaggi interstellari, drammi vittoriani e statuine dorate.

Il mio animale totemico è un fottuto cervo metaforico (FCM).

Se "ci shippo qualcuno?" è la vostra domanda, questo blog è la risposta.

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