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Ultimo italiano in gara nella sessantottesima edizione del festival di Cannes, Paolo Sorrentino conferma con la sua nuova pellicola due grandi verità che avevamo già intuito: la corazzata made in Italy quest’anno è fortissima ma probabilmente rimarrà con un pugno di mosche per le mani e il regista del terzo italiano in gara non vive più nello stesso mondo di noi comuni mortali.
Non è il primo film di Sorrentino ambientato in un esclusivo hotel svizzero, ma il distacco dal sublime Le conseguenze dell’amore non potrebbe essere più abissale: è finito per Sorrentino il periodo in cui poteva identificarsi con i perdenti che tentano inutilmente di prendersi una rivincita sul mondo, ora la sua mente condivide le preoccupazioni e le nevrosi di quanti si confrontano con il successo e il riconoscimento del loro eccezionale talento.