Tag
Anna Paquin, base militare russa, Bingbing Fan, Bryan Singer, cinecomics, Costumismi, Ellen Page, Evan Peters, film coi pugni nelle mani, gente figa, Halle Berry, Hugh Jackman, Ian McKellen, il disperato urlo silenzioso della fangirl in incognito, Insuperabili insuperabili Xmen!, James McAvoy, Jane Goldman, Jennifer Lawrence, l'addominale prende aria, Marvel, Matthew Vaughn, Michael Fassbender, Omar Sy, omoaffettività, Patrick Stewart, Peter Dinklage, Shawn Ashmore, shippabbestia, Simon Kinberg, single manly tear, spandex!, supereroi con superproblemi
Finalmente è arrivato il momento di parlare del ritorno di Bryan Singer al timone di quella che rimane la sua creatura cinematografica più riuscita, gli insuperabili X-men!, abbandonati in malo modo alla vigilia del terzo capitolo della prima trilogia. A perderci sono stati tutti: Singer si è infilato in un tunnel senza uscita di film disastrosi, mentre i mutanti vivacchiavano sulle spalle di film non all’altezza del personaggio di Wolverine.
Dopo il piccolo miracolo di X-men First Class (soldi zero ma tanta ironia e un cast di attori promettenti ora famosissimi) si è ovviamente tentato di ricapitalizzare, però per una volta lo si è fatto in maniera oculata, richiamando Singer all’ovile, coinvolgendo gente come Matthew Vaughn e Jane Goldman per elaborare una storia all’altezza di un cinecomics di seconda o terza generazione e soprattutto mettendoci una marea di soldi (addio effetti speciali stile Windows 95, non ci mancherete).
Il risultato è forse il miglior film sui mutanti che abbiamo visto al cinema, una sorta di oculato aggiornamento delle svolte topiche delle storie di Bryan Singer utile all’approccio scanzonato e tumblraro del film che ha aperto la strada per la concreta rinascita di questo filone cinecomics. Lo troverete al cinema da domani, mentre qui sotto trovate un rapido commento, con [SPOILER] sempre segnalati.