(OCCHIO AGLI SPOILER!)
Glenn vs Meryl: quando fai un film per beccarti la statuetta con il ruolo col dramma dentro e qualcuno ha avuto la tua stessa pensata e scatta la Guerra.
The Iron Lady non l’ho ancora visto, ma così, a naso, Glenn Close vince la sfida accademica. Innazitutto perchè era una vita che la menava in giro che voleva fare ‘sto film e alla fine c’e’ riuscita, brava Glenn. Il come è semplice: ha tirato su il primo regista messicano che gli è capitato a tiro, un paio di persone che non dicono mai di no (Mia Wasikowska in un film in costume, ci credereste mai!?) ft attori inglesi a casaccio, paghi due lire per i set e la colonna sonora e…fatto? FATTO! E senza colla vininilica!
Infatti, come si è detto in giro, il film poggia tutto su Glenn Close, che ha sempre dimostrato di possedere il talento necessario per riuscire in un’impresa del genere. La cosa curiosa è che più che la sua performance en travesti a colpire è l’anima semplice, parsimoniosa, ingenua e piagnona di questo ometto completamente perso nel suo sogno di aprire un negozio tutto suo, a cui solo più tardi si aggiunge il risvolto sentimentale verso Mia, più che altro indotto da uno spirito di emulazione perso Hubert, l’imbianchino che scopre il suo segreto. E poi gli mostra di avere le tette anche lei per rassicurarlo/a. A questo proposito bisogna ricordare anche la prova di Jane McTeer, ingiustamente nascosta persino su IMBD, che senza le scene col dramma dentro per pigliarsi l’Oscar costruisce senza strafare una bella spalla per permettere alla Close di spadroneggiare.
Ovviamente la cosa più sconvolgente rimane GLENN CLOSE CHE NON FA UNA PAZZA PSICOTICA PRONTA AD ACCOLTELLARTI APPENA TI GIRI, MWUHAHAH.
Temo di non aver ancora superato la cosa.
Per il resto tutto nella norma o poco più sotto, per un film che soddisfa il desiderio di un’attrice e fa onestamente e con un ritmo adeguato quello che deve fare: il film discreto. Un film in costume (+1) discreto, ma con molte svolte ampiamente prevedibili (-1). Magari se evitavano quella morte posticcia che urla vendetta al cospetto dell’Academy era meglio, ma suvvia, almeno Glenn sostiene una parte *credibile* senza un mascherone sulla faccia. Capito Meryl? Probabilmente Meryl la spunterà ma non credo che Glenn si esibirà in qualche Sad Leo Faces per consolarsi. Le basterà fare la faccia di quella che sembra normale ma poi ci viene a prendere a tutti…brrrrr.
E siccome so che siete delle personcine curiose…
Mia Wasikwoska e Glenn Close limonano? Sì, ma è impossibile trovarci qualcosa di morboso.
C’e’ la scena della vestizione? No, niente.
C’e’ la scena del dottore che ti sgama perchè stai male? Sì ma post mortem
C’e’ la lesbica che sembra un uomo? DUE.
Menzione d’onore al bimbetto che sgama tutte le donne vestite da uomini fissandole negli occhi, con il suo vestito alla scolaretta e i suoi boccoli d’oro.

Lo vado a vedere? Chiariamo. Se vi piacciono i film tranquilli, in costume, differenze di classe bla bla bla può andare, ma non è un lesbofilm. Niente morbosetterie, ze-ro.
Ci shippo qualcuno? Non è che se ci sono le lesbiche allora non ci sono i gay. C’e’ proprio una coppia canon, ma così di sfuggita.
Costumismi? Niente di urlato, ma l’atmosfera c’era. Anche se faceva più Londra che Dublino, valli a capire.