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Cannes, Cannes 2012, Emmanuelle Riva, Isabelle Huppert, Jean-Louis Trintignant, Michael Haneke, Oscar 2013
Ammetto che, dopo essermi premurata di vedere almeno tutti i candidati a miglior film agli Academy Award (il che, da quando sono raddoppiate le nomination, è diventato davvero impegnativo), non ho finito il giro di pareri sugli stessi, ma insomma, quanta roba interessante è uscita che richiedeva la mia urgente attenzione?
Complice il mio maniacale bisogno di coprire ogni pellicola vista al cinema e la speranza che con le arene festive possa tornarvi utile qualche consiglio, nei prossimi giorni coprirò i film mancanti, partendo dal più PESO di tutti. Venga avanti, signor Haneke.
Michael Haneke è un uomo e un regista difficile da capire, ma a cui invidio parecchio la capacità di imporsi nel suo ambito lavorativo. Che abbia un indubbio talento e una conoscenza della sua arte più che approfondita è palese. Rimane il fatto che si è fatto strada dal Belgio alle stelle, smaciullando ogni avversario sul suo cammino verso la Palma d’Oro/l’Oscar e non solo come miglior film straniero.