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Autocompiacimento registico, Cannes 2015, Devin Druid, film col dramma dentro, film PESO, fotografia leccatissima, Gabriel Byrne, Isabelle Huppert, Jesse Eisemberg, Joachim Trier, nessuno mi capisce
È estate gente. Le ascelle si pezzano, le ferie si avvicinano e i distributori italiani cercano disperatamente quei quattro film passati in concorso a Cannes 2015 che non sono ancora riusciti a piazzarci. Ammosciato da un titolo che più random di così non si può, Segreti di Famiglia arriva in Italia dopo essere passato in concorso due anni fa sulla Croisette e aver attirato la mia attenzione per il bellissimo manifesto ruffianissimo con le cheerleader volanti qua a fianco.
Per una volta ci avevo visto giusto e nemmeno sapevo quanto: il bello del debutto in lingua inglese del regista norvegese Joachim Trier è racchiuso in un paio di scene laccatissime come quella di cui sopra, disperse in un mare magnum di compiaciuta autorialità che davvero lascia poco o niente nel post visione.