Tag
Adam Driver, Cannes 2016, delicate palette cromatiche, Golshifteh Farahani, Jim Jarmusch, maschio caucasico over 30 dalla genialità incompresa, slice of life, voice over molesto
Se gli Oscar 2017 vi sembrano un’entità ancora vaga e lontana, allora è il caso che vi aggiorni: ho già qui a fianco a me una lista di recuperi propedeutici impossibile da azzerare e Paterson di Jim Jarmusch, accolto con grande calore dalla stampa statunitense a Cannes, si profila già come il grande deluso della prima tornata di nomination ai premi con cui s’inganna l’attesa per i premi che contano.
E dire che la prova di Adam Driver era sembrata l’antidoto perfetto per mantenere la sua aurea da attore indie di progetti di qualità, messa parzialmente in crisi dall’ingresso in qualità di villain nel mega franchise di Star Wars.
I fan di Jim Jarmusch e della poesia nascosta nelle piccole cose quotidiane però si tranquillizzino: se è discretamente piaciuto pure a me, loro Paterson lo adoreranno.
Continua a leggere