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~ considerazioni in ando e in endo

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Archivi tag: Joe Wright

Recensionando / L’ora più buia

18 giovedì Gen 2018

Posted by Elisa G. in 2017, Cinematografò, Recensionando

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Anthony McCarten, Ben Mendelsohn, biopic, Dario Marianelli, fotografia leccatissima, Gary Oldman, i soliti attori inglesi, Joe Wright, Kristin Scott Thomas, Lily James, Oscar 2018, seconda guerra mondiale

Ci sono trecentomila uomini bloccati su una spiaggia francese e un singolo che decide del loro destino a Londra. La storia si consuma sui due fronti, ma le sorti di tutti sono nelle mani di quel solo uomo e delle sue decisioni.
Quella di L’ora più buia non è una storia nuova, anzi: il cinema è impegnato nel ruolo di Penelope sin dalla fine della Seconda guerra mondiale, cucendo e disfando discorsi e film su un momento drammatico dell’umanità. Perché il Secondo e non il Primo conflitto mondiale? Probabilmente per sua posizione perfettamente mediata tra il senso di passato così concluso da essere Storia eppure così vicino da poter essere ancora presente e rilevante.
La Prima guerra mondiale è l’ultima dei grandi conflitti alla vecchia maniera, la seconda è l’introduzione al Guerra fredda, è moderna e ha un nemico cinematograficamente perfetto, cristallizzato nel concetto stesso di Male (il Nazismo, Hitler, la Shoah).
Dunkirk con la sua mancanza di protagonista e la sua visione collettiva è stato spesso tirato in ballo come la versione moderna di un film molto più tradizionale come L’ora più buia. Difficile non farlo, quando lo stesso preciso ricorso storico viene raccontato da due film che concorrono insieme per gli Oscar.
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Recensionando / Pan

13 venerdì Nov 2015

Posted by Elisa G. in 2015, Cinematografò, Recensionando

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Adeel Akhtar, Amanda Seyfried, Autocompiacimento registico, bambini saputelli odiosissimi, Cara Delevingne, Costumismi, delicate palette cromatiche, Garrett Hedlund, Hugh Jackman, Jacqueline Durran, Jason Fuchs, Joe Wright, Kathy Burke, l'ego di Joe Wright, Levi Miller, ma anche no, nessuno mi capisce, Nonso Anozie, Rooney Mara, spiegazioni cazzare

pan_1Da grande cultrice delle ecatombi cinematografiche a-la-John Carter (ormai un vero e proprio case study che come sapete mi sta anche molto a cuore) e da grande amante degli adattamenti cinematografici di Joe Wright, mi duole sottolineare come i discorsi più interessanti su Pan non riguardano la sfera artistica, che è davvero poca cosa, purtroppo.
Costato 155 milioni di dollari, Pan nel primo fine settimana d’uscita statunitense ne ha portati a casa a stento 15, la metà del tremendo andamento di John Carter (che però era costato più del doppio: quello sarà un record negativo davvero duro da battere). Cosa è andato storto nel tentativo di Warner Bros di capitalizzare il recente successo dei remake live action dei classici Disney?

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Recensionando / The Ocean at the End of the Lane

08 lunedì Dic 2014

Posted by Elisa G. in Libreria, Recensionando

≈ 2 commenti

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fantasy, Joe Wright, Locus Award, mondadori, Nebula Award, Neil Gaiman

the oceanDando un’occhiata ai miei scaffali anobiani o su GoodReads, si potrebbe ricavare l’erronea impressione che io sia una dei tanti appassionati estimatori dell’autore di Sandman e Stardust. Neil Gaiman infatti è uno degli autori più presenti tra le mie letture degli ultimi anni e anche nell’era pre-anobiana ho letto parecchi suoi titoli, tanto da poter dire di conoscere buona parte della sua bibliografia. La mia opinione riguardo le opere di un nome tanto popolare e amato in campo fantasy rischia di deludervi, perché personalmente Neil Gaiman mi lascia abbastanza indifferente.
Alcuni titoli li apprezzo più di altri (American Gods, le storie brevi primo periodo, Coraline), che trovo ampiamente sopravvalutati (Neverwhere e il suo finale patacca), ma solo un titolo è riuscito a scaldarmi il cuore e conquistarmi; A Study in Emerald. Allora perché ho letto tanti suoi libri? Semplice: sono mediamente brevi, facilmente reperibili in biblioteca (e in genere con buone traduzioni ed edizioni), molto chiacchierati e premiati. In quei momenti in cui non si hanno le idee chiare e si cerca qualcosa d’immediatamente disponibile e “sicuro”, Gaiman ha pochi concorrenti.
Quando poi comincia a circolare insistente la voce che l’ultimo titolo dell’autore diventerà un film per mano di Joe Wright, beh, preferisco arrivare preparata.

recensione completamente spoiler free

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Recensionando / Locke

13 martedì Mag 2014

Posted by Elisa G. in 2013, Cinematografò, Recensionando

≈ 1 Commento

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Andrew Scott, father issue, fatto con du lire, Joe Wright, Steven Knight, Tom Hardy, Venezia 70

lockeFilm come Locke sono importanti oltre il loro livello qualitativo, perché ci ricordano come la sperimentazione sia ancora possibile nel cinema, anche con pochi mezzi economici. Presentato a Venezia 70 (un’edizione in cui i titoli migliori erano tutti fuori concorso) Locke è un piccolo film che non sembra tale, capace di addentrarsi nella sperimentazione artistica senza mai perdere per strada il pubblico.
Certo, l’impatto iniziale non può che lasciare interdetti: dopo una giornata di duro lavoro, Ivan Locke sale in macchina, attacca il cellulare alla connessione bluetooth dell’auto e comincia a fare e ricevere chiamate, destinate a cambiare radicalmente la sua vita nel corso di una notte. Non vedrete altro volto oltre a quello di Tom Hardy, che non uscirà mai dall’abitacolo per l’intera durata della pellicola.
Suona come un film dalla pesantezza micidiale e invece proprio no.
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Recensionando / Anna Karenina

19 martedì Feb 2013

Posted by Elisa G. in 2012, Cinematografò, Recensionando

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Aaron Taylor-Johnson, Alicia Vikander Olivia Williams, Costumismi, Dario Marianelli, delicate palette cromatiche, Domhnall Gleeson, Emily Watson, film alla Joe Wright, film in costume, fissiamoci intensamente negli occhi, fotografia leccatissima, grande fantasia in fase di casting, Jacqueline Durran, Joe Wright, Jude Law, Keira Knightley, Kelly Macdonald, l'ego di Joe Wright, Matthew MacFadyen, regia compiaciutissima, Ruth Wilson, Seamus McGarvey, Tom Stoppard

In quanto sostenitrice senza quartiere e grandissima estimatrice di Joe Wright e delle sue compiaciutissime regie, attendevo Anna Karenina con un misto di emozione e purissimo terrore, dato che le recensioni in madre patria non erano esattamente entusiastiche.
Data la (lunga) attesa italiana, ho persino riletto il libro (che non è proprio la lettura di un pomeriggio invernale e poco più), pronta al grande momento e impaziente di dirvi cosa ne penso, perché si sa, Joe Wright è una questione di testa e cuore e, quando ci si mette….è buono qui *indica la testa* è buono qui *indica il cuore*.
Non temete: quando è stato necessario ho contenuto gli entusiasmi o l’ho direttamente massacrato. “Il solista” non glielo perdonerò mai! MAI!

Anna Karenina Levin Kitty

Per me, la scena più emozionante del film e la perfetta sintesi del processo di adattamento di Wright.

Passando a parlare di Anna Karenina…torniamo a parlare dello smisurato ego di Joe Wright, che lo porta a fare molte scelte radicali, alcune radicalmente sbagliate, che mettono al centro ancora di più il suo lavoro su un bilancio totale del film. In sintesi pre-spappagnata infinita, va a finire come sempre. Se vi piace lo stile di Joe Wright e passate il tempo a salvare le gif tratte dai suoi film, andate a vederlo tranquilli, se lo strozzereste a mani nude dopo avergli inflitto sessioni varie di water boarding…gli vorrete infliggere una sessione aggiuntiva, dopo questo. 

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Aspettando / Anna Karenina

21 giovedì Giu 2012

Posted by Elisa G. in Aspettando, Cinematografò

≈ 2 commenti

Tag

Aaron Johnson, Anna Karenina, Autocompiacimento registico, Costumismi, hype a manetta, Joe Wright, Jude Law, Matthew MacFadyen, Michelle Dockery, Olivia Williams, trailer, Two Steps From Hell

Finalmente! Aspettavo davvero di vedere il trailer del nuovo film di Joe Wright, un regista che incontra i miei gusti quasi sempre. Pur apprezzando prodotti come Hanna non posso negare che per me dà il meglio di sè con gli adattamenti letterari, magari in costume.

Anna Karenina poi è lo psicodramma ideale per uno che dal libro di Atonement ci ha cavato fuori un film altrettanto bello e straziante. Inoltre già da trailer si intuisce che tutte le sue manie da grande regista consumato che fa i piani sequenza siano ampiamente presenti + un certo tocco alla Baz Luhrmann, o sto sognando? Tra questo e il Grande Gatsby, sarà un inverno da affogare nella melassa costumistica. GIOIA.

Unico dubbio serio: riuscirà Keira Knightley a reggere un ruolo così importante e così ricco di sfumature? Dubbio atroce.  Purtroppo, si sa, il caro Joe non è molto incline a grandi variazioni di casting (tanto che ha tentato di coinvolgere fino all’ultimo anche questa volta James McAvoy). Nel caso, ci consoleremo con Jude Law, Aaron Johnson, Matthew MacFadyen (<3), Michelle Dockery, Olivia Williams e un sacco di altra gente bravissima.

Nota: la musica di sottofondo è Nero dei Two Steps From Hell. Gli stessi della musica *dramma* del trailer di Xmen First Class.

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SFF lover, pro reviewer, every day shipper.

Elisa Giudici, talvolta Gardy, sempre io.

Malvagia, misteriosa ed esotica, ho finito per fare del mio recensire a tempo perso un lavoro, tranne qui, dove continuo a perdere tempo dietro a cinema, letteratura e televisione.

Elargisco aggettivi e rintraccio sottotesti dalla nebbie padane, sognando tappeti rossi, viaggi interstellari, drammi vittoriani e statuine dorate.

Il mio animale totemico è un fottuto cervo metaforico (FCM).

Se "ci shippo qualcuno?" è la vostra domanda, questo blog è la risposta.

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