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Aidan Gillen, dramma familiare obbligatorio, Ferdia Walsh-Peelo, John Carney, Lucy Boynton, Maria Doyle Kennedy
Al secolo John Carney, nel mio cervello quello che insultò Keira Knightley e wannabe Cameron Crowe: sono andata a vedere Sing Street in proiezione sulla base di queste sparute informazioni sul suo sceneggiatore e regista, oltre alla vaga consapevolezza che il film aveva raccolto un certo gradimento, tanto da portare il suo creatore a una svolta.
Indubbiamente Sing Street è un film importante nel bilancio cinematografico del regista irlandese John Carney, quello che a differenza di alcune sue anemiche prove precedenti non fa fatica a imprimersi nella memoria, per giunta con un bel ricordo. Diventa più complicato stabile se sia veramente un cambio di passo o il risultato di una notevole ipoteca sulla propria adolescenza.