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Abbie Cornish, Aimee Garcia, cops movie, Corporazioni Malvagie, fantascienza, figa-robottoni-esplosioni, film coi pugni nelle mani, Gary Oldman, i nostri amici arabi, Jackie Earle Haley, Joel Kinnaman, José Padilha, Joshua Zetumer, ma anche no, Michael Keaton, operazione nostalgia, poliziesco, reboot, Samuel L. Jackson, se ne sentiva il bisogno, spara spara ci stanno massacrando, WTF!?
La questione dei reboot rimane spinosa da qualsiasi prospettiva la si guardi. Se da una parte è comprensibile l’interesse derivato dal rigenerare storie di successo ammodernandole dopo decenni di stasi, dall’altra è più che giustificato il procurato allarme che ogni operazione di questo genere comporta, dato il bassissimo tasso di successo.
Se però c’è uno svecchiamento di franchise che mi vedeva propensa e vagamente ottimista era proprio quello di Robocop. Diciamolo: il film del 1987 è un titolo irrinunciabile per gli amanti dei polizieschi da braccio duro della legge, ma rimane pur sempre una pellicola con un aperto gusto per la violenza, un tocco horror e tante influenze da cinema di seconda fascia, germogliata nelle menti di Edward Neumeier e Michael Miner mentre guardavano ammirati il poster di “Blade Runner”.