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~ considerazioni in ando e in endo

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Archivi tag: Judi Dench

Cineriassuntone mensile / I film di maggio 2019

31 venerdì Mag 2019

Posted by Elisa G. in 2019, Cinematografò, Recensionando

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Anne Hathaway, Chris Addison, David Yarovesky, Dennis Widmyer, horror, Jackson A. Dunn, Jacques Audiard, Jason Clarke, Joaquin Phoenix, Joe Berlinger, Judi Dench, Kevin Kölsch, Lily Collins, Makoto Shinkai, Rebel Wilson, Sophie Cookson, tratto da una storia di poco falsa, Trevor Nunn, una vera esperienza di Truffa, Venezia 75, Zac Efron

Terzo appuntamento mensile del cineriassuntone sett…mensile, un po’ perché di certi film voglio continuare a parlarvi in post dedicati, un po’ perché so che da qualche parte qui c’è un format perfetto ma c’è ancora da sperimentare. Quindi ecco a seguire tutti i film usciti a maggio 2019 che ho visto ma non ho avuto tempo, voglia o sbatta di recensirvi.

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Assassinio sull’Orient Express: meglio il film del 2017 o quello del 1974?

28 martedì Nov 2017

Posted by Elisa G. in 2017, Cinematografò

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Tag

Agatha Christie, Anthony Perkins, Daisy Ridley, Ingrid Bergman, Jacqueline Bisset, Johnny Depp, Josh Gad, Judi Dench, Kenneth Branagh, Lauren Bacall, Michael York, Michelle Pfeiffer, Penelope Cruz, Poirot, Sean Connery, Sidney Lumet, Team Gerontofilia, Vanessa Redgrave, Wendy Hiller, Willem Dafoe

Se c’è una persona che può rispondere a questa domanda sono io e non solo perché ho già visto il film di Kenneth Branagh nel formato da lui immaginato per la fruizione (ovvero pellicola 60 mm proiettata ad ampiezza 70 mm). Vi svelo un piccolo segreto: prima di La Talpa e John Carter, ci sono stati molti film con un cui sviluppato una relazione ossessiva e morbosa, fatta di visioni multiple e ricerche di informazioni e materiali extra.

Assassinio sull’Orient Express è uno dei primi in assoluto, perciò la mia ossessione consumava la pellicola di una povera VHS da edicola dalla custodia di un bel cartone giallo, giallo Mondadori. Nonostante gli assurdi baffi scelti da Kenneth Branagh per dirigere il suo adattamento del romanzo più glamour di Agatha Christie in qualità di regista e in qualità di Poirot, gli ho concesso il beneficio del dubbio. E se avete visto quei baffoni a doppio livello, sapete che ha richiesto l’impiego di tutta la mia onestà intellettuale. Mi sono seduta al buio della sala e ho cominciato a segnare i punti. Ecco come è andata.
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Cineriassuntone settimanale / 26 ottobre 2017

29 domenica Ott 2017

Posted by Elisa G. in 2017, Cinematografò

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Alessio Maria Federici, Ambra Angiolini, è così francese!, Cannes 2017, Chris Hemsworth, cinecomics, cinema italiano, Cinemozioni5, commedia all'italiana, Diego De Silva, Donato Carrisi, Judi Dench, Louis Garrel, Lucrezia Guidone, ma anche no, Michel Hazanavicius, Pietro Sermonti, Sergio Rubini, Stephen Frears, Taika Waititi, Team Cricetone, thriller, Toni Servillo, venezia 74


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Recensionando / Miss Peregrine – La casa dei ragazzi speciali

13 martedì Dic 2016

Posted by Elisa G. in 2016, Cinematografò, Recensionando

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adolescenti problematici, Asa Butterfield, Azzurritudine, cole, coming of age, e vissero felici e più gotici, Ella Purnell, Eva Green, Judi Dench, nazisti cattivissimi, Ransom Riggs, Rupert Everett, Samuel L. Jackson, Tim Burton, young adult

gp_peculiar4Non so se sia frutto di un approfondito esame di coscienza o semplicemente una coincidenza fortuita del caso, ma l’approccio onesto e pragmatico con cui Tim Burton affronta la regia di Miss Peregrine – La casa dei ragazzi speciali lo rendono già il suo miglior film da parecchi anni a questa parte.
Non sono d’accordo con chi si è affrettato a proclamare che il Tim Burton di un tempo è tornato, ma sicuramente la scelta di dedicarsi all’adattamento filmico del romanzo young adult che Ransom Riggs sembrava aver scritto apposta per lui ha pagato.
O forse dopo tanti fiaschi, qualche fischio e una serie cospicua di delusioni, affrontando un film del Tim Burton di oggi con le giuste aspettative si può tornare a ridere e emozionarsi, ritrovando in qualche frangente l’incanto di un tempo.

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Recensionando / Philomena

27 venerdì Dic 2013

Posted by Elisa G. in 2013, Cinematografò, Recensionando

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dramma familiare obbligatorio, Gerontofilia, Judi Dench, Michelle Fairley, omoaffettività, Oscar 2014, Oscars, piangerone, Sophie Kennedy Clark, Stephen Frears, Steve Coogan, suore preti e altre cristiane malvagità, tratto da una storia di poco falsa, Venezia 70

Film come Philomena sono perfetti per il periodo natalizio e non solo in un’ottica di lancio in vista della stagione dei premi. Godendo insieme a pochissimi altri (Gravity e poi chi altro? Still Life?) di un vero e proprio trampolino di lancio in un edizione sonnolenta della kermesse lagunare, il nuovo film di Steven Frears nasconde ben più della magistrale interpretazione della sua protagonista, divenuta epiteto formulare dell’intera pellicola.
Philomena è un film accessibile a una fetta amplissima di pubblico, che vanta una qualità tale da rassicurare chi va al cinema a Santo Stefano ma non vuole vedere un cinepanettone, senza però essere così autoriale da escludere il pubblico di questi ultimi. I nomi coinvolti e l’interpretazione della Dench finiscono per attrarre anche chi il film autoriale lo cerca anche a Natale, mentre l’equilibrio perfetto tra componente drammatica e lieve ironia (con quel pizzico di relazioni familiari ritrovate che fanno tanto Natale) finisce per accontentare sia chi voleva ridere sia chi voleva il piangerone.
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Recensionando / Skyfall

08 giovedì Nov 2012

Posted by Elisa G. in 2012, Cinematografò, Recensionando

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007, Bérénice Marlohe, Ben Whishaw, Daniel Craig, Daniel Kleinman, figa-macchinone-esplosioni, gente figa, il disperato urlo silenzioso della fangirl in incognito, Javier Bardem, John Logan, Judi Dench, Naomi Harris, Neal Purvis, omoaffettività, Ralph Fiennes, Robert Wade, Roger Deakins, Sam Mendes, Ship Sheep, shippabbestia, uno spia l'altro pure, Uomo da Sospirone

Chiariamo.
Quella voce che Quantum of Solace sia un grave passo falso nella saga dell’agente 007 può averla messa in giro solo chi abbia presente il ciclo craigiano e poco altro perché, ma veramente? Ma ve li ricordate i film con Brosnan, per rimanere nel passato recente? Io ho ancora le crisi epilettiche quando ripenso a Il mondo non basta. Tuttavia è innegabile che rispetto al film di rifondazione della saga, il mai troppo lodato Casino Royale (chiariamo, io lo amo d’un amore purissimo ed incrollabile), abbia costituito un bel passo indietro.
Quando si è cominciato a parlare di franchise in crisi, di taglio di sceneggiatura e location per ridurre al minimo il budget richiesto alla moribonda Mgm io avevo i sudori freddi. Invece poi è uscito il primo trailer ed è stato un ottima rassicurazione.

Volontariamente ho evitato di seguire una campagna promozionale martellante, che credo abbia mostrato i 3/4 del film, e me ne sono andata al cinema sapendo che stava piacendo, e molto, a molti. Vi consiglio di fare lo stesso. Andate sulla fiducia, perché ne vale la pena. E lo dico anche a te, amica mia fangirl, fidati.

Nella prima parte discorsi a caso, ma dalla scritta [SPOILER] procedete su un campo minato.

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SFF lover, pro reviewer, every day shipper.

Elisa Giudici, talvolta Gardy, sempre io.

Malvagia, misteriosa ed esotica, ho finito per fare del mio recensire a tempo perso un lavoro, tranne qui, dove continuo a perdere tempo dietro a cinema, letteratura e televisione.

Elargisco aggettivi e rintraccio sottotesti dalla nebbie padane, sognando tappeti rossi, viaggi interstellari, drammi vittoriani e statuine dorate.

Il mio animale totemico è un fottuto cervo metaforico (FCM).

Se "ci shippo qualcuno?" è la vostra domanda, questo blog è la risposta.

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