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~ considerazioni in ando e in endo

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Archivi tag: Julianne Moore

Gloria e Gloria Bell / Fare il remake di sé stessi

17 domenica Mar 2019

Posted by Elisa G. in Cinematografò, Riflettendo

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cinema cileno, gerontocinema, John Turturro, Julianne Moore, Paulina García, Sebastián Lelio, Sergio Hernández

È davvero incredibile cosa siano disposti a finanziare i produttori statunitensi pur di preservare le fragili pupille del loro pubblico dalla mortal offesa dei sottotitoli. È davvero sconcertante assistere ai salti mortali che deve compiere un’attrice over 50 – anche se di primissima fascia e comprovato talento – per ricavarsi un ruolo da protagonista, un personaggio a tutto tondo degno di essere interpretato.

Da queste due disturbanti premesse stavolta però non nasce un piccolo fiore indipendente, bensì Gloria Bell, quella che ai miei occhi appare come un’ingiustizia, per quanto ben realizzata e dal risultato gradevole; una pellicola che ci riporta al solito discorso di corvée garantita per quanti, anche con un Oscar in mano, osino bussare alla porta di Hollywood con un passaporto straniero.
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Intervistando / Todd Haynes si racconta a Locarno 70

13 domenica Ago 2017

Posted by Elisa G. in 2017, Cinematografò, Intervistando

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Cate Blanchett, Festival di Locarno, Gardy intervista, Julianne Moore, Locarno 70, Todd Haynes

Quella che segue è la traduzione e trascrizione il più fedele possibile del lungo incontro che il regista di Carol, Lontano dal Paradiso e Velvet Goldmine Todd Haynes ha avuto con il pubblico del Festival di Locarno 70, il 9 agosto 2017.
La versione video pressoché integrale per chi non ha problemi con l’inglese la trovate in coda al post.

Nel frattempo in questo post potete ascoltare l’eco di una voce tra le più stimate del panorama cinematografico statunitense contemporaneo, mentre parla di cose cinematografiche, mondane e queer: dal suo rapporto con Cate Blanchett e Julianne Moore alla sua passione per Mary Poppins, fino al suo titolo di giornale preferito di sempre a lui dedicato. Buona lettura!
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Recensionando / Il Piano di Maggie

30 giovedì Giu 2016

Posted by Elisa G. in 2015, Cinematografò, Cinemozioni5, Recensionando

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Cinemozioni5, Ethan Hawke, film d'Ammmmore, Greta Gerwig, hipsteria portami via, Julianne Moore, Maya Rudolph, New York, Travis Fimmel, vestirsi al buio

ilpianodimaggie_locandinaSe all’appuntamento con i cinemozioni5 manco raramente perché il mio obiettivo nemmeno troppo nascosto è diventare esperta e nume tutelare del genere, bisogna ammettere che ultimamente mi è toccato più che altro levar mannaie sulle pochissime pellicole di genere che si sono viste dalle nostre parti, constatare la crisi delle romcom e, come una vera infame, evitare di vederne altre per non doverle stroncare piangendo disperatamente.
Ancora una volta a salvarmi sopraggiunge Sua Signoria della commedia indie statunitense Greta Gerwig, stavolta non in accoppiata con il fidanzato e regista Noah Baumbach (anche se mi aspetto che abbiate fatto i compiti e prontamente recuperato Mistress America e quel gioiello di Frances Ha).
Stavolta non siamo nemmeno di fronte a un cinemozioni5 venduto sotto false spoglie per colmare un bisogno di commedia romantica che il pubblico nega ostinatamente di avere: Il Piano di Maggie, a partire dal titolo in fucsia sgargiante, dichiara fiero e sincero il suo romanticismo e ne percorre ogni sacrosanto stilema, a partire dall’ambientazione newyokese.
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Recensionando / Hunger Games: il canto della rivolta – Parte II

19 giovedì Nov 2015

Posted by Elisa G. in Uncategorized

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adolescenti problematici, Deve far male!, Donald Sutherland, Elden Henson, Elizabeth Banks, film col dramma dentro, Francis Lawrence, Gwendoline Christie, Jeffrey Wright, Jena Malone, Josh Hutcherson, Julianne Moore, Kurt and Bart, la forza salvifica dell'Ammmore, Mahershala Ali, mondi distopici, Natalie Dormer, Philip Seymour Hoffman, Sam Claflin, Stanley Tucci, Stef Dawson, tristezza a palate, Willow Shields, Woody Harrelson, young adult

mockingjay_1Sembra passata una decade intera, invece sono trascorsi solo tre anni da quando è iniziata una delle saghe commerciali che hanno definito il cinema popolare dell’ultimo decennio, lanciato la già promettente Jennifer Lawrence e aperto definitivamente la via per l’approdo della letteratura young adult su grande schermo. Un successo che, osservato dal 2015, sembra inevitabile: se non fosse successo con The Hunger Games, sarebbe capitato con un’altra saga distopica o un’altra storica d’amore tra adolescenti affetti da malattie più o meno mortali. Non è assolutamente così: a testimoniarlo rimane il fatto che, con la gloriosa eccezione di The Fault in Our Stars, nessuno sia ancora riuscito a raccogliere il testimone di questo franchise, men che meno a solidificare il proprio successo proseguendo spedito per ben quattro capitoli. Giunti al quarto capitolo e fatte le dovute proporzioni su incassi e successi, si può ben dire che Hunger Games è a tutt’oggi l’unico erede di Harry Potter, ma anche l’unico franchise che ha creduto nella sua protagonista femminile, mettendola al centro senza riserve, rendendola l’affascinante volto di una normalizzazione rappresentativa spaventosamente lenta nella cinematografia occidentale, il simbolo di una generazione.
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Recensionando / Freeheld

06 venerdì Nov 2015

Posted by Elisa G. in 2015, Cinematografò, Recensionando

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Cynthia Wade, Ellen Page, Hans Zimmer, Josh Charles, Julianne Moore, lesbiche vestite male, lesbofilm, Michael Shannon, omoaffettività, Peter Sollett, risata schecca raggelante, Steve Carell, tratto da una storia di poco falsa

freeheld_1Sono innumerevoli i motivi per cui vale la pena produrre, realizzare e vedere un film. Alle volte prevale la nona musa, altre l’intrattenimento e infine ci sono storie che vale la pena raccontare, quelle a cui dobbiamo la formula tratto da una storia vera e l’epilogo narrato con brevi didascalie e foto sui titoli di coda: Freeheld ricade decisamente in quest’ultimo gruppo.
Questa storia si è già guadagnata un Oscar nel 2008, grazie al cortometraggio documentario girato da Cynthia Wade per raccontare e ricordare la battaglia di Laurel Hester, agente di polizia a Ocean County, New Jersey. L’intento qui è stato quello di trasformare il documentario in fiction, un formato di nicchia in uno accessibile al grande pubblico, che magari occhieggiasse anche all’Academy, dati i temi trattati.
Purtroppo però si è scelto di valorizzare la storia nella maniera canonica e stereotipata che ci aspettiamo di fronte alla tripletta malattia, omosessualità e diritti negati sin dai tempi di Philadelphia, facendo ricadere il film nel gorgo di una banalità e di uno stereotipo che proprio non dovrebbero appartenergli.
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Specialando / Oscar 2015, gif incluse!

24 martedì Feb 2015

Posted by Elisa G. in Cinematografò, Recensionando

≈ 3 commenti

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Alejandro González Iñárritu, Anna Kendrick, Benedict Cumberbatch, Bradley Cooper, c'e' anche un po' d'Italia, Dakota Johnson, David Oyelowo, Eddie Redmayne, Emma Stone, Graham Moore, Idina Mendel, J.K. Simmons, Jack Black, Jennifer Lopez, John Legend, John Travolta, Julianne Moore, Lady Gaga, Lonely Island, Meryl Streep, Michael Keaton, Milena Canonero, Neil Patrick Harris, Oscar 2015, Oscars, Patricia Arquette, Pawel Pawlikowski, Scarlett Johansson, Tegan e Sara

Causa diretta podcast su Gamesurf, purtroppo quest’anno non sono riuscita a coprire con un bel live blogging estenuante la cerimonia di premiazione degli Oscar 2015. Tuttavia per i morigerati e i lungimiranti che hanno preferito il sonno ristoratore al glamour hollywoodiano, ho preparato un compendio del meglio e del peggio di quanto successo ieri notte, quando Hollywood ha proclamato vincitori e vinti del 2014 cinematografico.
Prima che vi lamentiate per il ritardo, lasciatemi sottolineare che è un riassunto / compendio gif incluse.

a me gli

a me gli occhi!

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Recensionando / Still Alice

30 venerdì Gen 2015

Posted by Elisa G. in 2014, Cinematografò, Recensionando

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Alec Baldwin, dramma familiare obbligatorio, film PESO, Julianne Moore, Kristen Stewart, Oscar 2015, Oscars, Richard Glatzer, tratto da una storia di poco falsa, tristezza a palate

stillaliceIl 2014 è stato un anno fantastico per Julianne Moore, capace di mantenere il suo alto profilo di star hollywoodiana con due ruoli da assoluta protagonista condotti splendidamente (qui e nell’altrimenti tremendo Map to the Stars) e di partecipare a film più commerciali senza troppi danni.
C’è profumo di Oscar nell’aria (statuetta che sarebbe strameritata), proprio per la sua interpretazione da assoluta protagonista di Still Alice.

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Recensionando / Hunger Games: il canto della rivolta – parte I

20 giovedì Nov 2014

Posted by Elisa G. in 2014, Cinematografò, Recensionando

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adolescenti problematici, amori adolescenziali, Donald Sutherland, Elizabeth Banks, film col dramma dentro, Fottuto Cervo Metaforico, Francis Lawrence, Jeffrey Wright, Jena Malone, Jennifer Lawrence, Josh Hutcherson, Julianne Moore, Liam Hemsworth, Mahershala Ali, mondi distopici, Natalie Dormer, Paula Malcomson, Philip Seymour Hoffman, Stanley Tucci, tristezza a palate, Willow Shields, Woody Harrelson, young adult

mockingjayIl 2014 è stato l’anno dell’esplosione del fenomeno young adult al cinema e a chiuderlo degnamente arriva il precursore e ad oggi miglior risultato di una produzione per la maggior parte deludente (fidatevi di me, ho visto *tutti* i film del listone che vi avevo proposto a inizio anno).
Hunger Games, precursore, successo mondiale, apripista, ma anche produzione sempre più colossale e catalizzatore di un cast sempre più a prova di bomba.
Le premesse per l’ennesimo buon film ci sono tutte, ma non mancano anche le insidie di questo terzo capitolo: la mancanza dell’elemento centrale dell’Arena e la scellerata decisione di Universal di dividere l’ultimo libro in due film (girati però in un’unica sessione), per batter cassa anche nel 2015. Se la prova del botteghino è già vinta, come è andata a livello qualitativo?

Il post è assolutamente privo di spoiler.

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Recensionando / Maps to the Stars

23 venerdì Mag 2014

Posted by Elisa G. in 2014, Cinematografò, Recensionando

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adolescenti problematici, Bruce Wagner, Carrie Fisher, David Cronenberg, Evan Bird, Ho visto la gente nuda, Julianne Moore, ma anche no, Mia Wasikowska, Olivia Williams, Psicologia e Psicosi, Robert Pattinson, Sarah Gadon, se ne sentiva il bisogno, WTF!?

maps to the starA posteriori, mi stupisco che l’accoglienza a Cannes 2014 per l’ultima fatica di David Cronenberg sia stata tanto calorosa, considerando come sulla Croisette sappiano essere glaciali e crudeli. Si tratta ufficialmente di crisi creativa: il regista canadese non azzecca davvero un film dal 2007, anno in cui presentò il bellissimo “Eastern Promises”. Questo nuovo stile, l’ossessione per Robert Pattinson (che al momento non ha fornito con le sue prove una motivazione plausibile per la suddetta) e la vecchia volontà di scrostare la patinatura dorata applicata sull’orrore dei media e della fama creano un miscuglio che convince poco, soprattutto considerando che il miscelatore è il padre di pellicole come “Videodrome”.
E dire che dopo il trailer mi sentivo già particolarmente magnanima verso un film la cui estetica mi aveva stuzzicato: i guanti in pelle nera e il caschetto di Agatha, la bellezza svampita e squilibrata di una biondissima Julianne Moore, il titolo intrigante riferito ai tour un po’ squallidi in limousine, per sostare davanti alle case dei famosi sulle colline di Los Angeles.
Il risultato invece è una scorza vuota, che trattiene qualche goccia di una trama esilissima ed esagerata, lasciando ampio spazio all’imbarazzo dello spettatore.
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Recensionando / Don Jon

23 sabato Nov 2013

Posted by Elisa G. in 2013, Cinematografò, Recensionando

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Anne Hathaway, Brie Larson, Channing Tatum, COLLO, Joseph Gordon-Levitt, Julianne Moore, la forza salvifica dell'Ammmore, Scarlett Johansson, sento puzza di hipster, Tony Danza

don jon locandinaChe Joseph Gordon-Levitt fosse una di quelle persone quasi irritanti per la quantità di campi in cui riesce ad eccellere lo sottolineava persino uno sketch di qualche tempo fa del SNL. Che ultimamente parecchi attori abbiano fatto il passaggio dall’altro lato della cinepresa senza causare troppi danni è altresì constatato. Anche prestando l’orecchio alle recensioni d’Oltreoceano decisamente positive, non mi sarei mai aspettata di uscire così soddisfatta da “Don Jon”. Un lungometraggio ambizioso ma consapevole dei suo limiti produttivi, basato su una sceneggiatura che ruota attorno al sempre scivolosissimo campo delle relazioni sentimentali. E del porno.
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SFF lover, pro reviewer, every day shipper.

Elisa Giudici, talvolta Gardy, sempre io.

Malvagia, misteriosa ed esotica, ho finito per fare del mio recensire a tempo perso un lavoro, tranne qui, dove continuo a perdere tempo dietro a cinema, letteratura e televisione.

Elargisco aggettivi e rintraccio sottotesti dalla nebbie padane, sognando tappeti rossi, viaggi interstellari, drammi vittoriani e statuine dorate.

Il mio animale totemico è un fottuto cervo metaforico (FCM).

Se "ci shippo qualcuno?" è la vostra domanda, questo blog è la risposta.

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