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Dopo un paio di pellicole convincenti (Venere Nera, Cous Cous), Abdellatif Kechiche ha fatto il botto, portandosi a casa la Palma d’Oro in un’edizione veramente agguerritissima del Festival di Cannes.
Il merito è da attribuirsi più che al dibattito interno alla Francia su diritti civili e unioni omosessuali (come puntualmente sottolineano dalla stampa italiana) a un’amalgama di elementi perfettamente combinati che riesce raramente a un regista, in genere una volta nella carriera (non per volerla gufare a Kechiche, ci mancherebbe).
Trovare una graphic novel d’impatto, adattarla per il grande schermo e soprattutto riuscire a trovare due interpreti strepitose sia analizzando le loro singole interpretazioni che l’alchimia sprigionata quando appaiono entrambe sullo schermo, distillando il tutto in un film diviso nettamente in due capitoli e dalla lunghezza non proprio consueta di tre ore e spicci. Un sacco di cose potevano andare storte, invece il film fila via senza intoppi o cali vistosi, lasciando lo spettatore con la voglia irresistibile di un terzo capitolo, di una risoluzione che forse, nella vita vera non c’è.
Aggiornamento: il film verra distribuito prossimamente in Italia da Lucky Red.