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Aksel Hennie, Chiwetel Ejiofor, Dariusz Wolski, Donald Glover, Drew Goddard, fantascienza, fotografia leccatissima, Janty Yates, Jeff Daniels, Jessica Chastain, Kate Mara, Kristen Wiig, Mackenzie Davis, Matt Damon, Michael Peña, momento patriottico bandiera inclusa, parte lo spiegone, Ridley Scott, scienziati che combinano casini micidiali, Sean Bean, Sebastian Stan, voice over molesto
Portare al cinema il più grande successo letterario di marca fantascientifica da molti anni a questa parte era un’impresa allettante e pericolosa. La scrittura di Andy Weir sembra nata per approdare sul grande schermo: veloce, ricca di battute fulminanti e colpi di scena che si immagina già proiettati su grande schermo mentre si sfogliano le pagine del suo romanzo d’esordio. Quel che non si accorda molto con la dimensione visiva del media sono le lunghe, ricorrenti e talvolta complicate spiegazioni scientifiche di come – citando la tagline del film – il protagonista science the shit out dal casino di essere rimasto solo senza cibo e mezzi di comunicazione su Marte. Stavolta la strada del taglio e della semplificazione non è percorribile in maniera massiccia perché l’essenza del romanzo stessa è la gigantesca, particolareggiata risposta (un how to in stile youtube in una situazione potenzialmente mortale) a come sopravvivere su Marte il tempo sufficiente per aprire un canale di comunicazioni con la terra e tornare a casa.
[La recensione del libro la trovate QUI]