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adolescenti problematici, Alfonso Gomez-Rejon, attacco della camera roteante, Autocompiacimento registico, Connie Britton, delicate palette cromatiche, Jon Bernthal, Katherine Hughes, Masam Holden, Nick Offerman, Olivia Cooke, RJ Cyler, Thomas Mann
Nuova settimana, nuovo film tratto da un bestseller per un target adolescenziale. Stavolta dietro il solito estro del titolista italiano di turno troviamo l’adattamento cinematografico di uno degli young adult più amati tra l’onda di uscite immediatamente seguenti a The Fault in Our Stars e più chiaramente influenzate dallo stesso, ovvero Me and Earl and the Dying Girl. Grande onestà fin dal titolo che mette le mani avanti e chiarisce che ancora una volta avremo a che fare con la commedia tra il commovente e l’hipster con amicizie e amori adolescenziali incancreniti dalla presenza di (almeno) un tumore incurabile.
Non è molto confortante presentare una pellicola come “la copia carbone e l’emulo di”, ma nel suo minimo tentativo di distanziarsi dal fondatore del curiosa filone dei divertenti giovani morenti che tanto appassiona i giovani di oggi, questo film finisce per essere un esperimento interessante e abbastanza riuscito.
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