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~ considerazioni in ando e in endo

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Archivi tag: l’addominale prende aria

Recensionando / Papillon

28 giovedì Giu 2018

Posted by Elisa G. in 2017, Cinematografò, Recensionando

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Charlie Hunnam, Dalton Trumbo, Henri Charrière, l'addominale prende aria, Michael Noer, omoaffettività, Rami Malek, Ship Sheep, single manly tear

Bisogna ormai andare i sessanta anni e più per ricordare l’enorme impatto culturale che ebbe la storia di Papillon negli anni ’70. Grazie a un’autobiografia che l’autore Henri “Papillon” Charrière scrisse dal suo esilio in Venezuela e portò a Parigi all’editore rischiando l’arresto, la Francia e il mondo scoprirono che pochi decenni prima centinaia di migliaia di condannati divennero carne da macello nelle colonie penitenziarie della Guyana francese.
La sete di libertà e giustizia di Papillon ha una certa attualità anche nel 2018, per non parlare delle ricadute politiche che un ritratto tanto crudo del mondo carcerario (e delle colonie in sé come sub luogo violento e autoritario) hanno sul remake. Contenuti duri e pregni, forma agile e ricca di adrenalina da action: Papillon sembra aver azzeccato la ricetta perfetta. Il problema stavolta non è il se, ma il come si sia arrivati a questo risultato.

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Recensionando / Star Wars: Gli ultimi Jedi [spoiler free]

13 mercoledì Dic 2017

Posted by Elisa G. in 2017, Cinematografò, Recensionando

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Benicio del Toro, Carrie Fisher, Daisy Ridley, Disney, fantascienza, i film con gli alieni e le astronavi, John Boyega, l'addominale prende aria, Laura Dern, Mark Hamill, omoaffettività, Oscar Isaac, Rian Johnson, Ship Sheep, space opera

È davvero difficile dare un giudizio a caldo su Gli Utimi Jedi. Sì, è decisamente un bel capitolo della saga spaziale di George Lucas, ma sul quanto lo sia è difficile dare una risposta.

Prima bisogna processare i tantissimi eventi a cui si assiste in 2 ore e 32 minuti di viaggio nella Galassia lontana e nella mitologia della Forza. Succedono così tante cose a così tanti personaggi di magnitudo così elevata che all’uscita della sala ci si sente quasi sopraffatti e bisogna davvero elaborare quanto visto. Tento di farlo a caldo in questa riflessione assolutamente spoiler free.

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In sacrificio per Taylor / la recensione di American Assassin

27 lunedì Nov 2017

Posted by Elisa G. in 2017, Cinematografò, Recensionando

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c'e' anche un po' d'Italia, Dylan O'Brien, father issue, i nostri amici arabi, in sacrificio per Taylor, l'addominale prende aria, Michael Cuesta, Michael Keaton, spara spara ci stanno massacrando, spiegazioni cazzare, Taylor Kitsch

Da quant’è che non vi facevo una recensione cazzara, che sotto sotto è il tipo di post che preferite insieme alle stroncature senza appello e alle fangirlate senza ritorno? Ebbene, questa recensione sarà tutto questo, perché di mettersi a fare discorsoni sul cinema e la vita di fronte a un lungometraggio come American Assassin proprio non ne vale la pena.Da purtroppo grande esperta di film terribili con dentro il tormento e l’estasi della sottoscritta, il beneamato Taylor Kitsch, posso assicurarvi che non è nemmeno nella metà più negativa dei film in cui si è riuscito a ficcare. Il che non discolpa il film di Michael Cuesta, ma dà uno spaccato drammatico degli orrori a cui mi sono sottoposta volontariamente in questi anni per amore del nostro, che non vedevo su grande schermo da febbraio 2014!

Avvertenza: post dannatamente spoileroso, nel caso foste davvero interessati a sottoporvi alla visione.

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Recensionando / Justice League

15 mercoledì Nov 2017

Posted by Elisa G. in 2017, Cinematografò, Recensionando

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Amy Adams, Ben Affleck, cinecomics, Ezra Miller, Gal Gadot, gente figa, Henry Cavill, i film con gli alieni e le astronavi, jason mamoa, l'addominale prende aria, scienziati che combinano casini micidiali, supereroi con superproblemi, Superman, Zack Snyder

Se Zack Snyder ha un talento, è quello di saper aprire i propri film con una scena memorabile e perfetta nel stabilire il tono e l’atmosfera della storia a seguire. Justice League si apre sulle note dolenti di Everybody Knows di Sigrid, mentre il mondo piange Superman e la morte della speranza. Allontanato dalla writing room (che raccoglie l’esule Marvel Joss Whedon) e contenuto da un minutaggio finalmente assennato di 2 ore, Zack Snyder rinsavisce e si fa guidare da una Warner Bros che ancora una volta dimostra che quando sbaglia lo fa in maniera indifendibile, sì, ma sa guardare in faccia ai propri errori, rialzarsi e porvi rimedio.

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Recensionando / Baywatch

31 mercoledì Mag 2017

Posted by Elisa G. in Uncategorized

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Alexandra Daddario, Dwayne Johnson, gente figa, Ho visto la gente nuda, Ilfenesh Hadera, Jon Bass, Kelly Rohrbach, l'addominale prende aria, Priyanka Chopra, rallenty, Zac Efron

Non eravamo così ingenui nemmeno negli anni ’90, quando la serialità televisiva era diffusa ma meno condivisa, importante ma meno onnipresente, assimilata ma raramente analizzata  Guardavamo indiscriminatamente Xena e Ally McBeal, Buffy e E.R. e non ci ponevamo troppi problemi su cosa sarebbe passato alla storia e cosa no.
Eppure anche allora eravamo del tutto consapevoli che il seno prosperoso di Pamela Anderson e i fustacchi vari divisi tra amorazzi e bracciate al largo erano sempre presenti per evitare che nei momenti di noia e di stanca si smettere di guardare Baywatch, già allora la serie più scult del decennio.
Come riportare in vita e al cinema Baywatch, una storia che già in partenza colpiva alla pancia (e solleticava le parti basse) più che alla testa, nel decennio dell’estrema consapevolezza del pubblico e dei prodotti stessi che è destinato a consumare?
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Recensionando / King Arthur – Il Potere della Spada

10 mercoledì Mag 2017

Posted by Elisa G. in 2017, Cinematografò, Recensionando

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Aiden Gillan, Annabelle Wallis, Astrid Bergès-Frisbey, Charlie Hunnam, ciclo arturiano, Daniel Pemberton, Djimon Hounsou, Eric Bana, fantasy, Guy Ritchie, Jude Law, l'addominale prende aria, una storia di uomini e di re

Sebbene molte parte delle volte i commenti a caldo che senti all’uscita della proiezione stampa varino dall’inutile al pretenzioso con punte di vero ridicolo, per questa recensione devo proprio ringraziare uno sconosciuto collega che all’uscita dal cinema dove avevamo appena visto King Arthur – Il Potere della Spada commenta con l’amico “è divertente ma non avvicente”. Sul momento l’affermazione mi ha punta sul vivo e mi è parsa ingenerosa, ma mi è rimasta incollata nella testa e devo ammettere che c’è del vero.
Altra ammissione che mi tocca fare prima di dirvi com’è il nuovo film di Guy Ritchie: oltre che a sottovalutarlo sempre ma ad amarlo molto come regista, io ho una vera e propria passione per il ciclo arturiano e una sorta di venerazione per il classicone del 1981, Excalibur di John Booman. Cominciamo.

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Recensionando / Guardiani della Galassia Vol. 2

27 giovedì Apr 2017

Posted by Elisa G. in 2017, Cinematografò, Recensionando

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Bradley Cooper, Chris Pratt, cinecomics, Dave Bautista, Elizabeth Debicki, fantascienza, i film con gli alieni e le astronavi, James Gunn, Karen Gillan, Kurt Russell, l'addominale prende aria, la forza salvifica dell'Ammmore, Marvel, Michael Rooker, Pom Klementieff, proteggi la Famiglia!, Sean Gunn, space opera, Sylvester Stallone, Vin Diesel, Zoe Saldana

Nel tre anni che sono trascorsi dall’uscita del primo capitolo a questo secondo Volume, i Guardiani della Galassia sono passati dall’essere degli illustri sconosciuti dell’universo Marvel a incarnare la summa dei desideri di buona parte del fandom Marvel, che identifica in questo revival sotto mentite spoglie dello spirito del primo Star Wars il prodotto migliore della seconda era della Marvel al cinema, quella del sodalizio con Disney e della costituzione di uno Studios vero e proprio.
Gli anni ’80 stanno rivivendo al cinema come forse solo facevano nel loro decennio putativo, eppure tra quanti ci provano a farli rivivere (e ci riescono, magari in TV) solo James Gunn sembra riuscire a strappar via la pellicola della nostalgia del loro contenuto giocoso, riuscendo a far rivivere quella spensieratezza sbruffona e positiva, in un periodo in cui al resto del comparto culturale chiediamo innanzitutto di essere ironico al limite del presuntuoso e pessimista a livello cosmico.
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Recensionando / Cinquanta Sfumature di Nero

12 domenica Feb 2017

Posted by Elisa G. in 2017, Cinematografò, Recensionando

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Cinemozioni5, Dakota Johnson, E L James, Ho visto la gente nuda, Jamie Dornan, Kim Basinger, l'addominale prende aria, la forza salvifica dell'Ammmore, Rita Ora

50shades_locandinaIl giochino si è rotto. I risultati oltre ogni aspettativa (e l’exploit nell’exploit del botteghino italiano) hanno permesso a un franchise che dal suo modello al cinema aveva ereditato anche il senso del ridicolo di puntare a una produzione in pompa magna, capace di arginare almeno in parte le debolezze e le enormi lacune del primo capitolo. A meno di non temere la svolta romantica e vanilla, pare proprio che Cinquanta Sfumature di Nero sia leggermente migliore del predecessore, con grande disperazione dei fustigatori dell’ovvio. Ovviamente sono subito corsi ai ripari indignandosi per una fantomatica (ma davvero impossibile) rivalutazione dell’operazione intera. Forse però dovremmo smettere di fare il gioco di punta esattamente a questo: rendere il film un evento mediatico e culturale tale da non potersi esimere dall’andare al cinema, onde poter sfoggiare in pubblico una posizione probabilmente già delineata ben prima di entrare in sala. Risultato che non si sarebbe ottenuto, chessò, parlando sin dal primo capitolo di Cinquanta Sfumature come di un film e basta, appunto, senza inutili sofismi o slanci filosofici, per non parlare di chi ha fatto dell’accanimento contro brutture palesemente tali il proprio sport preferito e a rischio (intellettuale) zero.

[Avviso ai naviganti: occhio alla scena extra / promo del terzo capitolo dopo i titoli di coda del film]

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Recensionando / Batman v. Superman: Dawn of Justice

23 mercoledì Mar 2016

Posted by Elisa G. in 2016, Cinematografò, Recensionando

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Amy Adams, Ben Affleck, cinecomics, DC, figa-macchinone-esplosioni, film coi pugni nelle mani, Gal Gadot, Hans Zimmer, Henry Cavill, Jeremy Irons, Jesse Eisenberg, Junkie XL, l'addominale prende aria, Laurence Fishburne, le cazzutissime forze armate americane, scienziati che combinano casini micidiali, spiegazioni cazzare, supereroi con superproblemi, Zack Snyder

bvs_dawn1Finalmente è arrivato nelle sale l’attesissimo mega cinecomics della primavera che, con tanto di hashtag dedicato, ci invita a chiederci chi vincerà nell’epica lotta tra il mortale, rancoroso Batman e l’onnipotente Superman. Ecco, così ad occhio il primo ad uscire sconfitto è Zack Snyder, almeno a giudicare dalle impietose recensioni che sono scattate dopo le prime proiezioni stampa.
Stavolta però è difficile dare torto ai detrattori, perché non ci troviamo di fronte a un incompreso The Watchmen, bensì a un film che reitera gli sbagli del predecessore Man of Steel e ancora una volta viene affossato e non esaltato dal suo gigantismo.
Peccato davvero, perché in questa giungla di personaggi, metropoli da fumetto e mazzate tra titani c’è anche tanto di buono, che però si perde in una tempesta di troppe cose da dire e da fare, ottime idee affogate nei cattivi costumi del cinecomics contemporaneo e un minutaggio che non fa un favore al film.

Segue recensione rigorosamente SPOILERFREE ma prima un informazione utile: NON c’è una scena extra dopo i titoli di coda.

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Recensionando / Deadpool

17 mercoledì Feb 2016

Posted by Elisa G. in 2016, Cinematografò, Recensionando

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Brianna Hildebrand, Ed Skrein, Geena picchia tutti, Gina Carano, Ho visto la gente nuda, l'addominale prende aria, Marvel, Morena Baccarin, Mossa soffocante della Vagina di Geena, Ryan Reynolds, sesso droga e tanto altro ancora, supereroi con superproblemi, T.J. Miller, Tim Miller

deadpool_0bPur avendo avuto il suo battesimo di fuoco in uno dei peggiori film surperoistici di sempre (e la prova del nove che X-Men: le origini – Wolverine fosse tale sta nel fatto che nel suo cast risplendeva Taylor Kitsch, portatore sano di disastri al botteghino), tra l’altro in una versione depotenziata e incoerente con la controparte cartacea, Deadpool è alla fine riuscito a sbarcare al cinema con un franchise tutto suo. Nel film si sostiene che sia merito di una grattatina ai gioielli di Wolverine, nel crudele mondo degli studios deve avere contribuito la situazione finanziaria non rosea di FOX. L’eufemismo è tale che hanno puntato su Ryan Reynolds, che di certo questo ruolo se l’era ipotecato già ai tempi e ne aveva detto tutto il bene possibile in ogni occasione propizia, nonostante il suo secondo disastroso round nel mondo dei supereroi al cinema, aka Lanterna Verde.
Per essere un film così fondato su un velato senso di disperazione e sulla necessità di far cassa, Deadpool riesce a portare a casa un binomio bizzarro: è sì il comic movie che sposta più in alto l’asticella del consentito e dello scorretto, ma al contempo è uno dei prodotti più canonici nell’ultimo rullo di uscite di questo sempre più prolifico filone.

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SFF lover, pro reviewer, every day shipper.

Elisa Giudici, talvolta Gardy, sempre io.

Malvagia, misteriosa ed esotica, ho finito per fare del mio recensire a tempo perso un lavoro, tranne qui, dove continuo a perdere tempo dietro a cinema, letteratura e televisione.

Elargisco aggettivi e rintraccio sottotesti dalla nebbie padane, sognando tappeti rossi, viaggi interstellari, drammi vittoriani e statuine dorate.

Il mio animale totemico è un fottuto cervo metaforico (FCM).

Se "ci shippo qualcuno?" è la vostra domanda, questo blog è la risposta.

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