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androidi droni e robot, Andy Garcia, Chris Pratt, fantascienza, i film con gli alieni e le astronavi, Jennifer Lawrence, Laurence Fishburne, Michael Sheen, Morten Tyldum
Essere un’appassionata di fantascienza tout court ti espone a delle ciofeche tali (soprattutto al cinema) che un brutto, orrendo film di fantascienza, uno di quelli in cui la stessa viene usata in modo gretto e pretestuoso, talvolta non ti provoca più di una scrollata di spalle. Unite in un’unica stringa di calcolo la visione di almeno un centinaio di nuove uscite l’anno alla relativa popolarità che un contesto fantascientifico di facciata ha per un certo tipo di produzioni action e shakerate con la conoscenza superficiale che buona parte degli scrittori (di cinema e non) ha della potenzialità del genere. In soldoni significa che per esempio per il 2017 io metto già in conto di vedere almeno un paio di film SFF brutti forte e una bella manciata mediocri o debolucci, sempre nella speranza ottimistica di non incappare in orrori tipo Upside Down.
Perciò un film come Passengers mi sorprende paracchio, perché ero pronta a un risultato bruttino o mediocre, ma non a un simile guazzabuglio di potenzialità inaspettata e comunque inespressa, indecisione produttiva incomprensibile da parte di chi questo baraccone fantascientifico l’ha tirato su. Il tutto trovando almeno una mezz’oretta tutto sommato godibile, ma andiamo con ordine.
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