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a Steve piace Michael, Autocompiacimento registico, Carey Mulligan, film col dramma dentro, film PESO, Ho visto la gente nuda, il Fassbender nudo è una metafora, Liam Cunningham, Michael Fassbender, steve mcqueen, tristezza a palate
Ovvero Morto di Fame e Morto di Figa, i due titoli che *speravo* i titolisti italiani non si lasciassero scappare. Invece l’atmosfera di coolness che permea questi due film di Steve McQueen (no, so cosa state pensando, ma tutto il contrario. Mai visto un tipo così lontano dall’immagine che vi sareste aspettati dal suo nome) ha impedito questa meraviglia e li ha anche fatti arrivare in Italia. Certo, Hunger è arrivato con ANNI di ritardo (2012 – 2008 = 4 anni) e sulla scia del clamore di Shame, ma sappiamo che con i distributori che ci ritoviamo, dobbiamo anche dire *grazie* per il discreto numero di sale in cui è uscito.
Dunque, vale la pena di sciropparsi due evidentissimi film PESO in onore dell’uomo che idolatra il Fassbender tanto da metterlo (nudo) all’esatto centro di due pellicole tali da farci dimenticare che lui stava in robe tipo 300 e Centurion e farlo diventare uno di questi attori fighi fighi impossibili ma anche così terribilmente attori?