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Il peggior risultato possibile guidato dalle miglior intenzioni immaginabili, questo è Nelle pieghe del tempo. Il blockbuster pasquale di Disney ci ricorda che, di tanto in tanto, anche la Casa del Topo sbaglia clamorosamente.
L’ambizioso progetto con un budget da 100 milioni di dollari vorrebbe portare in sala l’adattamento filmico del celebre (almeno negli Stati Uniti) romanzo fantastico per ragazzi scritto da Madeleine L’Engle negli anni ’50, con l’intento di produrre un film tutto al femminile.
La mossa è coraggiosa, per numerosi motivi: nonostante gli incassi stratosferici dei film su e con donne protagoniste visti nella scorsa annata, non è comunque un azzardo da poco portare al cinema uno progetto con un budget del genere, scontrandosi con la diffidenza ancora forte sulla monetizzabilità di una storia “al femminile”. Il plauso per Disney dovrebbe essere doppio, perché tra i grandi studios è l’unico che continui a produrre lungometraggi chiaramente destinati al pubblico più giovane, tenendo in vita il desolante panorama del cinema per ragazzi.