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~ considerazioni in ando e in endo

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Archivi tag: Mads Mikkelsen

Recensionando / Rogue One: a Star Wars story [NO SPOILER]

15 giovedì Dic 2016

Posted by Elisa G. in 2016, Cinematografò, Recensionando

≈ 7 commenti

Tag

Alan Tudyk, Ben Mendelsohn, Diego Luna, Donnie Yen, father issue, Felicity Jones, Forest Whitaker, Gareth Edwards, Jiang Wen, Mads Mikkelsen, Riz Ahmed, spara spara ci stanno massacrando

gp_rogueoneÈ davvero un’amara morale quella che porto a casa da Rogue One, lo spin-off / prequel di Star Wars che sembra avere tra le sue missioni anche quella di spuntare tutte le caselle che ho sempre rimproverato alla serie classica di ignorare sistematicamente.
La storia dei ribelli dell’Alleanza, impegnati nel tentativo disperato di sabotare la Morte Nera, è per le prima volta sporca, terrena, concreta, talvolta quasi cattiva, mettendo da parte quel buonismo e soprattutto quella semplificazione morale che metteva i buoni qui e i cattivi lì, su una linea che misurava l’intensità del personaggio (positivo o negativo) usando come scala la Forza.
Libero dagli affanni dei seguiti ma costretto in una finestra temporale stringente e visivamente così datata da risultare quasi ingrata, Rogue One potrebbe essere paradossalmente un gran bel film, ma un capitolo mediocre dell’epopea di George Lucas.

Lo caccio su allo scadere dell’embargo, senza nemmeno rileggere, perciò brace yourself, grammar nazi. 

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Recensionando / Doctor Strange

26 mercoledì Ott 2016

Posted by Elisa G. in 2016, Cinematografò, Recensionando

≈ 5 commenti

Tag

Alexandra Byrne, Benedict Cumberbatch, Benedict Wong, Chiwetel Ejiofor, Mads Mikkelsen, Marvel, Michael Giacchino, Rachel McAdams, Scott Derrickson, Tilda Swinton

strange1Stavolta per il film Marvel dell’autunno prediligo il post time sensitive, con un paio di impressioni assolutamente spoiler free buttate giù a poche ore dalla visione in sala, nel cuore della notte (perciò disattivate la modalità automatica di grammar nazi che è in voi, perché scriverò scempiaggini senza ombra di dubbio).
Prima di passare ad analizzare i risvolti di quello che si presenta come il film Marvel più consapevolmente fangirlistico di sempre, un avviso di servizio: a questo giro ci sono due scene extra nei titoli di coda. La prima, una mid credit scene, è praticamente tratta da un mio sogno erotico tipo, ma si dà il caso che sia anche la più interessante e ne riparliamo nel paragrafo spoiler in fondo. La seconda invece è tutta fuffa, peraltro ampiamente attesa da chi una certa famigliarità col mondo strano di Strange già ce l’ha. In ogni caso vi tocca star dentro proprio fino alla fine.
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Fangirlando / Hannibal 3×13 The Wrath of the Lamb

30 domenica Ago 2015

Posted by Elisa G. in 2015, Fangirlando, seriale

≈ 22 commenti

Tag

angst, Autocompiacimento registico, awwww!, Bryan, Bryan Fuller, delicate palette cromatiche, Deve far male!, fotografia leccatissima, Gillian Anderson, Hugh Dancy, I was distracted by the gay, il cuore è qui, il disperato urlo silenzioso della fangirl in incognito, le mani addosso!, lesbo chic, Mads Mikkelsen, NBC, omoaffettività, piangerone, Psicologia e Psicosi, Richard Armitage

hannibal1Sono passati solo tre anni da quando andò in onda il fatale pilota di quello che per me è stato un grande amore televisivo, di quelli che lasciano una traccia indelebile nella mente e nell’anima. La strada che è riuscito a percorrere Hannibal nella sua mitologia e nel cuore del suo piccolo ma dedicatissimo fandom in trentanove episodi è inenarrabile, tanto che a voltarsi indietro viene quasi un capogiro. Se il season finale della seconda stagione, Mizumono, non è sbiadito di una tonalità a distanza di un anno e rimane l’episodio cardine della serie, il più bello, solo ripensare a Will incarcerato o ai casi della settimana pare di ricordare un’altra era.
Giovedì sera è andato in onda in Canada The Wrath of the Lamb, il season finale della terza stagione che per annosi problemi di ascolti, per l’addio di NBC e per l’indifferenza di canali vecchi e nuovi in un’ipotetica acquisizione si attesta concretamente anche come season finale.
Si merita un ricordo qui, mentre tento di levarmelo dalla mente e spero di parlarne con qualche altro fannibal nei commenti. #HannibalMicDrop & #YouOweMeAwe.

EDIT- ho dovuto sistemare un po’ di cose perché è spuntato un bacio, UN BACIO gente.

Ovviamente, occhio alle gif, agli SPOILER e ai violenti attacchi di FEELS.
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Specialando / IL CLASSIFICONE i 10 fangirleggiamenti del 2013

06 lunedì Gen 2014

Posted by Elisa G. in 2013, Cinematografò, Fangirlando, Libreria, Specialando

≈ 2 commenti

Tag

angst, Ben Wishaw, Benedict Cumberbatch, bromance, chiamare le cose col loro nome, DAT ASS, Deve far male!, drama queen, il disperato urlo silenzioso della fangirl in incognito, Khaaaaan!, l'addominale prende aria, le mani addosso!, Lee Pace, lesbofilm, Lorenzo maestro e chef, Mads Mikkelsen, piangerone, science bros, Sterek, Taylor Kitsch, Teen Wolf, TRUE EMOSCION

Gerundiopresente entra oggi nel suo terzo anno di attività e già comincia ad autocitarsi con questa nuova immagine di testata.
Constatando il crescente impiego di tempo e sbatti della sottoscritta per tenerlo aggiornato e l’imminente, fisicamente stressante e mentalmente devastante corsa agli Oscar connessa alla distribuzione filmografica a posteriori italiana sadicamente condensata nel giro di un paio di settimane, forse avevate pensato che quest’anno non se ne sarebbe fatto niente, e invece…

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Recensionando / Il Sospetto

02 lunedì Dic 2013

Posted by Elisa G. in 2012, Cinematografò, Raccontando

≈ 5 commenti

Tag

Annika Wedderkopp, Cannes 2012, Deve far male!, film col dramma dentro, film PESO, finale con mazzata, Fottuto Cervo Metaforico, Mads Mikkelsen, omoaffettività, Oscar, Oscar 2014, Oscars, pampini!!, perdita di fiducia nel genere umano, Psicologia e Psicosi, Thomas Vinterberg, Tobias Lindholm

il sospetto locandinaCon le nomination degli Indipendent Spirit Awards (QUI) si apre ufficialmente la stagione dei premi cinematografici americani e la lunga corsa alle nomination degli Oscar 2014. Cosa cambia per lo spettatore comune? Sostanzialmente nulla, mentre per gli addetti ai lavori ogni nomination (o mancata nomination) ha un’importanza capitale. Si cominciano infatti a i titoli che potrebbero aver colpito i giudici da quelli che poi sono riusciti a farlo veramente. Da qui in avanti fino a Febbraio si susseguiranno una marea di premiazioni, molte delle quali vedono nelle commissioni giudici che fanno parte dell’Academy e che quindi voteranno anche per le statuette dorate.

Questa valutazione è ancora più rilevante per i film internazionali in lizza. Come ho già avuto modo di spiegare, oltre alla qualità conta tantissimo la visibilità che le pellicole riescono a raggiungere entro i confini americani. Agli Indipendent Spirit Awards hanno prevalso pellicole già note e non può che far piacere notare che Sorrentino ha passato quest’esame, guadagnando la nomination. In un mondo in cui “La Vita di Adele” non esiste, il cliente più scomodo potrebbe rivelarsi Jagten (lett. “la caccia”), con cui la Danimarca tenta di nuovo l’impresa dopo la nomination di “A Royal Affair” nella scorsa edizione.

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Specialando / Miglior Film Straniero 2013

15 giovedì Ago 2013

Posted by Elisa G. in 2012, Cinematografò, film PESO, Specialando

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Tag

A Royal Affair, Alicia Vikander, Costumismi, Espen Sandberg, film col dramma dentro, film in costume, film PESO, Gael García Bernal, Gente che guarda i film coi sottotitoli in ceco, Gustaf Skarsgård, Joachim Rønning, Kim Nguyen, Kon-Tiki, Mads Mikkelsen, Mikkel Boe Følsgaard, Nikolaj Arcel, No i giorni dell'arcobaleno, Pablo Larraín, Pål Sverre Hagen, period drama, piangerone, Rachel Mwanza, Rebelle, Thor Heyerdahl, War Witch

a royal affair locandinaCome si fa a negare che la nostra visione della cinematografia sia fortemente anglocentrica, per non dire americanocentrica? Vivendo in Europa, grazie a iniziative di tutela dell’Unione Europea e a sale convenzionate, qualcosa si riesce sempre a recuperare (nelle grandi città), ma pensandoci su la curiosità pocahontesca è sempre quella: oltre il fiume cosa c’è? In questo senso, festival e premiazioni internazionali sono alleati davvero preziosi del cinefilo. Spesso nell’anno solare i titoli ricorrenti a più latitudini segnalano il grado di rilevanza di qualche pellicola non anglosassone e/o extraeuropea che si avvia a diventare un cult.

In questo senso, la cinquina del Miglior Film Straniero agli Oscar è una manna. Primo, perché ogni anno tutti gli stati nominano il film nostrano che ritengono migliore (o per i più sgamati, quello più spendibile a livello internazionale), perciò chi fosse interessato a particolari cinematografie, ogni anno almeno un titolo considerato meritevole in patria si trova sempre. Secondo perché nella cinquina finale in genere l’equilibrio tra film artisticamente meritevoli e film godibili è quasi sempre rispettato. In genere il film PESO si spende nei festival, mentre in America si mandano pellicole che non siano completamente impenetrabili al gusto e alla comprensione del pubblico a stelle e strisce.

Nel 2013 Amour di Michael Haneke ha spadroneggiato anche nelle categorie principali, rubando del tutto la scena agli altri candidati che, in partenza, non avevano alcuna chance. Ricordate: non vince quasi mai il più bello degli stranieri, ma quello meglio distribuito e sponsorizzato, magari con qualche premio europeo pesante già in tasca. Non per niente Benigni ai tempi si fece il giro di tutto i late show americani e infatti “Robbbberto, vieni!” non è figlio solo di un film intrinsecamente italiano e spendibile universalmente, ma anche di uno sforzo di pubblicizzazione da parte dell’Italia che da allora non si è più visto.

Quali erano gli altri candidati a Miglior Film Straniero 2013? C’è qualcosa d’interessante? Approderanno mai in Italia? Lo speciale ferragostano è qui per voi!

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Specialando / Da gif a film

22 lunedì Lug 2013

Posted by Elisa G. in 2007, Cinematografò, Cinemozioni5, film PESO, Specialando

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adolescenti problematici, Cannes, Cannes 2007, Costumismi, delicate palette cromatiche, Eddie Redmayne, fangirlism, Hella Joff, Hugh Dancy, Julianne Moore, la forza salvifica dell'Ammmore, Mads Mikkelsen, omoaffettività, Ship Sheep, Stephen Dillane, Tom Kalin, Tumblr, Una lei tra di noi, vestirsi al buio

Tempo d’estate, tempo di recuperi, che siano filmici, telefilmici, letterari, fumettosi o videoludici. Durante l’anno si accumulano consigli e segnalazioni e solo la concomitanza del Nulla Assoluto su grande e piccolo schermo che si scatena con l’arrivo delle zanzare ci dona il tempo necessario a rimetterci in pari.
Poi però ci sono i casi disperati come la sottoscritta, cronicamente sommersa da liste intitolate “da recuperare”, che proprio in questo periodo si fa venir voglia di provare qualcosa a scatola chiusa, o quasi.
Data la capillare informazione cine-televisiva a cui mi attengo, è davvero difficile che qualcosa di così famoso sfugga del tutto al mio radar, ma d’altronde il mondo è così grande e selvaggio! Se siete assaliti dall’impulso avventuroso di provare un film senza saperne nulla a riguardo, esistono varie vie per scovare qualche titolo.
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SFF lover, pro reviewer, every day shipper.

Elisa Giudici, talvolta Gardy, sempre io.

Malvagia, misteriosa ed esotica, ho finito per fare del mio recensire a tempo perso un lavoro, tranne qui, dove continuo a perdere tempo dietro a cinema, letteratura e televisione.

Elargisco aggettivi e rintraccio sottotesti dalla nebbie padane, sognando tappeti rossi, viaggi interstellari, drammi vittoriani e statuine dorate.

Il mio animale totemico è un fottuto cervo metaforico (FCM).

Se "ci shippo qualcuno?" è la vostra domanda, questo blog è la risposta.

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