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Alex Lawther, Andy Nyman, horror, i soliti attori inglesi, Jeremy Dyson, Martin Freeman, Nicholas Burns, Paul Whitehouse, Psicologia e Psicosi
Il 2018 sembra davvero l’anno della redenzione del genere horror, con una serie di uscite che stupiscono per qualità cinematografica complessiva e per performance al botteghino. Vi parlavo appena qualche settimana fa del solidissimo Un posto tranquillo (già avviato ad essere uno dei film di cui tenere conto nei bilanci di fine anno, a giudicare dal gradimento del pubblico e dalla tenuta al botteghino) ed eccomi qui a dirvi, da tiepida simpatizzante del genere, che ho visto una vera chicca del brivido, che mi è piaciuta ancor di più della precedente.
A differenza di A Quiet Place, il piccolo e britanicissimo Ghost Stories non ha una gran cassa mediatica che lo faccia notare e si affida più al passaparola e alla presenza di un attore amato come Martin Freeman. Quindi, pur senza assicurarvi che vi piacerà a scatola chiusa (essendo molto meno piacione e molto più autenticamente orrorifico del precedente), vi consiglio caldamente di dare una chance a questo ex spettacolo teatrale diventato una vera chicca cinematografica.
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