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Non c’è niente come la finzione teatrale per trasmettere la verità più profonda di microcosmi il cui accesso è precluso al grande pubblico. Se “Carnage” era quasi sadico nel dissezionare le convenzioni ed etichette sociali delle coppie della Brooklyn bene e “I segreti di Osage County” scavava oltre il tollerabile nei legami di un intero parentado americano, The Riot Club distilla in maniera purissima la vita in un Regno Unito in cui le classi sociali sono una convenzione solo nominalmente decaduta e assolutamente invalicabile, in entrambe le direzioni.