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~ considerazioni in ando e in endo

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Archivi tag: Matthias Schoenaerts

Recensionando / Red Sparrow

01 giovedì Mar 2018

Posted by Elisa G. in 2018, Cinematografò, Recensionando

≈ 1 Commento

Tag

base militare russa, Charlotte Rampling, Ciarán Hinds, film PESO, Francis Lawrence, Ho visto la gente nuda, Jennifer Lawrence, Jeremy Irons, Joel Edgerton, Maria Djurkovic, Matthias Schoenaerts, spionaggio, tristezza a palate, uno spia l'altro pure

Ognuno reagisce a una gioventù passata sotto i riflettori a modo suo: da qualche tempo Jennifer Lawrence sembra alla ricerca dei ruoli più fisicamente estremi e psicologicamente mortificanti che si trovano sulla piazza.
Per il thriller Red Sparrow la star è tornata a lavorare in coppia con Francis Lawrence, il regista dei sequel di Hunger Games.
Se la loro precedente collaborazione vi era sembrata cupa e senza speranza, vi conviene stare alla larga da un film che sembra avere come proprio scopo quello di mortificare l’intrattenimento del pubblico, tramutando ogni nudità, scena d’azione (e di tortura) e colpo di scena in una stilettata al barlume di speranza che tiene in piedi la protagonista.
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Recensionando / The Danish Girl

19 venerdì Feb 2016

Posted by Elisa G. in 2015, Cinematografò, Recensionando

≈ 5 commenti

Tag

Alexandre Desplat, Alicia Vikander, Amber Heard, Ben Whishaw, biopic, Eddie Redmayne, film col dramma dentro, Matthias Schoenaerts, Oscar 2016, Paco Delgado, Psicologia e Psicosi, Tom Hopper, tratto da una storia di poco falsa, tristezza a palate, venezia 72

the danish girl posterÈ davvero semplice sparare a zero su Tom Hopper e ormai è uno sport riconosciuto tra gli amanti di cinema. Con suo stile espositivo al limite del pedante, con la sua esasperata ricerca di coinvolgimento emotivo via reiterati primissimi piani nel puro Oscar Bait (film “esca” per attrarre l’attenzione dell’Academy) delle sue lacrimevoli storie, presta molto più del fianco a critiche ferocissime. All’insegna del commovente e non pago del successo de Il Discorso del Re, eccolo tornare con la storia pioneristica di una coppia di pittori danesi in cui lui, a disagio con il proprio sé esteriore, decide di tirare fuori la donna che si sente di essere, con tragiche conseguenze personali e familiari. Insomma, Tom Hopper è tra i pochissimi che fanno cinema da Oscar con approcci e metodologie anni ’90 e soprattutto l’unico a riuscire a cavare nomination di pregio da questa tanto vituperata pratica.

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Recensionando / Via dalla pazza folla, il libro e il film

14 lunedì Set 2015

Posted by Elisa G. in 2015, Cinematografò, Libreria, Recensionando

≈ 13 commenti

Tag

Bradley Hall, Carey Mulligan, Costumismi, David Nicholls, delicate palette cromatiche, film d'Ammmmore, film in costume, Janet Patterson, Jessica Barden, Juno Temple, Libri letti per poter (s)parlare del film, Matthias Schoenaerts, Michael Sheen, period drama, riprese di paesaggi commissionate dall'Ufficio Turismo, Thomas Hardy, Thomas Vinterberg, Tom Sturridge, voglio andare a vivere in campagna

far from movie posterTra un paio di giorni anche gli appassionati italiani di adattamenti letterari e film in costume potranno vedere nei cinema uno dei pochissimi appuntamenti di rilievo per gli amanti del genere in questo 2015 scarno di proposte. Il titolo scelto e i nomi coinvolti rendono però il progetto davvero interessante. Da una parte c’è il classico giovanile del grande scrittore inglese Thomas Hardy, il romanzo che nel 1874 gli regalò la fama e lo consacrò come scrittore della realtà agreste inglese. Dall’altra c’è l’adattamento filmico scritto dall’amato romanziere Dave Nicholls (l’autore di Un Giorno, non nuovo a rimaneggiamenti per lo schermo di materiale hardyano) e girato da Thomas Vinterberg, il regista del bellissimo Il Sospetto alla sua prima prova anglofona di rilievo, con uno stile e una bravura tali da promettere di eguagliare le prove recenti in questo campo di Joe Wright e Cary Joji Fukunaga.
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Recensionando / Suite Francese, il libro e il film

19 giovedì Mar 2015

Posted by Elisa G. in 2015, Cinematografò, Libreria, Recensionando

≈ 4 commenti

Tag

Adelphi, Irène Némirovsky, Kristin Scott Thomas, ma anche no, Margot Robbie, Matthias Schoenaerts, Michelle Williams, nazisti cattivissimi, Némirovsky, Ruth Wilson, Sam Riley, Saul Dibb, seconda guerra mondiale, Tom Schilling

suite francese movie posterIl caso letterario dietro il ritorno di Irène Némirovsky in libreria è una di quelle storie in cui l’intrecciarsi di fatalità e destino meriterebbe un film a parte. Di origine russa ed ebraica anche se convinta antibolscevica e cattolica praticante, la scrittrice non ebbe scampo e fu su uno dei primi convogli a partire dalla Francia occupata per finire nei campi di concentramento, dove la sua cagionevole salute e le crisi di asma la portarono in pochi giorni nelle camere a gas. Le figlie invece sopravvissero grazie al coraggio di una bambinaia, al supporto di un convento e all’intervento economico dell’editore della madre, con una rocambolesca fuga che durò per l’intero secondo conflitto mondiale. Portarono con loro solo una valigia con pochi averi, che si trascinarono dietro da un nascondiglio all’altro. Decenni dopo una delle due figlie la ritrovò in soffitta, l’apri e riscoprì decine di manoscritti della madre, tra cui spicca il suo capolavoro incompiuto, Suite Francese, la sua eredità che i nazisti non erano riusciti ad annientare.

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SFF lover, pro reviewer, every day shipper.

Elisa Giudici, talvolta Gardy, sempre io.

Malvagia, misteriosa ed esotica, ho finito per fare del mio recensire a tempo perso un lavoro, tranne qui, dove continuo a perdere tempo dietro a cinema, letteratura e televisione.

Elargisco aggettivi e rintraccio sottotesti dalla nebbie padane, sognando tappeti rossi, viaggi interstellari, drammi vittoriani e statuine dorate.

Il mio animale totemico è un fottuto cervo metaforico (FCM).

Se "ci shippo qualcuno?" è la vostra domanda, questo blog è la risposta.

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