Che il progetto di portare su grande schermo Ant-Man non sia partito sotto una buona stella è un potente eufemismo. Le avventure di Hank Pym, esponente di spicco del circolo degli scienziati Marvel sessisti, tracotanti e insostenibili (di cui fanno parte anche Tony Stark e Mr. Fantastic) non fanno parte esattamente della prima fascia di supereroi. così come non ne faceva parte Iron Man.
Il fatto che un regista talentuoso come Edgar Wright sia stato per quasi un decennio legato al progetto era l’indubbio selling point dell’operazione, almeno fino a quanto non è stato malamente cacciato dalla regia del film per divergenze creative, lasciando in eredità una sceneggiatura che chi ha avuto la fortuna di leggerla nella sua formula originale ha definito la migliore di sempre per un film supereroistico.
Dopo aver tentato per mesi di trovare un sostituto e tiranneggiato la troupe rimanente, Marvel è riuscita a portare nei tempi stabiliti il film al cinema, dando un’altra grande prova della sua forza produttiva. Continua a leggere →
Too gay for Hollywood. Con una presentazione così, non mi sarei persa la nuova fatica di Steven Soderbergh manco se mi avessero assicurato essere il suo film peggiore, peggiore persino di Geena Picchia Tutti. Invece di questo Behind The Candelabra si è da subito parlato più che bene e forse in un’annata meno straordinaria sulla Croisette si sarebbe portato a casa di più. Il termine fatica va inteso in senso letterale: infatti il biopic sulla vita del pianista Lee Liberace ha richiesto una gestazione lunghissima, ancor più sorprendente considerando il ritmo di realizzazione mantenuto dal suo profilico regista. Soderbergh meditava da anni di realizzare un film sulla vita di Liberace, ma stentava a trovare un’angolazione al di fuori dei canoni del film biografico. Ora arriva la parte in cui ammetto che io Soderbergh proprio non riesco a inquadrarlo. Soderbergh? Un film su Liberace? EH!? Continua a leggere →
Ah! Il sole, il mare, la Croisette!
Cannes è la mostra cinematografica più ricercata al mondo, un misto difficilmente replicabile altrove di glamour europeo, star hollywoodiane, film autoriali extraeuropei e anteprime primaverili capaci di distanziarsi dai grandi nomi americani il giusto, senza però cadere nel provincialismo di altre kermesse.
Solitamente seguo con molta passione la gara, dato che in genere le pellicole proposte si avvicinano molto ai miei gusti. Quest’anno però, complice la mancanza di un film forte che catalizzasse a prescindere la mia attenzione, ho un po’ trascurato la mia diletta. Ora però ho recuperato quella che si rivela come una delle edizioni più ricche di film valevoli degli ultimi anni, fattore che rende la corsa alla Palma d’Oro più che mai apertissima.
Sapendosi barcamenare tra le uscite roboanti della stampa italiana, l’anglofilia di quelle americane e la miriade di proiezioni giornaliere, qualcosa di interessante si trova sempre. Ecco in ordine sparso una lista di film che hanno catturato la mia attenzione e potrebbe valere la pena recuperare. Beninteso, se non sono americani e non vincono qualche premio di peso, recuperarli in sala a breve potrebbe essere tranquillamente impossibile.
Ai milanesi e confinanti ricordo che al cinema Apollo dal 12 al 18 giugno ci sarà Cannes e Dintorni 2013, una selezione in lingua originale delle pellicole più belle dellagara e della Quinzaine de Réalisateurs (in pratica, i film di gente più o meno sconosciuta che poi diventa “gli Autori lanciati da Cannes”). Il programma verrà annunciato il 7 giugno, intanto trovate le prime informazioni QUI.
Lo vado a vedere? No. Guarda, proprio proprio se sei un fan all’ultimo stadio di Gina Carano, ti piacciono un sacco i film fatti con due lire, montati di merda, con una colonna sonora pezzente sempre fuori contesto, situazioni al limite del ridicolo, trama inesistente MA c’e’ una donna che mena le mani. E’ brutto come il peccato e probabilmente Steven Soderbergh ne è consapevole. Bastardo.
Espletate queste pratiche essenziali e completato il tentativo di risparmiarvi una delusione cocente, passiamo alla ciccia.
Se vi dovessi raccontare ogni singola situazione/ricostruzione/combattimento che mi ha provocato spasmi di risa, staremmo a far notte perché, veramente, ho riso tantissimo. In maniera un po’ imbarazzata alle volte, altre proprio a scena aperta. Ricorrerò subito al mio amatissimo elenco puntato, con una doverosa premessa; nel film Gina Carano interpreta tale Mallory (ex marine, quartieri difficile, babbo sei tutta la mia vita, brava a menare le mani, non mette gonne – fine caratterizzazione). Ma a memoria di questo
per me sarà semplicemente Geena. E dentro il mio cuore, rimpiango che i titolisti italiani non se ne sia uscito con una cosa tipo Geena picchia tutti. Per me si intitola così.
La Genesi– in sintesi, Soderbergh prende il cellulare e richiama le ultime 5 chiamate senza risposta; Fassbender, Douglas, Banderas, Tatum, McGregor. Gli dice una cosa tipo “Oh raga, c’ho un’idea fighissima: pigliamo una lottatrice professionista e facciamo un film in cui vi mena”. Tutti dicono di sì per quel dogma misterioso per cui tutta le gente famosa non sa dire di no alla peggio merda di Soderbergh. Poi spunta l’inghippo: la trama! Nessun timore, ci pensa Lem Dobbs (noto sceneggiatore i cui pregevoli pezzi riempiono le seconde serate di Italia1). Con una storia che per livello di pressapochismo e approssimazione fa impallidire la ormai celeberrima BASE MILITARE RUSSA di Xmen first class. Geena lavora per l’Agenzia Freelance, è un’Agente, Fassbender è una Spia, Douglas lavora per il Governo… basta metterci una maiuscola, secondo Dobbs.
Le Motivazioni che spingono i cattivi ad essere cattivi sono ancora dibattito apertissimo tra chi ha visto il film dato che, ehm, gli indizi sono scarsi. Tipo, quando Fassbender (che, facendo un personaggio subdolo e smirkatore, ne esce vincitore vincendo facile) con una singola frase fa capire a McGregor che lui “lavora per questioni puramente professionali” e dei suoi screzi amorosi con Geena non gliene ‘na mazza, ti devi appigliare solo a quello. E siccome il solo pensiero di Gina che fa sesso con Ewan mi pare una violenza, ho deciso che Ewan, stuprato nell’anima e nel corpo da Geena, metta su questa messa in scena per liberarsene e vivere appieno la sua omosessualità. Con Fassbender.
E vi giuro che non solo il film è così vago che è plausibile, ma mi azzardo a dire che funzionerebbe anche molto meglio.
Geena & il cast – Gina Carano fa il possibile, ma è una lottatrice, non un’attrice. D’altronde il suo personaggio è talmente ben caratterizzato che se voi aggiungete alla fine dei dialoghi incentrati su di lei la frase “eh, è un po’ grezza”, il film risulta migliore.
Mi risulta invece che Channing Tatum sia in effetti un attore, ma se non l’avessi saputo sarebbe stato difficile capire chi dei due fosse un non professionista. Quando tenta di farci capire col suo COLLO che prova dei sentimenti per Geena sentirete lacrime di compassione affiorarvi agli occhi. Quantomeno è così grezzo che come fidanzato di Gina risulta credibile, almeno quello. Fassbender e McGregor sono ok, almeno fin quando non devono menare le mani. Appena li vedi tentare di attaccare Geena il tuo sopracciglio corre verso l’attaccatura dei capelli e infatti, appena lei gli mette le mani addosso, li fa volare. I combattimenti sono resi ancora più ridicoli da un montaggio folle e dall’accostamento di musichette assolutamente fuori luogo. (dopo la storia del Fassbender che avrebbe picchiato la sua ex però un po’ tifavo per Geena, che lo ha atterrato con la celebre Mossa soffocante della Vagina di Geena. Temo che lì si tentasse di metaforizzare un amplesso/l’amore è una battaglia, ma CHE IMBARAZZO).
FCM – approposito di metafore, sapete chi è apparso in tutta la sua bellezza? Il Fottuto Cervo Metaforico e, se nessuno si darà da fare, il probabilmente miglior FCM del 2012. Nella prima scena occhieggia da sopra la porta in forma di trofeo, ma per notarlo bisogna essere dei Pro.
Verso metà invece è stato semplicemente folgorante. Un cervo entra nella macchina in cui si trova Geena lanciandosi attraverso il lunotto posteriore, mentre lei fa la retro. VE LO GIURO e se non mi credete sappiate che scrivendo “Haywire” su Google suggerisce “deer scene”.
Infatti dopo seguono varie morti metaforiche, tra cui quella classica del poliziotto che non crede al fuggitivo, bravo idiota.
Lo vado a vedere? Vedi sopra. Ci shippo qualcuno? Segui la ShipSheep, ma questo giro è un trip mio. Coefficiente risata involontaria? Aspettate di vedere Geena che spunta dal fondo della spiaggia al tramonto su cui passeggia Ewan correndo con le sue gambe muscolose e zompandogli addosso, poi ne riparliamo.