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~ considerazioni in ando e in endo

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Archivi tag: Michael Keaton

Recensionando / Dumbo di Tim Burton

29 venerdì Mar 2019

Posted by Elisa G. in 2019, Cinematografò, Recensionando

≈ 2 commenti

Tag

Alan Arkin, animali carini, Colin Farrell, Danny DeVito, Disney, Eva Green, il clichè dell'orfano, ma anche no, Michael Keaton, Nico Parker, Tim Burton

Ormai è chiaro: la primavera è la stagione in cui non solo noi persone comuni e recensori fatichiamo a concentrarci e commettiamo qualche errore, con la voglia di fare che latita (aggiornare il blog? Chi? Io?) e la curva della sonnolenza che conosce un’impennata in vista di aprile. Anche in casa Disney la primavera è la stagione della défaillance live action, del film in cui non credevano nemmeno loro e quindi eccolo buttato lì prima di Pasqua nella speranza che non faccia neanche troppi danni. Se all’epoca non riuscii a riscuotermi abbastanza dalla noia generata da Nelle pieghe del tempo per scrivervene un parere, eccomi qui a certificarvi che sì, l’uomo che doveva salvare questo remake non richiesto di Dumbo è la sua definitiva condanna a morte: Tim Burton.
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In sacrificio per Taylor / la recensione di American Assassin

27 lunedì Nov 2017

Posted by Elisa G. in 2017, Cinematografò, Recensionando

≈ 7 commenti

Tag

c'e' anche un po' d'Italia, Dylan O'Brien, father issue, i nostri amici arabi, in sacrificio per Taylor, l'addominale prende aria, Michael Cuesta, Michael Keaton, spara spara ci stanno massacrando, spiegazioni cazzare, Taylor Kitsch

Da quant’è che non vi facevo una recensione cazzara, che sotto sotto è il tipo di post che preferite insieme alle stroncature senza appello e alle fangirlate senza ritorno? Ebbene, questa recensione sarà tutto questo, perché di mettersi a fare discorsoni sul cinema e la vita di fronte a un lungometraggio come American Assassin proprio non ne vale la pena.Da purtroppo grande esperta di film terribili con dentro il tormento e l’estasi della sottoscritta, il beneamato Taylor Kitsch, posso assicurarvi che non è nemmeno nella metà più negativa dei film in cui si è riuscito a ficcare. Il che non discolpa il film di Michael Cuesta, ma dà uno spaccato drammatico degli orrori a cui mi sono sottoposta volontariamente in questi anni per amore del nostro, che non vedevo su grande schermo da febbraio 2014!

Avvertenza: post dannatamente spoileroso, nel caso foste davvero interessati a sottoporvi alla visione.

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Recensionando / Spider-Man: Homecoming

05 mercoledì Lug 2017

Posted by Elisa G. in 2017, Cinematografò, Recensionando

≈ 2 commenti

Tag

adolescenti problematici, father issue, Jacob Batalon, John Francis Daley, Jon Watts, Laura Harrier, Marisa Tomei, Marvel, Michael Keaton, Robert Downey Jr, supereroi con superproblemi, Tom Holland, Zendaya

Era da tempo che un film Marvel non mi divertiva come ha fatto Spider-Man: Homecoming, il ri-ri-ritorno e ennesima genesi dell’Uomo Ragno moderno, che segue gli eventi di Civil War concentrandosi sull’adolescente newyorkese delfino di Tony Stark.
Dopo una lunga infilata di genesi Marvel tutte uguali, mai veramente sbagliate ma davvero poco memorabili, Spider-Man: Homecoming sembra aver trovato la giusta quadra per tornare a far splendere la dimensione umana e quotidiana della vita da supereroe. Finalmente un film Marvel non gioca all’impossibile rilancio e riduce la magnitudo sempre più potente e drammatica dei buoni e dei cattivi: Spider-Man qui conquista perché, per citare Tony Stark, non smette mai di essere un tranquillo supereroe di quartiere, a cui viene concesso di non dover fronteggiare drammatiche decisioni senza ritorno.
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Recensionando / The Founder

13 venerdì Gen 2017

Posted by Elisa G. in 2016, Cinematografò, Recensionando

≈ 5 commenti

Tag

biopic, Corporazioni Malvagie, John Carroll Lynch, John Lee Hancock, Laura Dern, Linda Cardellini, Michael Keaton, Nick Offerman, Robert D. Siegel, tratto da una storia di poco falsa

thefounder_locandinaLa critica più comune mossa dai detrattori del film a The Founder è di non essere incisivo nel condannare senza riserve il suo controverso e discutibile protagonista, quel Ray Kroc che trasformò McDonald’s in quell’icona globale di capitalismo e americanità con cui oggi lo identifichiamo. Tuttavia l’impressione più indecisa e poco cristallina la danno le recensioni più tiepide dedicate al film, impregnate dall’assunto morale che il punto di partenza di una qualsiasi discussione su questa catena di fast food non possa che essere un’irrimediabile condanna. D’altronde la grande M gialla nel tempo è diventata anche il più marmoreo simbolo di malignità, malvagità e cattiveria multinazionale esistente, non importa quale sia il campo: nutrizionale, economico, alimentare, ambientalista, occupazione, politico, democratico. Insomma: mangiare o non mangiare un hamburger da McDonald’s, apprezzare e non apprezzare un film su Ray Kroc a prescindere dalla sua qualità cinematografica è un atto politico e morale. La grande vittoria di The Founder è di muoversi libero da questi condizionamenti (il vero testamento spirituale di Kroc), irriverente, molto più di quanti poi finiscono per fargli la morale.
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Recensionando / Il caso Spotlight

18 giovedì Feb 2016

Posted by Elisa G. in 2015, Cinematografò, Recensionando

≈ 1 Commento

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Autocompiacimento registico, Brian d'Arcy James, delicate palette cromatiche, Howard Shore, John Slattery, Liev Schreiber, Mark Ruffalo, Masanobu Takayanagi, Michael Keaton, Oscar 2016, Oscars, Rachel McAdams, ritratto di relazioni umane prima che lavorative, Stanley Tucci, suore preti e altre cristiane malvagità, Tom McCarthy, tratto da una storia di poco falsa, venezia 72

spotlightIl giornalismo investigativo degli inviati sul campo e degli scandali scoperti e documentati pezzo per pezzo sta morendo. Lo dicono gli ultimi valorosi interpreti del genere e lo dicono le redazioni, che ai tempi del software automatici che scrivono articoli e della dittatura di Google News non possono e non vogliono investire in una forma tanto dispendiosa di reportage.
Se il giornalismo investigativo non verrà salvato dai freelance o dal crowdfunding, Il caso Spotlight sarà il suo maestoso epitaffio, un grande film sul fare giornalismo e l’essere giornalista come non se ne vedevano da decenni, basato su una storia vera dalle tinte forti e manipolato da un talento poliedrico e sfuggente come Tom McCarthy, attore di riempimento, sceneggiatore di pietre miliari come Up e ora regista in corsa per l’Oscar.

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Recensionando / Minions

16 giovedì Lug 2015

Posted by Elisa G. in 2015, Cinematografò, Recensionando

≈ 1 Commento

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Allison Janney, cinema d'animazione, Geoffrey Rush, Illumination Entertainment, Jon Hamm, Kyle Balda, Londra, Michael Keaton, Pierre Coffin, Sandra Bullock, Steve Carell

mini1Ci sono recensioni che non ho mai voglia di scrivere. Capita raramente, dato il mio amore per le cause perse, per i film snobbati e il mio risentimento verso alcuni filoni molto in voga in questo periodo. Nel caso dei minions, gli esseri piccoli, gialli e adorabili che via via si sono scavati un ruolo da protagonisti nel franchise di Cattivissimo Me, una costola a loro dedicata era inevitabile tanto quanto è ininfluente la mia opinione a riguardo ai fini del botteghino.
La vera forza di Minions infatti è quella di essere già a poche ore dall’uscita un film di prevedibile successo ma anche un argomento di dibattito in cui le opinioni sono piuttosto a accese e polarizzate sui due estremi della scala (li adoro follemente/li odio ferocemente) e parlarne in uno o nell’altro modo non fa che accrescerne le centralità nel momento cinematografico che viviamo…ovvero il motivo per cui preferirei non fornire assist alla causa.
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Specialando / Oscar 2015, gif incluse!

24 martedì Feb 2015

Posted by Elisa G. in Cinematografò, Recensionando

≈ 3 commenti

Tag

Alejandro González Iñárritu, Anna Kendrick, Benedict Cumberbatch, Bradley Cooper, c'e' anche un po' d'Italia, Dakota Johnson, David Oyelowo, Eddie Redmayne, Emma Stone, Graham Moore, Idina Mendel, J.K. Simmons, Jack Black, Jennifer Lopez, John Legend, John Travolta, Julianne Moore, Lady Gaga, Lonely Island, Meryl Streep, Michael Keaton, Milena Canonero, Neil Patrick Harris, Oscar 2015, Oscars, Patricia Arquette, Pawel Pawlikowski, Scarlett Johansson, Tegan e Sara

Causa diretta podcast su Gamesurf, purtroppo quest’anno non sono riuscita a coprire con un bel live blogging estenuante la cerimonia di premiazione degli Oscar 2015. Tuttavia per i morigerati e i lungimiranti che hanno preferito il sonno ristoratore al glamour hollywoodiano, ho preparato un compendio del meglio e del peggio di quanto successo ieri notte, quando Hollywood ha proclamato vincitori e vinti del 2014 cinematografico.
Prima che vi lamentiate per il ritardo, lasciatemi sottolineare che è un riassunto / compendio gif incluse.

a me gli

a me gli occhi!

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Recensionando / Birdman

08 domenica Feb 2015

Posted by Elisa G. in 2014, Cinematografò, Recensionando

≈ 6 commenti

Tag

Alejandro González Iñárritu, Andrea Riseborough, Autocompiacimento registico, Costumismi, Edward Norton, Emma Stone, Emmanuel Lubezki, father issue, film PESO, fotografia leccatissima, lesbo en passant, Michael Keaton, Naomi Watts, Oscar 2015, Oscars, Psicologia e Psicosi, teatro, Venezia 71, Zach Galifianakis

birdman1Essere davvero bravi in quello che si fa, essere compiaciuti dal saperlo. L’ultimo film di Alejandro González Iñárritu, che si prepara ad affrontare la notte degli Oscar da testa di serie, è l’esempio perfetto di questo assunto. Negli anni ho preso l’abitudine di dividere i registi di fascia alta in due grandi gruppi: quelli molto bravi e desiderosi di far bene e quelli molto bravi e desiderosi di far notare al proprio pubblico quanto stiano facendo bene.
Solitamente si usa un lungo pianosequenza, un movimento di macchina ardito ed inaspettato, una scena così clamorosa che sembra quasi una pausa di narrazione dal film in cui il regista sussurra allo spettatore “ecco, adesso prendiamoci cinque minuti in cui ti mostro di cosa sono capace”. Sfruttando le possibilità del digitale, Birdman espande questo momento di estetica e potenza espressiva per tutta la sua durata.

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Recensionando / Robocop

09 domenica Feb 2014

Posted by Elisa G. in 2014, Cinematografò, Recensionando

≈ 1 Commento

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Abbie Cornish, Aimee Garcia, cops movie, Corporazioni Malvagie, fantascienza, figa-robottoni-esplosioni, film coi pugni nelle mani, Gary Oldman, i nostri amici arabi, Jackie Earle Haley, Joel Kinnaman, José Padilha, Joshua Zetumer, ma anche no, Michael Keaton, operazione nostalgia, poliziesco, reboot, Samuel L. Jackson, se ne sentiva il bisogno, spara spara ci stanno massacrando, WTF!?

robocop 2014 locandinaLa questione dei reboot rimane spinosa da qualsiasi prospettiva la si guardi. Se da una parte è comprensibile l’interesse derivato dal rigenerare storie di successo ammodernandole dopo decenni di stasi, dall’altra è più che giustificato il procurato allarme che ogni operazione di questo genere comporta, dato il bassissimo tasso di successo.
Se però c’è uno svecchiamento di franchise che mi vedeva propensa e vagamente ottimista era proprio quello di Robocop. Diciamolo: il film del 1987 è un titolo irrinunciabile per gli amanti dei polizieschi da braccio duro della legge, ma rimane pur sempre una pellicola con un aperto gusto per la violenza, un tocco horror e tante influenze da cinema di seconda fascia, germogliata nelle menti di Edward Neumeier e Michael Miner mentre guardavano ammirati il poster di “Blade Runner”.

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SFF lover, pro reviewer, every day shipper.

Elisa Giudici, talvolta Gardy, sempre io.

Malvagia, misteriosa ed esotica, ho finito per fare del mio recensire a tempo perso un lavoro, tranne qui, dove continuo a perdere tempo dietro a cinema, letteratura e televisione.

Elargisco aggettivi e rintraccio sottotesti dalla nebbie padane, sognando tappeti rossi, viaggi interstellari, drammi vittoriani e statuine dorate.

Il mio animale totemico è un fottuto cervo metaforico (FCM).

Se "ci shippo qualcuno?" è la vostra domanda, questo blog è la risposta.

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