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attacco della camera roteante, Ben Whishaw, Benjamin Walker, Brendan Gleeson, Charlotte Riley, Chris Hemsworth, Cillian Murphy, Costumismi, Michelle Fairley, Moby Dick, momento patriottico bandiera inclusa, Paul Anderson, Ron Howard, The Pirates! In an Adventure with Scientists!, Tom Holland, Uomo da Sospirone
Qualche giorno fa mi è capitato di sentire un vicino in proiezione stampa affermare che Ron Howard sia una rara espressione della Hollywood migliore. Quanto ha lottato Howard per ottenere un plauso simile, smantellando film dopo film quell’immagine non certo lusinghiera che si era guadagnato prima da attore e poi da produttore. Con grande onestà e dedizione, il regista statunitense non è mai sembrato volersi allontanare dalle grandi pellicole di narrazione corale e di consumo, senza rinunciare all’azione, al grandeur produttivo da blockbuster e alle morali un po’ patriottiche e paternalistiche.
Si è portato su schermo i libri più spernacchiati del periodo con grande scioltezza, ha infilato un paio di cult popolari ad ogni decennio, ha consolidato il mito della sua prima musa Russell Crowe e infine ha azzeccato un signor film nel 2013, quando con Rush ha dimostrato che senza muoversi dalla tanto vituperata nicchia commerciale si può tirar fuori un filmone di antagonismo umano e sportivo. Alla luce di questo decennale percorso di riscatto professionale, Heart of Sea – le origini di Moby Dick non può risultare purtroppo deludente.
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