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A chi bazzica sporadicamente l’ambiente YA e le community di giovanissimi lettori, il fenomeno Divergent potrebbe sembrare la ricapitalizzazione del successo della trilogia di Hunger Games, supposizione del tutto corretta. La trilogia di Divergent è nata sì come un tentativo di bissare il successo dell’apripista distopico, però ha conosciuto un successo tale da diventare un fenomeno a sé. Per darvi un’idea di quanto sia seguita e amata questa saga, all’uscita del terzo e ultimo volume si è assistito a un vero e proprio linciaggio dell’autrice per una scelta particolarmente impopolare tra i suoi giovani lettori, che non hanno esitato ad insultarla e minacciarla, mettendo sottosopra ogni angolo letterario della rete e generando parecchi dibattiti tra autori YA vicini al loro pubblico, divisi tra chi professa la libertà del lettore e chi reclama un limite tra scrittore e lettore.
Un tale capitale letterario non poteva rimanere a lungo senza una controparte cinematografica e a farsi avanti è stata proprio la Summit, lo studio indipendente collegato alla Universal e fautore del successo di Twilight.