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androidi droni e robot, Brandon Auret, Dev Patel, fantascienza, Hugh Jackman, Intelligenza Artificiale, Jose Pablo Cantillo, Neill Blomkamp, scienziati che combinano casini micidiali, Sharlto Copley, Sigourney Weaver, Yo-Landi Visser
Per l’ultimo triennio si potrebbe parlare di un revival fantascientifico in campo cinematografico e sarebbe un’affermazione veritiera ma un poco superficiale. In crisi d’idee e di mezzi che permettano di sfruttare appieno le meraviglie degli effetti speciali VFX, il cinema ha attinto a tutti i livelli (dal kolossal estivo al film autoriale in cerca di metafora) ma soprattuto in tutti i filoni. Alieni, tecnologia, esplorazioni interplanetarie e androidi, tanti androidi, una marea incessante di robot, dreni ed essere umani artificiali.
Questo particolare filone dedicato all’intelligenza artificiale è però parecchio percorso anche nel versante letterario, che non gode purtroppo della stessa popolarità ma che in fatto d’idee sta almeno un paio di passi avanti al cinema. Tutti sembrano concentrati, in attesa di vedere chi per primo coglierà in maniera più verosimile, meravigliosa, o comunque davvero convincente il momento, quello in cui l’intelligenza umana verrà superata da quella artificiale, finalmente senziente.