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adolescenti problematici, cinema d'animazione, delicate palette cromatiche, Disney, indianume, Jon Favreau, Neri Marcorè
Nella sempre più rigogliosa stagione dei remake in live-action dei classici letterari per ragazzi, fiabe e film d’animazione Disney, siamo ormai arrivati a distinguere diverse correnti e scuole di pensiero.
Nonostante film dalla qualità piuttosto discutibile abbiano comunque incontrato i favori del pubblico (su tutti, Alice passata per il frullatore gotico adolescenziale di Tim Burton), anche al Casa del Topo sembra essersi convinta che la via più sicura è quella che come punto di partenza ha la versione più tradizione e conosciuta del racconto. Il che paradossalmente vuol dire continuare a tradire la fonte letteraria, appoggiandosi sulla rielaborazione più amata dal pubblico: quella del film d’animazione del canone Disney.
Insomma, il remake con attore in carne e ossa e animali in computer grafica de Il Libro della Giungla fa sua innanzitutto la lezione del Cenerentola di Kenneth Branagh.