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cannes 2019, cinema italiano, criminalità e la mala varia, Fabrizio Ferracane, Marco Bellocchio, Maria Fernanda Cândido, Nicola Calì, Pierfrancesco Favino
Lascia una carica di entusiasmo dietro di sé Il Traditore, il nuovo film di Marco Bellocchio che solo soletto tiene alta la bandiera del cinema italiano nella selezione ufficiale di Cannes 72. È come incontrare un amico che non si vede da molto tempo, che non era sembrato troppo in forma nei ricordi più recenti e ritrovarselo davanti nel pieno delle forze, rinnovato e arzillo.
Vitale, esuberante: l’ultimo film di Bellocchio stupisce proprio per il piglio energetico e la verve che, se proprio non fanno volare via le due ore e mezza di epopea mafiosa, di certo non consentono allo spettatore di distrarsi o annoiarsi. Rinnovato nell’energia e nelle idee, Bellocchio gira un’epopea criminale italiana sospesa tra suggestioni localissime (non a caso in parecchi hanno citato Un giorno in pretura) e un certo cinema “criminale” di Scorsese.
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