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Andrea Riseborough, fantascienza, fotografia leccatissima, i film con gli alieni e le astronavi, Joseph Kosinski, Melissa Leo, Morgan Freeman, Nikolaj Coster-Waldau, Olga Kurylenko, Ronald R. Reiss, Tom Cruise, voice over molesto
Secondo alcuni la fantascienza starebbe vivendo un periodo d’oro al cinema. Personalmente invece ritengo che uno sparuto numero di pellicole d’azione/thriller con qualche elemento fantascientifico e un paio di vere perle dalla produzione piuttosto risicata siano riuscite a balzare agli onori della cronaca, permettendo ad alcuni “registi di genere” di cimentarsi con budget e progetti dalle proporzioni più rilevanti.
Joseph Kosinski teoricamente rientrerebbe in questo novero. D’altronde quando il tuo scopritore è Fincher e con le tue prime sequenze IMAX impressioni i piani alti della Disney, attrai l’attenzione di tutti.
Già il passaggio successivo però non è così logico: come è riuscito Kosinski a ottenere dalla Universal Pictures 120 milioni di dollari per girare una sua storia breve (12 pagine) poi trasformata in graphic novel e presentata in forma di ashcan copy (una forma grezza che permette di tutelare il proprio diritto d’autore sulla storia originale) in qualche migliaio di copie al Comicon di San Diego del 2010? Specie dopo il mezzo fallimento di un titolo che si vende da solo come “TRON:Legacy“, intendo.
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