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~ considerazioni in ando e in endo

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Archivi tag: Oscar

Commentando / Il traditore è la scelta migliore per rappresentare l’Italia agli Oscar 2020?

27 venerdì Set 2019

Posted by Elisa G. in 2019, Cinematografò, Commentando

≈ 3 commenti

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c'e' anche un po' d'Italia, Claudio Giovannesi, Edoardo De Angelis, gardy commenta, Marco Bellocchio, Matteo Rovere, Oscar, Oscar 2020, Pietro Marcello

Come da previsioni, Il Traditore di Marco Bellocchio sarà il film italiano che rappresenterà il nostro Paese nella corsa agli Oscar 2020, nella categoria dedicata ai film in lingua non inglese che si contendono una statuetta apposita e per cui ogni nazione è chiamata a eleggere anualmente il proprio candidato.
La scelta era nell’aria da tempo, dato che sin dal suo passaggio a Cannes la critica italiana e il sistema cinema del nostro paese avevano fatto fronte comune per sostenere le ambizioni del film, ricoperto entro i confini nostrani di calorosissimi apprezzamenti.

Nella cinquina di film italiani selezionati come rosa di candidati da cui selezionare il nostro rappresentante agli Oscar però non mancavano concorrenti di pregio e non solo per la qualità intrinseca delle pellicole. Come infatti è risaputo, la vittoria di una statuetta è un risultato ottenibile attraverso molte variabili – alcune fisse, altre specifiche per una singola categoria in base al regolamento e alla platea di votanti effettivi tra i membri dell’Academy – e la qualità del film è solo una di queste, talvolta nemmeno la più rilevante.
Per amor di chiacchiera e con un filo di vena polemica esaminiamo quindi i cinque candidati italiani e facciamo qualche considerazione sulla loro “oscarabilità”: il Traditore di Marco Bellocchio è davvero il candidato più forte, posto che quest’anno ci sono già almeno (almeno) un paio di pellicole che hanno ipotecato la vittoria di categoria, vedi Parasite e Dolor y gloria?

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Commentando / Oscar predictions 2014

02 domenica Mar 2014

Posted by Elisa G. in Commentando, Specialando

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Gardy the problem solver, Oscar, Oscar 2014, vincitore di premio a forma di qualcosa di un metallo solitamente dorato

Dato che vi ho tanto parlato degli Oscar, dei loro retroscena e del complesso e talvolta illogico sistema normativo che li regola e dato che per gioco partecipo a un gruppo di previsione con tanto di premi e penitenze, ho pensato di sbilanciarmi anche sul blog, facendo qualche previsione e rivelandovi chi invece vorrei trionfasse.
Insomma, il solito post dall’argomento teoricamente serio che sfocia in un po’ di sanno gossip cinematografico tra me e voi. Mi raccomando, non fateci troppo affidamento perché nonostante abbia visto molto e conosca tanti dei meccanismi (o proprio per questo motivo), faccio letteralmente pena e ogni anno ci azzecco pochissimo.

cate blanchett golden globes

VINCITORI PREDETTI CORRETTAMENTE: 21/24

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Recensionando / Dallas Buyers Club

01 sabato Mar 2014

Posted by Elisa G. in 2013, Cinematografò, Recensionando

≈ 1 Commento

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Corporazioni Malvagie, Craig Borten, Denis O'Hare, film col dramma dentro, Jared Leto, Jean-Marc Vallée, Jennifer Garner, Matthew McConaughey, Melisa Wallack, omoaffettività, Oscar, Oscar 2014, sesso droga e tanto altro ancora, tratto da una storia di poco falsa, TRUE EMOSCION, Usa (gay) characters welcome, vincitore di premio a forma di qualcosa di un metallo solitamente dorato

dbc 1Dopo tanti film artistoidi, impegnati, complessi e mai banali, finalmente con Dallas Buyers Club arriva il film che punta al cuore dell’Academy giocando sporchissimo pur d’indurre al pianto.
Il bello è che in un anno con delle perfomance attoriali strepitose e dei film nettamente più riusciti e qualitativamente rilevanti questa pellicola, presentata senza gran clamore al Toronto Film Festival, sta per portarsi a casa entrambe le statuette per le categorie attoriali maschili (se tutto va come pronosticato), per non parlare della nomination alla sceneggiatura che ha tagliato fuori gente come Woody Allen.

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Specialando / Gli Oscar 2014 e l’effetto Nolan

05 mercoledì Feb 2014

Posted by Elisa G. in Cinematografò, Specialando

≈ 2 commenti

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Christopher Nolan, Daniel Brühl, Gardy the problem solver, Jean Dujardin, Marion Cotillard, Oscar, Oscar 2014, parte lo spiegone, vincitore di premio a forma di qualcosa di un metallo solitamente dorato

the dark knight locandinaRiprende il nostro viaggio del magico mondo perverso che si nasconde dietro il gran carrozzone cinematografico per eccellenza, gli Academy Awards.
Nelle scorse settimane avevo vaticinato la gigantesca delusione per “La Vita di Adele” (totalmente autoindotta dallo scellerato comportamento degli stessi francesi, ribadiamolo) spiegandovi un po’ come funzionano i meccanismi dietro a Miglior Film Straniero e le notevoli ripercussioni che ha per i film stranieri che aspirano a entrare anche nelle categorie principali.
Oggi invece vorrei esaminare una tendenza nata e rafforzatasi con il sostanziale raddoppio dei candidati possibili alla categoria di Miglior Film. Mi riferisco alla preoccupante diminuzione del numero totale di film che accedono alle sei categorie principali (ovvero film, regia e attorume vario). Sapete perché c’è la locandina di “The Dark Knight”? No? Perché la colpa, come sempre, è di Christopher Nolan!

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Specialando / A un giorno dalle nomination

15 mercoledì Gen 2014

Posted by Elisa G. in 2013, Cinematografò, Specialando

≈ 2 commenti

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c'e' anche un po' d'Italia, fatto con du lire, film col dramma dentro, film PESO, Oscar, Oscar 2014, pampini!!, vincitore di premio a forma di qualcosa di un metallo solitamente dorato, volemose bene

la grande bellezza locandina rossaMancano meno di ventiquattro ore all’annuncio delle nomination agli Oscar 2014 e mi pare il momento ideale per rimettere in carreggiata il blog, sopraffatto dalla classica abbuffata di classifiche di fine anno e dal stagionale malanno che ha colpito la scrivente.
Occhio: dalla serata dei Golden Globes non è uscito il messaggio che l’Italia è il (non ancora) candidato da battere. Se i Globes (votati dalla stampa estera in America, rammentiamolo), i Goya, i Bafta, gli EFA e tutti i premi vinti dal film in questi mesi hanno lanciato un messaggio, è che l’estetica ultrapatinata e la vibrazione autoriale del film piacciono tantissimo in Europa. Molto più di quanto siano piaciute alla stessa stampa italiana, particolare che a Toni Servillo non ama particolarmente ricordare. Le giurie americane invece tendono a votare col cuore e a preferire film più accessibili.
Però dai, con tutti questi post di analisi, controanalisi, pronostici e gufate ai cugini d’Oltralpe, se non arrivasse la nomination la prenderei anche un po’ sul personale.

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Recensionando / Il Sospetto

02 lunedì Dic 2013

Posted by Elisa G. in 2012, Cinematografò, Raccontando

≈ 5 commenti

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Annika Wedderkopp, Cannes 2012, Deve far male!, film col dramma dentro, film PESO, finale con mazzata, Fottuto Cervo Metaforico, Mads Mikkelsen, omoaffettività, Oscar, Oscar 2014, Oscars, pampini!!, perdita di fiducia nel genere umano, Psicologia e Psicosi, Thomas Vinterberg, Tobias Lindholm

il sospetto locandinaCon le nomination degli Indipendent Spirit Awards (QUI) si apre ufficialmente la stagione dei premi cinematografici americani e la lunga corsa alle nomination degli Oscar 2014. Cosa cambia per lo spettatore comune? Sostanzialmente nulla, mentre per gli addetti ai lavori ogni nomination (o mancata nomination) ha un’importanza capitale. Si cominciano infatti a i titoli che potrebbero aver colpito i giudici da quelli che poi sono riusciti a farlo veramente. Da qui in avanti fino a Febbraio si susseguiranno una marea di premiazioni, molte delle quali vedono nelle commissioni giudici che fanno parte dell’Academy e che quindi voteranno anche per le statuette dorate.

Questa valutazione è ancora più rilevante per i film internazionali in lizza. Come ho già avuto modo di spiegare, oltre alla qualità conta tantissimo la visibilità che le pellicole riescono a raggiungere entro i confini americani. Agli Indipendent Spirit Awards hanno prevalso pellicole già note e non può che far piacere notare che Sorrentino ha passato quest’esame, guadagnando la nomination. In un mondo in cui “La Vita di Adele” non esiste, il cliente più scomodo potrebbe rivelarsi Jagten (lett. “la caccia”), con cui la Danimarca tenta di nuovo l’impresa dopo la nomination di “A Royal Affair” nella scorsa edizione.

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Recensionando / La Donna che Canta

18 lunedì Nov 2013

Posted by Elisa G. in 2010, Cinematografò, Recensionando

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Denis Villeneuve, Deve far male!, dramma familiare obbligatorio, i nostri amici arabi, libri col DRAMMA dentro, Lubna Azabal, Mélissa Désormeaux-Poulin, Oscar, Oscar 2011, Rémy Girard, tristezza a palate, Wajdi Mouawad

la donna che canta locandinaSe non mi sento minimamente in colpa per aver più volte ribadito quanto una sceneggiatura da thriller poco raffinata pregiudichi la riuscita di un film con attori in gamba e realizzazione strepitosa come “Prisoners” è perché sulla sua percezione torreggiava il precedente Incendies.
Candidato all’Oscar come miglior film in lingua straniera 2011 e prima consacrazione internazionale del regista canadese Denis Villeneuve, “La Donna che Canta” è la riuscitissima trasposizione di un’opera teatrale su grande schermo, dove al passaggio da un media all’altro sopravvivono tutti i raffinati meccanismi che celano via via la potente risoluzione finale, mentre viene posto egregiamente rimedio alla staticità che i confini nel palco tendono a imprimere anche sul grande schermo.
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Recensionando / Il Lato Positivo

05 mercoledì Giu 2013

Posted by Elisa G. in 2012, Cinematografò, Recensionando

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Bradley Cooper, David O. Russell, Jacki Weaver, Jennifer Lawrence, la forza salvifica dell'Ammmore, Oscar, Oscar 2013, Robert De Niro

il lato positivo locandinaCerto che a volte sono davvero cretina. Mentre ero al cinema a vedere Silver Lining Playbook la mia opinione sintetica era “Cioè, in pratica è The Fighter in chiave commedia con il ballo”. 122 minuti di film e secondo voi mi ha mai sfiorato anche solo il dubbio che il regista potesse essere lo stesso? No. Ehm.
Lo scrivo prima del cut perché so come la gente approda qui da Google: Silver Linings è un modo di dire inglese che significa vedere il lato positivo anche le situazioni più drammatiche. Playbook invece credo sia una raccolta di schemi, in questo caso di ballo.
Quindi sì, il titolo italiano è azzeccato, anche se vorrei sperticarmi in lodi per quello del libro da cui è tratto…cosa c’è di più aulico e sognante de “L’orlo Argenteo delle Nuvole”?

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Recensionando / Zero Dark Thirty

04 martedì Giu 2013

Posted by Elisa G. in 2012, Cinematografò, film PESO, Recensionando

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film PESO, fotografia leccatissima, i nostri amici arabi, Jason Clarke, Jessica Chastain, Kathryn Bigelow, Kyle Chandler, Mark Boal, Oscar, Oscar 2013, proud vagina carrier, spara spara ci stanno massacrando

zero dark thirty locandinaIndipendentemente dal risultato finale, come portatrice di vagina attendo con ansia ogni film di Kathryn Bigelow. Perché la Bigelow proprio non ce la fa a non fornire ogni volta memorabili personaggi femminili ultra-cazzutissimi, perché la sua volontà è così ferrea e il suo approccio a tutto così netto che finisce per influenzare anche le sue eroine.
Badate bene, mica versioni sexy del machismo maschile che fa sognare tanti registi maschi, no. Donne in tutto e per tutto, che rendono la loro femminilità un punto di forza incrollabile.
Poi quando il film le riesce così bene, beh, diamo il via agli entusiasmi (e magari a qualche francesismo di apprezzamento, perché stiamo sempre a parlare di guerra e Navy Seals, checcavolo).

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Recensionando / Re della Terra Selvaggia

03 lunedì Giu 2013

Posted by Elisa G. in 2012, Cinematografò, film PESO, Recensionando

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adolescenti problematici, Benh Zeitlin, Cannes, Cannes 2012, dramma familiare obbligatorio, fatto con du lire, ma anche no, MA-TI-PREGO, Oscar, Oscar 2012, Quvenzhané Wallis, se non ti piace sei razzista!

re della terra selvaggia posterMi astengo da considerazioni politiche di sorta sul doppio mandato come presidente degli Stati Uniti di Barack Obama ma come critico cinematografico sarebbe stato molto, molto peggio, anche in una prospettiva ultra-oltranzista stile FOX News.
Diciamocelo, il principale sponsor e traino mediatico di questo microscopico film è stato che al Presidente nero era piaciuto, ribadendolo più e più volte in piena stagione di premi.
Siamo di fronte a un classico esempio di film tutto sommato risibile esploso dal Sundance non si sa bene perché, premiatissimo anche a Cannes 2012 e da lì, con endorsement presidenziale, il passo verso gli Oscar è stato breve. Se posso capire perché a un certo tipo di pubblico sia piaciuto (in sintesi, perché è un film furbo, ecco perché!) che sia stato candidato anche a Miglior Regia è un oltraggio che non ho ancora digerito, viste le esclusioni ben più rilevanti che ha determinato.

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SFF lover, pro reviewer, every day shipper.

Elisa Giudici, talvolta Gardy, sempre io.

Malvagia, misteriosa ed esotica, ho finito per fare del mio recensire a tempo perso un lavoro, tranne qui, dove continuo a perdere tempo dietro a cinema, letteratura e televisione.

Elargisco aggettivi e rintraccio sottotesti dalla nebbie padane, sognando tappeti rossi, viaggi interstellari, drammi vittoriani e statuine dorate.

Il mio animale totemico è un fottuto cervo metaforico (FCM).

Se "ci shippo qualcuno?" è la vostra domanda, questo blog è la risposta.

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  • Senza dimenticare che esiste questa bizzarra regola di Cannes: twitter.com/Grouchoromano/… 1 day ago
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