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~ considerazioni in ando e in endo

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Archivi tag: Paul Dano

Recensionando / Okja

06 giovedì Lug 2017

Posted by Elisa G. in 2017, Cinematografò, Recensionando

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Tag

Ahn Seo-hyun, animali carini, Bong Joon-ho, Cannes 2017, Corporazioni Malvagie, Giancarlo Esposito, Jake Gyllenhaal, Lily Collins, Netflix, Paul Dano, Steven Yeun, Tilda Swinton

Che effetto fa vedere un film passato a Cannes 70 un mese e mezzo fa in contemporanea mondiale dalla poltrona di casa, sullo schermo del PC o addirittura del cellulare, senza che sia nemmeno sbarcato al cinema? Okja ha suo modo ha fatto la storia, peccato che il contenuto di uno dei due film targati Netflix presentati in concorso non sia all’altezza del grande cambiamento epocale che rappresenta, tanto che a conti fatti la sua collocazione naturale – per parata di star e respiro cinematografico – sarebbe stata fuori concorso.
Il problema di Okja è che diventa molto più interessante nell’analizzarne corsi e ricorsi produttivi e il ruolo nella guerra già in corso tra studios e servizi streaming rispetto al film fatto e finito che è.
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Recensionando / Love & Mercy

30 mercoledì Mar 2016

Posted by Elisa G. in 2014, Cinematografò, Recensionando

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Autocompiacimento registico, Bill Pohlad, Deve far male!, Elizabeth Banks, John Cusack, la forza salvifica dell'Ammmore, maschio caucasico over 30 dalla genialità incompresa, nessuno mi capisce, Paul Dano, Paul Giamatti, sesso droga e tanto altro ancora, tratto da una storia di poco falsa

love1A ventiquattro dalla fine di marzo eccoci di nuovo a parlare di possibili candidati all’Oscar (anche se poi è arrivata solo la meritatissima nomination per Paul Dano ai Golden Globes). Per un film del 2014. Uscito negli Stati Uniti nel 2015. Che arriva da noi non solo dopo l’uscita home video, ma probabilmente (e strategicamente) dopo la scadenza dei link per il live streaming…ok, cosa vi dicevo un paio di settimane fa circa il periodo tra marzo e maggio e gli avanzi di magazzino?
E infatti eccoci qui a recensire Love & Mercy, un film che è piaciuto tantissimo alla critica ma che alla fin fine si è rivelato irrilevante a livello di critica e premi…e per la maggior parte, a ragione.
E se percepite una punta in più di acidità in me è perché non riesco a capacitarmi di come basti piazzare lì l’ennesima storia del genio bianco incompreso e bistrattato per farla franca…più o meno, considerato che comunque parecchi avranno reagito a titolo e locandina con un “cheeee?”.

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Recensionando / Youth

20 mercoledì Mag 2015

Posted by Elisa G. in 2015, Recensionando

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Autocompiacimento registico, Cannes, Cannes 2015, Chloe Pirrie, delicate palette cromatiche, dramma familiare obbligatorio, figa giovane, fotografia leccatissima, Gerontofilia, Harvey Keitel, Ho visto la gente nuda, Jane Fonda, Luca Bigazzi, Michael Caine, Paloma Faith, Paolo Sorrentino, Paul Dano, Rachel Weisz

Schermata 2015-05-20 a 02.21.38Ultimo italiano in gara nella sessantottesima edizione del festival di Cannes, Paolo Sorrentino conferma con la sua nuova pellicola due grandi verità che avevamo già intuito: la corazzata made in Italy quest’anno è fortissima ma probabilmente rimarrà con un pugno di mosche per le mani e il regista del terzo italiano in gara non vive più nello stesso mondo di noi comuni mortali.
Non è il primo film di Sorrentino ambientato in un esclusivo hotel svizzero, ma il distacco dal sublime Le conseguenze dell’amore non potrebbe essere più abissale: è finito per Sorrentino il periodo in cui poteva identificarsi con i perdenti che tentano inutilmente di prendersi una rivincita sul mondo, ora la sua mente condivide le preoccupazioni e le nevrosi di quanti si confrontano con il successo e il riconoscimento del loro eccezionale talento.

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Recensione / 12 anni schiavo di Steve McQueen

20 giovedì Feb 2014

Posted by Elisa G. in 2013, Cinematografò, Recensionando

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Tag

Benedict Cumberbatch, Brad Pitt, Chiwetel Ejiofor, Costumismi, delicate palette cromatiche, film PESO, fotografia leccatissima, Hans Zimmer, John Ridley, Lupita Nyong'o, Michael Fassbender, Oscar 2014, Oscars, Paul Dano, Paul Giamatti, Quvenzhané Wallis, Sarah Paulson, Sean Bobbitt, steve mcqueen, tratto da una storia di poco falsa, tristezza a palate, vincitore di premio a forma di qualcosa di un metallo solitamente dorato

Debutta oggi nei cinema italiani il terzo lungometraggio di Steve McQueen e mi preme consigliarvi un giro in sala al più presto.
Candidato di punta agli Oscar, già vincitore di numerosi riconoscimenti nella stagione dei premi quasi conclusa, 12 Years a Slave è quel genere di film durante la cui visione percepisci che ti sta scorrendo davanti un pezzo di futura storia del cinema.
Sensazione abbastanza ricorrente in un 2013 (Gravity che dà una vera motivazione d’esistere al 3D, Adele che si scava un posto nei film del decennio a suon di emozioni graffianti) che, in differita di qualche mese, si rivela anche in Italia come un’annata cinematografica pazzesca.
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Recensionando / Prisoners

31 giovedì Ott 2013

Posted by Elisa G. in 2013, Cinematografò, Recensionando

≈ 3 commenti

Tag

Aaron Guzikowski, Denis Villeneuve, dramma familiare obbligatorio, farsi giustizia da soli, film coi pugni nelle mani, film col dramma dentro, fotografia leccatissima, Fottuto Cervo Metaforico, Hugh Jackman, Jake Gyllenhaal, ma anche no, Maria Bello, Melissa Leo, Oscar 2014, parte lo spiegone, Paul Dano, proteggi la Famiglia!, rapimenti di moglie e/o figli, Roger Deakins, spiego finali, Terrence Howard, Viola Davis

A un certo punto la domanda sorge spontanea: quanti bambini/mogli rapite e mariti che si fanno giustizia da soli vede un cinefilo nella sua vita di spettatore? Tanti, tantissimi. Anche scartando le pellicole dove il rapimento fa parte di una storia più ampia, rimangono comunque una marea di film in cui lo sceneggiatore non trova niente di meglio che sottrarre un familiare a X (XY, dato che sono nella quasi totalità pellicole con protagonista maschile, perché alle femmine è destinato in genere il ruolo di scoramento materno o ritrovare il figlio perduto dopo x anni) per innescare un’intera vicenda dove il confine tra bene e male è tagliato con millimetrica precisione dal fatto che fare del male ai bambini/alle donne degli altri genera un collante di sdegno universale. Il vero mistero qui non è chi abbia rapito la figlia di Hugh Jackman e la sua amichetta di giochi (nera, come si addice a ogni famiglia comprimaria nella periferia urbana), ma perché uno col talento del canadese Denis Villeneuve sia stato legato a questo progetto per il suo sbarco in America. Continua a leggere →

Recensionando / Ruby Sparks

17 sabato Ago 2013

Posted by Elisa G. in 2012, Cinematografò, Recensionando

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Annette Bening, Antonio Banderas, Deborah Ann Woll, Jonathan Dayton, la forza salvifica dell'Ammmore, Manic Pixie Dream Girl, Paul Dano, Valerie Faris, Zoe Kazan

ruby sparks locandinaHo un problema con Zoe Kazan, artefice principale di questo film. Infatti, oltre che ad averne scritto la sceneggiatura e curato la produzione, ha deciso di calarsi nei panni della protagonista di questa storia romanticamente depressiva. Ovviamente provo stima per una giovane donna con un così sviluppato senso del controllo artistico, però le sue esternazioni sul dibattito seguito al film hanno messo un po’ in crisi la mia interpretazione dello stesso.
Perché io sono uscita dal cinema fermamente convinta che la Kazan con uno stile molto allusivo alla letteratura americana contemporanea (non per niente, si parla di libri) avesse decostruito i più intimi bisogni e desideri di un giovane scrittore geniale ma socialmente disastroso, che si ritrova tra capo e collo una donna immaginaria che può plasmare come desidera. Invece no, se dici a Zoe Kazan che “Ruby Sparks” è un’efficace decostruzione e critica dello stereotipo della manic pixie dream girl, a quanto pare lei si offende.
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Recensionando / Looper

08 venerdì Feb 2013

Posted by Elisa G. in 2012, Cinematografò, Recensionando

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Tag

Bruce Willis, Emily Blunt, fantascienza, il film SciFi rivelazione dell'anno XXXX, Jeff Daniels, Joseph Gordon-Levitt, Paul Dano, Piper Perabo, Qing Xu, Rian Johnson, viaggio nel tempo

Oh, siamo appena a Febbraio e siamo già qui a parlare del film sci-fi rivelazione dell’anno…scorso. Gente che si strappava le vesti, mentre io mi facevo due calcoli e devo dire che è uno dei ritardi più contenuti visti negli ultimi tempi. Come stiamo messi male.

Looper Joe Joseph Gordon Levitt

No, poi davvero volete sapere da me se va visto o no? Ok, allora. Anche se rimane il fatto che al primo che l’ha visto a settembre dell’anno scorso e ci ha sfrantumato su quanto sia bello e su quanto sia arrivato in ritardo, senza manco essere andato al cinema a far capire che anche nel Bel Paese piacciono questi film qui, gli tiro un cartone dritto sul naso.

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SFF lover, pro reviewer, every day shipper.

Elisa Giudici, talvolta Gardy, sempre io.

Malvagia, misteriosa ed esotica, ho finito per fare del mio recensire a tempo perso un lavoro, tranne qui, dove continuo a perdere tempo dietro a cinema, letteratura e televisione.

Elargisco aggettivi e rintraccio sottotesti dalla nebbie padane, sognando tappeti rossi, viaggi interstellari, drammi vittoriani e statuine dorate.

Il mio animale totemico è un fottuto cervo metaforico (FCM).

Se "ci shippo qualcuno?" è la vostra domanda, questo blog è la risposta.

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