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~ considerazioni in ando e in endo

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Archivi tag: Paul Thomas Anderson

Recensionando / Il filo nascosto

19 lunedì Feb 2018

Posted by Elisa G. in 2017, Cinematografò, Recensionando

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Tag

Autocompiacimento registico, Costumismi, Daniel Day-Lewis, delicate palette cromatiche, film d'Ammmmore, Jonny Greenwood, Lesley Manville, Oscar 2018, Paul Thomas Anderson, Vicky Krieps

Al contempo film senza tempo e traguardo nettissimo della carriera del suo realizzatore, Il filo nascosto prova ancora una volta come Paul Thomas Anderson sia un cineasta unico, il cui arco evolutivo è imprevedibile e soprattutto inimitabile.
Lasciatosi alle spalle la ribollente verve creativa degli esordi e relativo codazzo di minutaggi imponenti e di scene in aperta sfida alla maestria registica, Paul Thomas Anderson ha asciugato il suo cinema, concentrandone le forza in tutto quello che non mostra e non dice più in maniera diretta.
Con Il filo nascosto lascia per la prima volta i suoi Stati Uniti in favore della vecchia Inghilterra degli anni ’50, in un contesto classista che più posh e distante dalla west coast è difficile immaginare. Eppure lo sposalizio tra un tipo di film fuori dal tempo e le magnifiche ossessioni del suo cinema statunitense dà vita a un film così sottile e complesso che l’impressione più forte che si ricava da Il filo nascosto è quella che una visione sia gravemente insufficiente a comprendere il film nella sua interezza.
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Recensionando / Vizio di Forma

25 mercoledì Feb 2015

Posted by Elisa G. in 2014, Cinematografò, Recensionando

≈ 3 commenti

Tag

Benicio del Toro, Costumismi, detective stories, Ho visto la gente nuda, Hong Chau, Jena Malone, Joanna Newsom, Joaquin Phoenix, Josh Brolin, Mark Bridges, noir, Owen Wilson, Paul Thomas Anderson, sesso droga e tanto altro ancora, Thomas Pynchon, voice over molesto

vice3L’aspetto per me più sorprendente del nuovo film di un regista acclamato come Paul Thomas Anderson è che su tutto regna una sorta di malcelata tenerezza. È una sfumatura certamente non scontata per chi in precedenza ha sfornato perle di durezza e cinismo come The Master e There will be Blood.
Peccato che questo felice equilibrio tra i suo sguardo tagliente e i rutilanti personaggi creati da Thomas Pynchon non abbia ricevuto le stesse attenzioni di altri film del regista, altrettanto belli ma notevolmente più sostenuti e arzigogolati; peccato, perché vizio di forma è forse impercettibilmente inferiore a livello qualitativo, ma estremamente godibile e, per una volta, speranzoso.

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Recensionando / The Master

17 giovedì Gen 2013

Posted by Elisa G. in 2012, Cinematografò, film PESO, Recensionando

≈ 2 commenti

Tag

Amy Adams, Autocompiacimento registico, bellissime inquadrature di robe normalissime che ti fanno commuovere, chiamare le cose col loro nome, effetto Terrence Malick, film col dramma dentro, film PESO, fotografia leccatissima, Joaquin Phoenix, ma anche no, Paul Thomas Anderson, Philip Seymour Hoffman, Ship Sheep, spiego finali, tristezza a palate

Vi avverto da subito: parte come una recensione e poi va di riflessione sul mio mondo interiore. Vedi, a darsi al cinema d’autore, poi che succede!

The Master Freddie nave

La scena è grandiosa, ma non riesco a togliermi dalla testa la sensazione che faccia anche molto pubblicità di un profumo di Dolce&Gabbana

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SFF lover, pro reviewer, every day shipper.

Elisa Giudici, talvolta Gardy, sempre io.

Malvagia, misteriosa ed esotica, ho finito per fare del mio recensire a tempo perso un lavoro, tranne qui, dove continuo a perdere tempo dietro a cinema, letteratura e televisione.

Elargisco aggettivi e rintraccio sottotesti dalla nebbie padane, sognando tappeti rossi, viaggi interstellari, drammi vittoriani e statuine dorate.

Il mio animale totemico è un fottuto cervo metaforico (FCM).

Se "ci shippo qualcuno?" è la vostra domanda, questo blog è la risposta.

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