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cinema cileno, gerontocinema, John Turturro, Julianne Moore, Paulina García, Sebastián Lelio, Sergio Hernández
È davvero incredibile cosa siano disposti a finanziare i produttori statunitensi pur di preservare le fragili pupille del loro pubblico dalla mortal offesa dei sottotitoli. È davvero sconcertante assistere ai salti mortali che deve compiere un’attrice over 50 – anche se di primissima fascia e comprovato talento – per ricavarsi un ruolo da protagonista, un personaggio a tutto tondo degno di essere interpretato.
Da queste due disturbanti premesse stavolta però non nasce un piccolo fiore indipendente, bensì Gloria Bell, quella che ai miei occhi appare come un’ingiustizia, per quanto ben realizzata e dal risultato gradevole; una pellicola che ci riporta al solito discorso di corvée garantita per quanti, anche con un Oscar in mano, osino bussare alla porta di Hollywood con un passaporto straniero.
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