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adolescenti problematici, Ali Mosaffa, Asghar Farhadi, Bérénice Bejo, c'e' anche un po' d'Italia, Cannes, Cannes 2013, dramma familiare obbligatorio, film col dramma dentro, film PESO, Pauline Burlet, Tahar Rahim, tristezza a palate
Sto già provando profonda compassione e pietas verso gli sventurati che dovranno tirare fuori un titolo da proporre come candidato francese a miglior film straniero agli Oscar 2014.
Siamo a giugno e comincio a pensare che bisognerebbe permettere alla Francia di cedere un po’ di film più che meritevoli a nazioni sfortunate che non hanno pellicole all’altezza e non sanno proprio cosa mandare quest’anno (l’equivalente di San Marino all’Eurovision).
Se state per chiedermi se l’Italia sia tra queste, non saprei, devo fare qualche recupero prima di rispondere. Comunque la Francia sta messa benissimo, soprattutto considerando che qui si è riusciti a vedere solo quelli che partecipano a concorsumi vari…chissà che non ci sia qualche perla anche nel semplice mercato interno!
EDIT – nonostante la produzione prevalentemente francoitaliana, l’Iran è riuscito a presentarlo come proprio candidato (come per “Una separazione”), senza riuscire a strappare la nomination agli Oscar.
La situazione qualitativa nel mercato cinematografico francese 2013 è talmente rosea che il nuovo film di Asghar Farhadi passa in secondo piano, pur essendo di ottimo livello. Gli manca quella marcia in più, quella combinazione di struttura e ritmo che non si inceppa mai che gli ha portato a vincere l’Oscar come film straniero appena due anni fa. Tuttavia in altri Paesi farebbero carte false per un film così, mentre in Francia si possono permettere di snobbarlo. Argh, che invidia feroce!