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~ considerazioni in ando e in endo

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Archivi tag: riprese di paesaggi commissionate dall’Ufficio Turismo

Recensionando / Mal di Pietre

15 sabato Apr 2017

Posted by Elisa G. in 2016, Cinematografò, Recensionando

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Alex Brendemühl, è così francese!, Cannes 2016, fa molto Francia, fotografia leccatissima, libri col DRAMMA dentro, Louis Garrel, Marion Cotillard, Milena Agus, Nicole Garcia, Psicologia e Psicosi, riprese di paesaggi commissionate dall'Ufficio Turismo

Non deve sorprendere che il romanzo di successo italiano di Milena Agus sia stato portato al cinema da una produzione franco belga. Infatti il secondo romanzo dell’autrice è arrivato a vendere 150mila copie in patria (e ad essere tradotto in 18 lingue) dopo essere stato sostanzialmente ignorato alla sua uscita. Galeotto su un articolo su La Stampa, che rivelò il successo d’Oltrape di un libro fino ad allora ignorato, dando il via alla riscoperta di questo drammatico racconto di passioni e nevrosi nella Francia meridionale a vocazione agricola.
A portare la bella e tormentata protagonista del romanzo su grande schermo ci pensa l’ovvia, onnipresente Marion Cotillard, che continua a dividersi tra il cinema francofono di aspirazioni artistiche e i ruoli che le vengono gettati addosso con malagrazia dai blockbuster anglofoni.
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Recensionando / The Dressmaker, il libro e il film

01 domenica Mag 2016

Posted by Elisa G. in 2015, Cinematografò, Libreria, Recensionando

≈ 2 commenti

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Australia, Costumismi, David Hirschfelder, Donald McAlpine, Hugo Weaving, Jocelyn Moorhouse, Judy Davis, Kate Winslet, Kerry Fox, Liam Hemsworth, Libri letti per poter (s)parlare del film, Margot Wilson, Marion Boyce, P.J. Hogan, riprese di paesaggi commissionate dall'Ufficio Turismo, RISCATTO, Rosalie Ham, Sarah Snook

thedressmakerposterSartine alla conquista del botteghino questo weekend, però fareste bene a togliergli dalla mente certe donnine tutte dolcezze e taglia&cuci. Insieme alla tostissima Michelle di 10 Cloverfield Lane, sbarca nei nostri cinema anche la sofisticata e vendicativa Tilly Dunnage, protagonista del film australiano dell’anno. The Dressmaker ha raccimolato 5 vittorie e innumerevoli candidature agli AACTA Awards, il più importante premio per il cinema australiano, nell’anno di Mad Max: Fury Road.
Grazie a Mondadori che (non) mi ha fornito una copia recensione del libro, ma l’ha omaggiata a chi l’ha poi gentilmente passata a me, stavolta vi parlo in un colpo solo del film e del romanzo, che segnò un piccolo caso editoriale nel 2000, diventando il folgorante esordio della scrittrice Rosalie Ham.

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Recensionando / Via dalla pazza folla, il libro e il film

14 lunedì Set 2015

Posted by Elisa G. in 2015, Cinematografò, Libreria, Recensionando

≈ 13 commenti

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Bradley Hall, Carey Mulligan, Costumismi, David Nicholls, delicate palette cromatiche, film d'Ammmmore, film in costume, Janet Patterson, Jessica Barden, Juno Temple, Libri letti per poter (s)parlare del film, Matthias Schoenaerts, Michael Sheen, period drama, riprese di paesaggi commissionate dall'Ufficio Turismo, Thomas Hardy, Thomas Vinterberg, Tom Sturridge, voglio andare a vivere in campagna

far from movie posterTra un paio di giorni anche gli appassionati italiani di adattamenti letterari e film in costume potranno vedere nei cinema uno dei pochissimi appuntamenti di rilievo per gli amanti del genere in questo 2015 scarno di proposte. Il titolo scelto e i nomi coinvolti rendono però il progetto davvero interessante. Da una parte c’è il classico giovanile del grande scrittore inglese Thomas Hardy, il romanzo che nel 1874 gli regalò la fama e lo consacrò come scrittore della realtà agreste inglese. Dall’altra c’è l’adattamento filmico scritto dall’amato romanziere Dave Nicholls (l’autore di Un Giorno, non nuovo a rimaneggiamenti per lo schermo di materiale hardyano) e girato da Thomas Vinterberg, il regista del bellissimo Il Sospetto alla sua prima prova anglofona di rilievo, con uno stile e una bravura tali da promettere di eguagliare le prove recenti in questo campo di Joe Wright e Cary Joji Fukunaga.
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Recensionando / Orme

09 domenica Ago 2015

Posted by Elisa G. in Libreria, Recensionando

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Australia, Feltrinelli, Libri letti per poter (s)parlare del film, riprese di paesaggi commissionate dall'Ufficio Turismo, Robyn Davidson

Schermata 2014-08-23 a 21.53.24Nonostante il film Tracks mi sia piaciuto molto e abbia contribuito parecchio alla mia recente rivalutazione di Mia Wasikowska, il libro su cui è basato non era entrato nel mio radar d’interesse. Mi sentivo soddisfatta dalle fotografie di Rick Smolan e dall’aver constatato che la Wasikowska non solo ha reso giustizia a un ruolo così particolare, ma vanta anche una notevole somiglianza con la ragazza che nel 1977 stupì il mondo attraversando a piedi con quattro cammelli e un cane il selvaggio occidente australiano.
Quando però il libro mi è capitato fra le mani, consigliato da una persona che l’aveva amato molto e non aveva visto la pellicola, ho deciso di dargli una chance, guidata dalla curiosità di chi, come me, non può astenersi dal fare confronti e raffronti. Si è rivelata un’ottima idea.

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Recensionando / Our Little Sister

03 lunedì Ago 2015

Posted by Elisa G. in 2015, manga, Recensionando

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Akimi Yoshida, amori adolescenziali, awwww!, Banana Fish, Cannes, Cannes 2015, Cannes e dintorni, Giappone, Haruka Ayase, Hirokazu Koreeda, Kaho, Masami Nagasawa, riprese di paesaggi commissionate dall'Ufficio Turismo, Suzu Hirose

cannes umimachiDa rappresentante habitué del Giappone sulla Croisette, Hirokazu Koreeda può anche presentarsi in concorso senza nessuna particolare mira ai premi che contano. Pur non essendo una quota orientale dovuta, come per esempio accadeva durante il dominio mulleriano della Laguna, indubbiamente gode di una certa priorità rispetto a una marea di colleghi europei che in particolare quest’anno hanno dovuto sgomitare per accedere alla gara o a una delle sezioni più chiacchierate.
Il regista giapponese si presenta invece con un film che pende più verso il commerciale che l’autoriale, per di più basato un un manga, per quanto blasonato. Eppure Koreeda non ha avuto problemi d’accesso. Probabilmente ha giocato a suo favore la straordinaria capacità di ritrarre il proprio Paese.
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Recensionando / Calvario

14 giovedì Mag 2015

Posted by Elisa G. in 2014, Cinematografò, Recensionando

≈ 2 commenti

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Aidan Gillen, Brendan Gleeson, Chris O'Dowd, David Wilmot, Domhnall Gleeson, Dylan Moran, film PESO, fotografia leccatissima, John Michael McDonagh, Kelly Reilly, Larry Smith, le verdi colline e l'alcolismo d'Irlanda, M. Emmet Walsh, riprese di paesaggi commissionate dall'Ufficio Turismo, sesso droga e tanto altro ancora, tristezza a palate

calvary1Un maggio lungo un anno, è questo il mio sogno di cinefila in Italia, dove una straordinaria congiuntura di ritardi non più prorogabili, film anticipati dal “chiuso per estate” e l’incombente Cannes creano quattro lunghe settimane di cinema intenso e straordinario.
Calvario arriverà domani nelle sale, largamente anticipato dall’ovazione tributatagli dalla comunità cinefila mondiale: il secondo film di John Michael McDonagh ha convinto veramente tutti, trascinato da un Domhnall Gleeson alle prese con il ruolo della vita, cucitogli su misura si dalle prime fasi di scrittura della sceneggiatura, quello di un prete irlandese a cui viene annunciato in confessionale il suo personale calvario.

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Recensionando / L’ultimo Lupo

03 venerdì Apr 2015

Posted by Elisa G. in 2015, Cinematografò, Recensionando

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Jean-Jaques Annaud, Jiang Rong, la Cina è vicina, ma anche no, riprese di paesaggi commissionate dall'Ufficio Turismo, Shaofeng Feng, volemose bene

loup1La vecchiaia spaventa molti: il corpo decade, la mente cade in fallo, la malattia avanza e, in campo cinematografico, il compromesso annienta la coerenza. Più le decadi di carriera davanti e dietro la macchina da presa aumentano più è difficile continuare a governare la propria produzione con coerenza, sia per quanto riguarda la qualità che per quanto concerne i contenuti. Chiedetelo a Jean-Jacques Annaud, ad esempio: un regista il cui film forse più famoso, L’Amante, è ancora proibito in Cina. Nonostante questo e le precedenti dichiarazioni piccate verso i vertici politici cinesi, il regista francese ha accettato un cospicuo finanziamento sino-francese per portare su schermo Il Totem del Lupo, il più grande successo editoriale cinese dai tempi del libretto di Mao.

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Recensionando / Wild

02 giovedì Apr 2015

Posted by Elisa G. in 2014, Cinematografò, Recensionando

≈ 2 commenti

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Cheryl Strayed, Fottuto Cervo Metaforico, Jean-Marc Vallée, Laura Dern, Nick Hornby, Oscar 2015, proud vagina carrier, Reese Witherspoon, riprese di paesaggi commissionate dall'Ufficio Turismo, tratto da una storia di poco falsa

wild1Giusto ieri vi linkavo su ogni social esistente questo bellissimo articolo di Scott Mendelson, impegnato ad analizzare come l’esaurirsi nel nuovo Millennio del filone romantico (a.k.a. cinemozioni5) e il continuo ridursi del numero di produzioni che puntano su protagoniste femminili o che prevedano la presenza di donne nei ruoli chiave abbia impoverito l’offerta di ruoli diversi dalla fidanzata/moglie/madre/donna di una gruppo tutto maschile anche per attrici di prima fascia.
La soluzione praticabile per le poche fortunate che sono riuscite a mettersi su una piccola casa di produzione è quella di prodursi da sé le pellicole che mettono al centro finalmente donne. Folgorata dalla lettura dell’omonimo libro, Reese Witherspoon ha fatto sostanzialmente questo, ricavando con Wild la sua miglior intepretazione dai tempi di Walk the Line.

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Recensionando / Lo Hobbit: la battaglia delle cinque armate

17 mercoledì Dic 2014

Posted by Elisa G. in 2014, Cinematografò, Recensionando

≈ 7 commenti

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Benedict Cumberbatch, Cate Blanchett, Christopher Lee, Deve far male!, Evangeline Lilly, fantasy, Gente che Cammina, Ian McKellen, la forza salvifica dell'Ammmore, le meravigliose lande della Nuova Zelanda, Lee Pace, Luke Evans, Martin Freeman, Peter Jackson, Richard Armitage, riprese di paesaggi commissionate dall'Ufficio Turismo, Stephen Fry

hobbitIn una landa di desolazione e tradimento di tutto ciò che ci fece amare Peter Jackson e la Terra di Mezzo, ci sono due buone notizie ed è bene puntare su quelle: primo, Jackson ha giurato e spergiurato che la sua liaison con Tolkien è un capitolo chiuso, secondo, questo film dura “solo” poco più di due ore.
Nonostante la durata ridotta Lo Hobbit: la battaglia delle cinque armate arranca faticosamente per quella che sembra un’eternità, riprendendo molto di quanto meno riuscito del capitolo conclusivo della prima trilogia: oltre al classico name dropping feroce, le lunghissime scene di battaglia e un finale sconfortante per contenuti e messa in scena.
Insomma, una lunga diesamina conclusiva del perché la trilogia del Signore degli Anelli arrivò al momento giusto nella forma giusta, mentre Lo Hobbit si accanisce sul vilipendio di una carcassa priva di quanto di giusto e sacrosanto va riconosciuto a Jackson e compagnia.

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Il Listone / Tutti i film di Xavier Dolan

25 martedì Nov 2014

Posted by Elisa G. in Cinematografò, il Listone, Specialando

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adolescenti problematici, amori adolescenziali, Autocompiacimento registico, delicate palette cromatiche, dramma familiare obbligatorio, Evelyne Brochu, film col dramma dentro, fotografia leccatissima, Gardy consiglia, il Listone, Lise Roy, Melvil Poupaud, Monia Chokri, Nathalie Baye, Niels Schneider, omoaffettività, Oscar 2015, Oscars, piangerone, Pierre-Yves Cardinal, riprese di paesaggi commissionate dall'Ufficio Turismo, Suzanne Clément, tristezza a palate, Venezia 70, vincitore di premio a forma di qualcosa di un metallo solitamente dorato, Xavier Dolan

xavierIn occasione dell’arrivo in Italia con Mommy, film vincitore del Gran Premio della Giuria a Cannes, ho deciso di presentarvi Xavier Dolan, enfant prodige & enfant terrible del cinema canadese, talento incubato dal Festival di Cannes che quest’anno tornerà a rappresentare il Canada nella corsa all’Oscar per il miglior film in lingua straniera.
Originario del Quebec, a soli venticinque anni vanta l’impressionante numero di cinque film scritti e diretti di suo pugno, quattro dei quali lo vedono tra gli interpreti principali, oltre a svariate comparsate in altri film canadesi. Dolan negli anni ha curato anche il montaggio, il mixaggio, i costumi e la OST dei suoi film, dimostrando una padronanza pressoché assoluta del mezzo e uno stile inconfondibile, già maturo ma ancora positivamente influenzato dalla sua crescita personale. Se non siete già impressionati da questi dati, adesso arriva il bello: i suoi primi quattro film sono tutti dei gioielli, arte visiva al servizio di storie potenti e mai banali.

Descrivere il cinema di Xavier Dolan a chi ne è completamente a digiuno è pressoché impossibile perché fin dagli esordi il regista canadese è riuscito ad esprimersi con uno stile che sfugge a precedenti e paragoni, personalissimo e immediatamente riconoscibile in ogni singola sequenza. Se dovessi proprio descrivervelo, vi parlerei di un Truffaut che incontra un Wong Kar Wai prima maniera alle soglie del 2010; entrambi vengono investi da un’ondata di hipsteria e colori saturi, mentre i confini di genere vengono ridotti a brandelli, close up dopo close up. E giusto un pizzico di Tumblr, che non guasta mai.
In attesa di vedere Mommy, vi presento i suoi primi quattro lavori.

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SFF lover, pro reviewer, every day shipper.

Elisa Giudici, talvolta Gardy, sempre io.

Malvagia, misteriosa ed esotica, ho finito per fare del mio recensire a tempo perso un lavoro, tranne qui, dove continuo a perdere tempo dietro a cinema, letteratura e televisione.

Elargisco aggettivi e rintraccio sottotesti dalla nebbie padane, sognando tappeti rossi, viaggi interstellari, drammi vittoriani e statuine dorate.

Il mio animale totemico è un fottuto cervo metaforico (FCM).

Se "ci shippo qualcuno?" è la vostra domanda, questo blog è la risposta.

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