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Guillermo Del Toro aveva già dimostrato di essere un gran regista autoriale, un ottimo direttore di cinecomics, ma la prova del mega blockbuster estivo americano ha triturato nomi ancora più blasonati, specie con budget di questo livello e la sfortuna notoria di Warner Bros. Quella che per ogni mega hit del botteghino piazza almeno una cinquina di catastrofi commerciali all’anno.
Del Toro però supera la sfida americana ad alto rischio e alto profilo brillantemente, dimostrando ancora una volta che vale la pena barcamenarsi tra i mille progetti che ogni anno intraprende e poi a furia di sì ma forse però mette da parte.
Pacific Rim è la sintesi perfetta di tanto monster movie (anche quello di infimo livello) e di tanta cultura robotica made in Japan, riarrangiate in chiave americana(ta), senza però perdere specificità e l’estro creativo.
Tenendo bene a mente che Pacific Rim è innanzitutto un film d’azione inscritto nel specifico genere delle creature aliene più o meno incazzate col genere umano e con il suddetto ben disposto a rispedirle a suon di mazzate al mittente, è il film dell’estate, senza se e senza ma. Magari con una bibita, un po’ di pop corn e un IMAX 3D all’altezza della mostruosa (ahah) capacità tecnica della squadra di Del Toro.
Recensione praticamente spoiler free con qualche accenno alla trama, [SPOILER] rilevanti sempre segnalati.
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