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biopic, Corporazioni Malvagie, John Carroll Lynch, John Lee Hancock, Laura Dern, Linda Cardellini, Michael Keaton, Nick Offerman, Robert D. Siegel, tratto da una storia di poco falsa
La critica più comune mossa dai detrattori del film a The Founder è di non essere incisivo nel condannare senza riserve il suo controverso e discutibile protagonista, quel Ray Kroc che trasformò McDonald’s in quell’icona globale di capitalismo e americanità con cui oggi lo identifichiamo. Tuttavia l’impressione più indecisa e poco cristallina la danno le recensioni più tiepide dedicate al film, impregnate dall’assunto morale che il punto di partenza di una qualsiasi discussione su questa catena di fast food non possa che essere un’irrimediabile condanna. D’altronde la grande M gialla nel tempo è diventata anche il più marmoreo simbolo di malignità, malvagità e cattiveria multinazionale esistente, non importa quale sia il campo: nutrizionale, economico, alimentare, ambientalista, occupazione, politico, democratico. Insomma: mangiare o non mangiare un hamburger da McDonald’s, apprezzare e non apprezzare un film su Ray Kroc a prescindere dalla sua qualità cinematografica è un atto politico e morale. La grande vittoria di The Founder è di muoversi libero da questi condizionamenti (il vero testamento spirituale di Kroc), irriverente, molto più di quanti poi finiscono per fargli la morale.
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