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Aaron Taylor-Johnson, Autocompiacimento registico, Bryan Cranston, Elizabeth Olsen, father issue, Gareth Edwards, joe, Juliette Binoche, Ken Watanabe, monster movie, Sally Hawkins, spara spara ci stanno massacrando
Se da una parte non mi aspettavo di trovare proprio in Godzilla, la mega-hit estiva di casa Warner, il film da difendere contro tutti dell’anno, dall’altra è davvero sorprendente leggere le reazioni di chi ha già visto il primo monster movie a subire dell’influenza di quel che Pacific Rim è stato per il genere. Difficile trovare due persone che la pensino allo stesso modo su quanto è riuscito, cosa è piaciuto, cosa è andato storto, come posizionarlo rispetto ai suoi predecessori. Mentre parte lanciatissimo al box office americano e si comporta davvero bene anche da noi, Godzilla si rivela essere un film tra i più divisivi dell’ultimo periodo.
A me personalmente è piaciuto moltissimo e neppure l’ondata di malcontento seguita all’uscita nelle sale mi ha fatto ridimensionare l’opinione all’uscita dalla sala. Probabilmente tra le scelte nette che mette in campo, Godzilla è andato a pescare giusto quelle che erano più congeniali per me.
Post [SPOILER], proseguite a vostro rischio e pericolo.