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adolescenti problematici, Bruce Wagner, Carrie Fisher, David Cronenberg, Evan Bird, Ho visto la gente nuda, Julianne Moore, ma anche no, Mia Wasikowska, Olivia Williams, Psicologia e Psicosi, Robert Pattinson, Sarah Gadon, se ne sentiva il bisogno, WTF!?
A posteriori, mi stupisco che l’accoglienza a Cannes 2014 per l’ultima fatica di David Cronenberg sia stata tanto calorosa, considerando come sulla Croisette sappiano essere glaciali e crudeli. Si tratta ufficialmente di crisi creativa: il regista canadese non azzecca davvero un film dal 2007, anno in cui presentò il bellissimo “Eastern Promises”. Questo nuovo stile, l’ossessione per Robert Pattinson (che al momento non ha fornito con le sue prove una motivazione plausibile per la suddetta) e la vecchia volontà di scrostare la patinatura dorata applicata sull’orrore dei media e della fama creano un miscuglio che convince poco, soprattutto considerando che il miscelatore è il padre di pellicole come “Videodrome”.
E dire che dopo il trailer mi sentivo già particolarmente magnanima verso un film la cui estetica mi aveva stuzzicato: i guanti in pelle nera e il caschetto di Agatha, la bellezza svampita e squilibrata di una biondissima Julianne Moore, il titolo intrigante riferito ai tour un po’ squallidi in limousine, per sostare davanti alle case dei famosi sulle colline di Los Angeles.
Il risultato invece è una scorza vuota, che trattiene qualche goccia di una trama esilissima ed esagerata, lasciando ampio spazio all’imbarazzo dello spettatore.
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