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~ considerazioni in ando e in endo

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Archivi tag: se ne sentiva il bisogno

Recensionando / Maps to the Stars

23 venerdì Mag 2014

Posted by Elisa G. in 2014, Cinematografò, Recensionando

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adolescenti problematici, Bruce Wagner, Carrie Fisher, David Cronenberg, Evan Bird, Ho visto la gente nuda, Julianne Moore, ma anche no, Mia Wasikowska, Olivia Williams, Psicologia e Psicosi, Robert Pattinson, Sarah Gadon, se ne sentiva il bisogno, WTF!?

maps to the starA posteriori, mi stupisco che l’accoglienza a Cannes 2014 per l’ultima fatica di David Cronenberg sia stata tanto calorosa, considerando come sulla Croisette sappiano essere glaciali e crudeli. Si tratta ufficialmente di crisi creativa: il regista canadese non azzecca davvero un film dal 2007, anno in cui presentò il bellissimo “Eastern Promises”. Questo nuovo stile, l’ossessione per Robert Pattinson (che al momento non ha fornito con le sue prove una motivazione plausibile per la suddetta) e la vecchia volontà di scrostare la patinatura dorata applicata sull’orrore dei media e della fama creano un miscuglio che convince poco, soprattutto considerando che il miscelatore è il padre di pellicole come “Videodrome”.
E dire che dopo il trailer mi sentivo già particolarmente magnanima verso un film la cui estetica mi aveva stuzzicato: i guanti in pelle nera e il caschetto di Agatha, la bellezza svampita e squilibrata di una biondissima Julianne Moore, il titolo intrigante riferito ai tour un po’ squallidi in limousine, per sostare davanti alle case dei famosi sulle colline di Los Angeles.
Il risultato invece è una scorza vuota, che trattiene qualche goccia di una trama esilissima ed esagerata, lasciando ampio spazio all’imbarazzo dello spettatore.
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Recensione / Storia d’inverno

15 sabato Feb 2014

Posted by Elisa G. in 2014, Cinematografò, Cinemozioni5, Recensionando

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Akiva Goldsman, Colin Farrell, Costumismi, fissiamoci intensamente negli occhi, Jennifer Connelly, Jessica Brown Findlay, la forza salvifica dell'Ammmore, lucette azzurre, ma anche no, Mark Helprin, piangerone, Russell Crowe, se ne sentiva il bisogno, staremo tutta la notte abbracciati a guardare le stelle, voice over molesto, William Hurt

La debacle del titolo Warner Bros piazzato a ridosso di San Valentino è riassunta efficacemente dallo strillo di locandina: non è una storia vera, è una storia d’amore. Infatti la verosimiglianza non è mai stata una delle preoccupazioni di Akiva Goldsman né tantomeno di Mark Helprin, autore di un tomo da 800 e passa pagine che trasuda un positivismo stucchevole e una ingenuità mastodontica, che solo una storia scritta e pubblicata ad inizio anni ’80 può esprimere senza ricostruire questi tratti artificialmente.
Il problema è che la storia vede per protagonisti due amanti molto affettuosi e una New York ricca di elementi sovrannaturali, quel genere di cavalli volanti, spiriti guida e demoni che è davvero difficile portare su grande schermo in maniera convincente, senza scivolare nell’imbarazzo.

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Recensionando / Robocop

09 domenica Feb 2014

Posted by Elisa G. in 2014, Cinematografò, Recensionando

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Abbie Cornish, Aimee Garcia, cops movie, Corporazioni Malvagie, fantascienza, figa-robottoni-esplosioni, film coi pugni nelle mani, Gary Oldman, i nostri amici arabi, Jackie Earle Haley, Joel Kinnaman, José Padilha, Joshua Zetumer, ma anche no, Michael Keaton, operazione nostalgia, poliziesco, reboot, Samuel L. Jackson, se ne sentiva il bisogno, spara spara ci stanno massacrando, WTF!?

robocop 2014 locandinaLa questione dei reboot rimane spinosa da qualsiasi prospettiva la si guardi. Se da una parte è comprensibile l’interesse derivato dal rigenerare storie di successo ammodernandole dopo decenni di stasi, dall’altra è più che giustificato il procurato allarme che ogni operazione di questo genere comporta, dato il bassissimo tasso di successo.
Se però c’è uno svecchiamento di franchise che mi vedeva propensa e vagamente ottimista era proprio quello di Robocop. Diciamolo: il film del 1987 è un titolo irrinunciabile per gli amanti dei polizieschi da braccio duro della legge, ma rimane pur sempre una pellicola con un aperto gusto per la violenza, un tocco horror e tante influenze da cinema di seconda fascia, germogliata nelle menti di Edward Neumeier e Michael Miner mentre guardavano ammirati il poster di “Blade Runner”.

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Recensionando / Monsters University

18 mercoledì Set 2013

Posted by Elisa G. in 2013, Cinematografò, Recensionando

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cinema d'animazione, Dan Scanlon, ma anche no, Pixar, se ne sentiva il bisogno

monsters university locandinaChe alla Pixar il senso di già visto abbia preso il posto del senso di meraviglia è cosa detta e stradetta. Non stupisce quindi che si sia finito per rimettere le mani sul materiale che ha dato vita a quello che è ancor oggi uno dei migliori film sfornati dalla Lampadina, ovvero Monsters, Inc.
Se a distanza di dodici lunghi anni il film ancora dice (e fa piangere) tantissimo, già a partire dal concept il suo successore prequel non ispirava sensazioni altrettanto positive: la storia di come Sullivan e Mike si sono incontrati all’università di spaventologia? Ma anche no, grazie lo stesso.
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Recensionando / To The Wonder

29 sabato Giu 2013

Posted by Elisa G. in 2012, Cinematografò, Recensionando

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Autocompiacimento registico, Ben Affleck, delicate palette cromatiche, film col dramma dentro, film PESO, fotografia leccatissima, Javier Bardem, la forza salvifica dell'Ammmore, ma anche no, MA-TI-PREGO, Olga Kurylenko, Rachel McAdams, se ne sentiva il bisogno, Terrence Malick, tristezza a palate, Venezia, Venezia 2012, voice over molesto

to the wonder locandinaSe non avere le competenze necessarie per realizzare un film è il peccato originale di molte pellicole commerciali, in ambito autoriale l’eccessiva fiducia nelle proprie capacità può produrre veri e propri disastri, come nel caso di To The Wonder.
Il cinema autoriale è stupefacente perché pieno di maestria e realismo filtrato attraverso il gusto personale del realizzatore, ignorando per una volta le esigenze del botteghino e dello spettatore pagante. In un certo senso, è brado, selvaggio, non imbrigliato da mille esigenze che non concernono strettamente la settima arte.
La sensibilità autoriale e l’equilibrio su cui si fonda sono però materie delicatissime e non mancano esempi di gente che ha mandato la propria carriera alla malora non riuscendo più ad ottenere un prodotto armonico.
Appare piuttosto evidente che da capolavori quali “La Sottile Linea Rossa” e “La Rabbia Giovane” la sensibilità di Terrence Malick abbia subito un’evoluzione. Con questo film però il sentiero tracciato nel nuovo millennio sembra irrimediabilmente discendente.
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Recensionando / After Earth

06 giovedì Giu 2013

Posted by Elisa G. in 2013, Cinematografò, Recensionando

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adolescenti problematici, Amy Westcott, fantascienza, father issue, i film con gli alieni e le astronavi, Jaden Smith, M. Night Shyamalan, ma anche no, MA-TI-PREGO, Peter David, se ne sentiva il bisogno, Sophie Okonedo, voice over molesto, Will Smith, Zoë Isabella Kravitz

after earth posterNon fraintendetemi, lungi da me lamentare di dovervi descrivere continuamente film di fantascienza (ma proprio con le astronavi, lo spazio e tutto il resto!) in questo anno 2013 così ricco sotto questo punto di vista. Certo che però ogni tanto sarebbe gradevole non stroncare veementemente ogni film di fantascienza che capiti a tiro. Un po’ meno, un po’ meglio, per favore.
D’altronde, già la premessa contiene due segnali d’allarme assordanti: M. Night Shyamalan che non ne imbrocca una da anni e il soggetto originale di Will Smith, che non mi pare contempi tra i suoi molteplici talenti la capacità di scrivere sceneggiature pregnanti.
E infatti.
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Recensionando / Warm Bodies

11 lunedì Feb 2013

Posted by Elisa G. in 2013, Cinematografò, Recensionando

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amori adolescenziali, Analeigh Tipton, Dave Franco, diabolici montatori di trailer, fissiamoci intensamente negli occhi, Isaac Marion, John Malkovich, Jonathan Levine, la forza salvifica dell'Ammmore, ma anche no, Nicholas Hoult, Rob Corddry, rosso alla scorsese, se ne sentiva il bisogno, Teresa Palmer, trailer ingannatori, voice over molesto, Zombie

Avrei film ben più in ritardo ben più pressanti di cui parlarvi, però voglio assicurarmi che, nel caso vi avventuriate al cinema a vedere Warm Bodies, io possa poi dirvi “ve l’avevo detto”.

Nicholas Hoult Teresa Palmer Warm Bodies

Fissiamoci intensamente.

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Riflettendo / la letteratura vale più di due pummarole?

05 mercoledì Set 2012

Posted by Elisa G. in Libreria, Riflettendo

≈ 56 commenti

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Amazon aka il Male, due pummarole, ebook, epici fail, Festival Letteratura Mantova, internet è il NEMICO, ma anche no, MA-TI-PREGO, Neri Pozza, post di pubblica utilità, se ne sentiva il bisogno

Oggi è cominciato il Festival Letteratura di Mantova, una delle migliori occasioni per i lettori italiani di incontrare i loro beniamini e spulciare tra le ultime novità delle case editrici autoctone.
Ovviamente i lettori italiani anche in queste occasioni di festa non possono bypassare il celebre atteggiamento da pesci in faccia che una buona fetta degli editori italiani ultimamente riserva loro.

Ormai siamo al catastrofismo acido, tipo…


è però indubbio che, anche solo dallo sguardo esterno di un lettore, il settore risulti in sofferenza. Troppe uscite, prezzi troppo alti, concorrenza dei grandi negozi online: di tutto e di più è stato addotto a causa (e scusa) della crisi del mercato editoriale e della sua propaggine più fisica, le librerie.

Le librerie stanno scomparendo.

Sembra assodato che la colpa sia unicamente del lettore (vedi sopra) che, attirato dalle malvagie intenzioni ribassiste di alcuni grossi competitors appena apparsi nella Penisola (Amazon aka il Male), diserta le librerie, condannandole a morte certa. Nonostante leggi volte a mettere un tetto allo sconto sui libri scaturite da quella che non credo di esagerare definendo una lobby.

In occasione di questo bellissimo evento, vi racconto quanto accaduto pochi giorni fa su Twitter, che a mio parere è parecchio esplicativo di quanto stia succedendo ora sul mercato editoriale italiano. Dice molto anche su chi regola e gestisce una delle branche insostituibili del sapere.

Testimonianza che vi posso presentare solo perché, essendo avvezza al mondo di internet (e quindi, di fondo, malvagia), ho subodorato che un rimorso paraculista del post confronto avrebbe potuto eliminare le prove di quanto successo e mi sono fatta gli screenshot (immagini da leggersi dal basso verso l’alto, trattandosi di tweet). (*)

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Recensionando / The Amazing Spider-man

08 domenica Lug 2012

Posted by Elisa G. in 2012, Cinematografò, Recensionando

≈ 4 commenti

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adolescenti problematici, Andrew Garfield, dawson cast, Emma Stone, Marc Webb, Martin Sheen, Marvel, momento patriottico bandiera inclusa, parte lo spiegone, Rhys Ifans, Sally Field, se ne sentiva il bisogno, sento puzza di hipster, spandex!, supereroi con superproblemi

Se c’e’ una cosa che l’esperienza cinefila mi ha insegnato e che se una release di un certo peso arriva in contemporanea con gli Stati Uniti nell’estate cinematografica italiana, potrebbe essere una fregatura.

Attenzione! C’e’ qualche [SPOILER] minore in agguato!


ombreggiatura strategica sul sedere, perché sono un’eroe tormentato!
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Riflettendo / Gangor, se ne sentiva il bisogno?

14 martedì Feb 2012

Posted by Elisa G. in Cinematografò, Riflettendo

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Italo Spinelli, ma anche no, se ne sentiva il bisogno

NO.
Mi spiace, caro Italo Spinelli, non so cosa sia successo. Il tuo film era finito nella tessera del cineforum di paese, mi costava più vedere i due film che mi interessavano davvero che non prendere la tessera. Quindi ho detto sì al tuo film (ma a Cristina Comencini di settimana prossima MANCO MORTA!), arrivando con aspettative zero.

Capisci: un film ambientato in India che tratta di stupri di gruppo, nel giorno di San Valentino. EH.

La realtà è ancora più triste delle premesse: il film non è girato male, gli attori sono decenti, c’e’ un sforzo di dargli un tocco professionale e di parlarci di vicende serie e toccanti.
Ma non funziona, empatia minima anche davanti al peggio del peggio in termini di denuncia sociale. Non so, forse era quella mezza storia d’amore ficcata a forza, o forse semplicemente il film non rispondeva al benchè minimo quesito posto da qualcuno. Quello che rimane non è manco l’orrore dopo aver visto un film bruttissimo, è proprio il nulla. Spiacente.

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SFF lover, pro reviewer, every day shipper.

Elisa Giudici, talvolta Gardy, sempre io.

Malvagia, misteriosa ed esotica, ho finito per fare del mio recensire a tempo perso un lavoro, tranne qui, dove continuo a perdere tempo dietro a cinema, letteratura e televisione.

Elargisco aggettivi e rintraccio sottotesti dalla nebbie padane, sognando tappeti rossi, viaggi interstellari, drammi vittoriani e statuine dorate.

Il mio animale totemico è un fottuto cervo metaforico (FCM).

Se "ci shippo qualcuno?" è la vostra domanda, questo blog è la risposta.

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