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Brad Pitt, David Ayer, Deve far male!, film dal fronte, Jason Isaacs, l'addominale prende aria, Logan Lerman, omoaffettività, ritratto di relazioni umane prima che lavorative, Roman Vasyanov, seconda guerra mondiale, Shia LaBeouf, spara spara ci stanno massacrando
“Gli ideali sono pacifici, la storia è violenta”: lo dice un Brad Pitt protettivo e paterno a un Logan Lerman condannato dal suo volto adolescenziale ad essere l’incarnazione vivente della recluta ingenua da iniziare, mentre con il loro carro armato M4 Sherman s’inoltrano in una Germania nazista sull’orlo del tracollo ma fermamente intenzionata a uccidere nella caduta quanti più soldati alleati possibili. Fury è uno dei migliori film di guerra degli ultimi anni, un prodotto ispirato e convincente, anche se non memorabile o rivoluzionario come Zero Dark Thirty. A volte però può bastare il ritratto di quella violenza quotidiana, talvolta ingiustificata ma spesso inevitabile che percorre la storia nei suoi episodi di routine, tra i suoi ranghi minori, il cui ricordo rimane in vita solo finchè ci sono superstiti. Continua a leggere