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~ considerazioni in ando e in endo

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Archivi tag: single manly tear

Recensionando / Papillon

28 giovedì Giu 2018

Posted by Elisa G. in 2017, Cinematografò, Recensionando

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Charlie Hunnam, Dalton Trumbo, Henri Charrière, l'addominale prende aria, Michael Noer, omoaffettività, Rami Malek, Ship Sheep, single manly tear

Bisogna ormai andare i sessanta anni e più per ricordare l’enorme impatto culturale che ebbe la storia di Papillon negli anni ’70. Grazie a un’autobiografia che l’autore Henri “Papillon” Charrière scrisse dal suo esilio in Venezuela e portò a Parigi all’editore rischiando l’arresto, la Francia e il mondo scoprirono che pochi decenni prima centinaia di migliaia di condannati divennero carne da macello nelle colonie penitenziarie della Guyana francese.
La sete di libertà e giustizia di Papillon ha una certa attualità anche nel 2018, per non parlare delle ricadute politiche che un ritratto tanto crudo del mondo carcerario (e delle colonie in sé come sub luogo violento e autoritario) hanno sul remake. Contenuti duri e pregni, forma agile e ricca di adrenalina da action: Papillon sembra aver azzeccato la ricetta perfetta. Il problema stavolta non è il se, ma il come si sia arrivati a questo risultato.

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Queer and proud / Thelma, La terra di Dio, Favola

25 lunedì Giu 2018

Posted by Elisa G. in 2017, Cinematografò, Recensionando

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Alec Secareanu, amori adolescenziali, commedia all'italiana, Eili Harboe, Eskil Vogt, Filippo Timi, Fottuto Cervo Metaforico, Francis Lee, Gemma Jones, Ian Hart, italia, Joachim Trier, Josh O'Connor, Kaya Wilkins, lesbofilm, Lucia Mascino, piangerone, Piera Degli Espositi, Psicologia e Psicosi, Sebastiano Mauri, single manly tear, voglio andare a vivere in campagna

Pensavo già di dover scavare nelle solite nebbiose cronologie cinematografiche per tirar fuori un po’ di cinema queer e orgoglioso di esserlo con cui celebrare anche qui sul blog il Mese dell’Orgoglio ed ecco che invece tra le uscite recenti si son fatti avanti ben tre film (di cui uno italiano!) titoli a trarmi d’impiccio.
A riprova che sì, l’estate è il tempo dei ripescaggi e sì, la distribuzione di queste pellicole rimane una faccenda ardua, ma la produzione dell’ultima annata è stata così ricca, ma così ricca che qualcosa continua ad arrivare anche da noi…anche se non sempre ne vale la pena. Suspense!
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Recensionando / X-Men: Apocalisse

23 lunedì Mag 2016

Posted by Elisa G. in 2016, Cinematografò, Recensionando

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Alexandra Shipp, Azzurritudine, Bryan Singer, Evan Peters, fissiamoci intensamente negli occhi, il disperato urlo silenzioso della fangirl in incognito, Insuperabili insuperabili Xmen!, James McAvoy, Jennifer Lawrence, Michael Fassbender, Nicholas Hoult, Olivia Munn, Oscar Isaac, Rose Byrne, shippabbestia, single manly tear, Sophie Turner, supereroi con superproblemi, Tye Sheridan

xmen_apocalypse_destroy_2Dato che una delle immutabili regole non scritte ma monolitiche dell’era cinematografica dei cinecomics è che tutto inizia e finisce in rigorosi cicli di trilogie, arrivati a X-Men:Apocalisse tocca inevitabilmente fare un bilancio.
A conti fatti, il ritorno degli insuperabili X-Men e l’approdo di una seconda generazione di (grandi) interpreti è un esperimento dai risultati più che lusinghieri. Nato con un film che voleva essere un po’ un esperimento, un po’ un deciso punto di rottura, un po’ un investimento su giovani attori, un po’ un colpo a caso, è finito per diventare un curioso reboot e prequel dello stesso progenitore da cui la necessità di allontanarsi aveva dettato il tono del suo punto di partenza. First Class rimane una boccata d’aria e un unicum nell’intero panorama supereroistico, qualcosa di così diverso che ha permesso di rilanciare l’intero universo mutante e di riconsegnarlo, svecchiato, nelle mani di chi riesce a farlo girare ai massimi livelli: Bryan Singer.
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Recensionando / Victor: la storia segreta del dottor Frankenstein

08 venerdì Apr 2016

Posted by Elisa G. in 2016, Cinematografò, Recensionando

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Andrew Scott, Autocompiacimento registico, Azzurritudine, Bronson Webb, Daniel Radcliffe, e vissero felici e più gotici, father issue, Freddie Fox, il disperato urlo silenzioso della fangirl in incognito, James McAvoy, Jessica Brown Findlay, Londra vittoriana, omoaffettività, Paul McGuigan, shippabbestia, single manly tear, spiegazioni cazzare, vittoriano è meglio

vic1C’è qualcosa di estremamente straniante ma liberatorio nell’andare a vedere un film massacrato senza possibilità di appello dalla critica e uscirne tutto sommato soddisfatti. Difficile confrontare questa sensazione con quella opposta, però per un’amante delle cause perse come me arriva sempre il momento di stupore nel momento in cui faccio liste mentali di film infinitamente più squallidi di Victor: la storia segreta del dottor Frankenstein e accolti decisamente meglio nelle ultime settimane.
Con questo non voglio sostenere che sia un film superiore ai suoi palesi riferimenti creativi, Sherlock Holmes di Guy Ritchie e Sherlock BBC, ma questo non vuol dire che sia un film così tremendo come si dice in giro.

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Recensionando / Foxcatcher

13 venerdì Mar 2015

Posted by Elisa G. in Cinematografò, Recensionando

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Bennett Miller, Cannes 2014, Channing Tatum, COLLO, film col dramma dentro, il disperato urlo silenzioso della fangirl in incognito, Mark Ruffalo, omoaffettività, Oscar 2015, Oscars, Sienna Miller, single manly tear, sportivi emotivi, Steve Carell, tratto da una storia di poco falsa

foxcatcherCapisci che Bennett Miller ce l’ha veramente fatta non quando strappa a sorpresa parecchie candidature per sé e per i suoi attori nella corsa agli Oscar 2015, non quando si guadagna uno spazio nella premiazione di Cannes 2014, ma quando riesce a convincerti che sì, persino Channing COLLO Tatum possa essere un grande attore.
Di Foxcatcher se ne è parlato da subito come di un ottimo film, ma la pacatezza con cui il lungometraggio continua un discorso che il suo regista aveva cominciato con il notevole L’Arte di Vincere ha contagiato anche i giornalisti, per cui voglio dirvelo subito, forte e senza mezze misure, a scanso di ulteriori equivoci: Foxcatcher è un filmone della Madonna, anche se forse non avrò mai il coraggio di rivederlo.

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Recensionando / X-Men – Giorni di un futuro passato

21 mercoledì Mag 2014

Posted by Elisa G. in 2014, Cinematografò, Recensionando

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Anna Paquin, base militare russa, Bingbing Fan, Bryan Singer, cinecomics, Costumismi, Ellen Page, Evan Peters, film coi pugni nelle mani, gente figa, Halle Berry, Hugh Jackman, Ian McKellen, il disperato urlo silenzioso della fangirl in incognito, Insuperabili insuperabili Xmen!, James McAvoy, Jane Goldman, Jennifer Lawrence, l'addominale prende aria, Marvel, Matthew Vaughn, Michael Fassbender, Omar Sy, omoaffettività, Patrick Stewart, Peter Dinklage, Shawn Ashmore, shippabbestia, Simon Kinberg, single manly tear, spandex!, supereroi con superproblemi

xmenFinalmente è arrivato il momento di parlare del ritorno di Bryan Singer al timone di quella che rimane la sua creatura cinematografica più riuscita, gli insuperabili X-men!, abbandonati in malo modo alla vigilia del terzo capitolo della prima trilogia. A perderci sono stati tutti: Singer si è infilato in un tunnel senza uscita di film disastrosi, mentre i mutanti vivacchiavano sulle spalle di film non all’altezza del personaggio di Wolverine.
Dopo il piccolo miracolo di X-men First Class (soldi zero ma tanta ironia e un cast di attori promettenti ora famosissimi) si è ovviamente tentato di ricapitalizzare, però per una volta lo si è fatto in maniera oculata, richiamando Singer all’ovile, coinvolgendo gente come Matthew Vaughn e Jane Goldman per elaborare una storia all’altezza di un cinecomics di seconda o terza generazione e soprattutto mettendoci una marea di soldi (addio effetti speciali stile Windows 95, non ci mancherete).
Il risultato è forse il miglior film sui mutanti che abbiamo visto al cinema, una sorta di oculato aggiornamento delle svolte topiche delle storie di Bryan Singer utile all’approccio scanzonato e tumblraro del film che ha aperto la strada per la concreta rinascita di questo filone cinecomics. Lo troverete al cinema da domani, mentre qui sotto trovate un rapido commento, con [SPOILER] sempre segnalati. 

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Recensionando / In Trance

02 venerdì Ago 2013

Posted by Elisa G. in 2013, Cinematografò, Recensionando

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Born to be a Vagina, Danny Boyle, delicate palette cromatiche, Ho visto la gente nuda, James McAvoy, Joe Ahearne, Psicologia e Psicosi, Rosario Dawson, single manly tear, Trance, Tuppence Middleton, un etto e mezzo di metafore...lascio?, Vincent Cassel, voice over molesto

trance locandinaQuasi mi spiace rientrare ancora una volta nel novero dei detrattori dell’ultima fatica di Danny Boyle, pur essendo ormai da anni una convinta fustigatrice delle sue scelte tematiche ruffiane e stilisticamente pacchiane.
A differenza del recente passato, “In Trance” parte da premesse genuinamente interessanti e sembra richiamare più i primi lavori del regista che la corsa al premio della sua recente carriera. Questo ritorno alle origini e alle scelte più originali è dettato anche dal ricongiungimento allo sceneggiatore di “Trainspotting” John Hodge, che firma con Joe Ahearne questo thriller tra il gioco psicologico e lo spiegone psicotico.
In cerca di un progetto facilmente gestibile in loco durante il lungo lavoro di preparazione e realizzazione delle cerimonie di apertura e chiusura delle Olimpiadi di Londra, Danny Boyle ha ripiegato sul remake dell’omonimo film TV a firma Ahearne del 2001, passata sostanzialmente inosservata in un periodo in cui le menate mentali di “Inception” non avevano ancora riportato in auge il film a scatole cinesi.
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Recensionando / Pacific Rim

08 lunedì Lug 2013

Posted by Elisa G. in 2013, Cinematografò, Recensionando

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Charlie Day, Charlie Hunnam, figa-robottoni-esplosioni, film coi pugni nelle mani, Guillermo del Toro, Guillermo Navarro, i film con gli alieni e le astronavi, Idris Elba, Kate Hawley, Max Martini, monster movie, Ramin Djawadi, Rinko Kikuchi, Rob Kazinsky, Ron Perlman, science bros, Ship Sheep, shippabbestia, single manly tear, spara spara ci stanno massacrando, Travis Beacham, TUTTO MAIUSCOLO, umani fanno il mazzo ad alieni, voice over molesto

Guillermo Del Toro aveva già dimostrato di essere un gran regista autoriale, un ottimo direttore di cinecomics, ma la prova del mega blockbuster estivo americano ha triturato nomi ancora più blasonati, specie con budget di questo livello e la sfortuna notoria di Warner Bros. Quella che per ogni mega hit del botteghino piazza almeno una cinquina di catastrofi commerciali all’anno.
Del Toro però supera la sfida americana ad alto rischio e alto profilo brillantemente, dimostrando ancora una volta che vale la pena barcamenarsi tra i mille progetti che ogni anno intraprende e poi a furia di sì ma forse però mette da parte.
Pacific Rim è la sintesi perfetta di tanto monster movie (anche quello di infimo livello) e di tanta cultura robotica made in Japan, riarrangiate in chiave americana(ta), senza però perdere specificità e l’estro creativo.

Tenendo bene a mente che Pacific Rim è innanzitutto un film d’azione inscritto nel specifico genere delle creature aliene più o meno incazzate col genere umano e con il suddetto ben disposto a rispedirle a suon di mazzate al mittente, è il film dell’estate, senza se e senza ma. Magari con una bibita, un po’ di pop corn e un IMAX 3D all’altezza della mostruosa (ahah) capacità tecnica della squadra di Del Toro.

Recensione praticamente spoiler free con qualche accenno alla trama, [SPOILER] rilevanti sempre segnalati.
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Recensionando / Star Trek Into Darkness

11 martedì Giu 2013

Posted by Elisa G. in 2013, Cinematografò, Recensionando

≈ 6 commenti

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Alex Kurtzman, Alice Eve, Anton Yelchin, Bad robot, Benedict Cumberbatch, Chris Pine, Damon Lindelof, evil shower scene, fantascienza, figa-astronavi-esplosioni, figa-macchinone-esplosioni, gente figa, i film con gli alieni e le astronavi, il disperato urlo silenzioso della fangirl in incognito, J.J. Abrams, John Cho, Karl Urban, le mani addosso!, lucette azzurre, Michael Giacchino, Michael Kaplan, Peter Weller, Roberto Orci, Ship Sheep, shippabbestia, Simon Pegg, single manly tear, variante Moglie del McAvoy, Zachary Quinto, Zoe Saldana

star trek into darkness locandinaFinalmente ci siamo, è giunto il momento di confrontarci su uno dei film che ha alimentato l’hype durante questo rigido inverno. Premesse doverose: Into Darkness mi è piaciuto, molto, mi ha entusiasmato nel post-visione. Ho da subito chiarito che è un ottimo blockbuster estivo e un ottimo trastullo per i trekkiani non puristi (insomma, se siete ancora scandalizzati da “Star Trek”, non vale neanche la pena di fare un tentativo), ma non mi sono mai sbilanciata nel descriverlo come un ottimo film.
La triste verità è che per due terzi, “Into Darkness” costruisce la piattaforma di lancio per chiudere col botto e fare il salto di qualità. Poi intravede in un riflesso se stesso e delle sue potenzialità, si prende paura e azzera tutto, in maniera piuttosto brusca. Il sospetto è che le beghe extra Star Trek abbiano influenzato non poco questa svolta.

Se non volete correre rischi, QUI è tutto spoiler free e molto sintetico.
A seguire, un paragrafo in rassicurante azzurrino, completamente spoiler free.
Occhio a scorrere la pagina, che dopo l’immagine successiva, ognuno è solo con gli [SPOILER] e lo spataffione dedicato.
Anche le tag sono accuratamente liberate da qualsiasi [SPOILER]. Vi dò due settimane per vedere il film, poi farò come IMDb e aggiungerò tutte le tag asportate.

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Specialando / I prossimi film di James McAvoy

12 venerdì Apr 2013

Posted by Elisa G. in Specialando

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Tag

Andrea Riseborough, Danny Boyle, Eran Creevy, figa-macchinone-esplosioni, film coi pugni nelle mani, film con Mark Strong, Imogen Poots, Jaime Bell, James McAvoy, Jon S. Baird, Mark Strong, Psicologia e Psicosi, Rosario Dawson, single manly tear, Svuncio, Trance, Welcome to the Punch

Se c’è un fattore che può indurmi a correre al cinema a vedere un film, quello è la presenza di James McAvoy, da sempre invischiato in film più o meno decorosi in cui a un certo punto fa azzurreggiare gli occhi e versa una emozionante single manly tear. Ovviamente dall’uscita di “Xmen First Class” la lista dei motivi per cui un film con McAvoy va tenuto d’occhio si è ulteriormente allungata.

Trance poster tube

Fototestimonianza metropolitana.

Il nostro però ultimamente, causa nascita di un figlio, aveva rallentato il ritmo, gettandoci nel panico. Ora però il Regno Unito si prepara a fronteggiare un’invasione di film mcavoy-centrici, che non si sa bene se e quando approderanno anche da noi.
Eccoli, nel dettaglio.

Welcome to the Punch poster
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SFF lover, pro reviewer, every day shipper.

Elisa Giudici, talvolta Gardy, sempre io.

Malvagia, misteriosa ed esotica, ho finito per fare del mio recensire a tempo perso un lavoro, tranne qui, dove continuo a perdere tempo dietro a cinema, letteratura e televisione.

Elargisco aggettivi e rintraccio sottotesti dalla nebbie padane, sognando tappeti rossi, viaggi interstellari, drammi vittoriani e statuine dorate.

Il mio animale totemico è un fottuto cervo metaforico (FCM).

Se "ci shippo qualcuno?" è la vostra domanda, questo blog è la risposta.

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