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Alex Kurtzman, Andrew Garfield, cinecomics, Dane DeHaan, dawson cast, Emma Stone, father issue, Hans Zimmer, il disperato urlo silenzioso della fangirl in incognito, Jamie Foxx, le mani addosso!, Marc Webb, Marvel, nessuno mi capisce, Paul Giamatti, rallenty, Roberto Orci, Sally Field, sento puzza di hipster, Ship Sheep, slow motion, spandex!, supereroi con superproblemi, The Magnificent Six
Dopo un inizio parecchio deludente, rieccoci qui a parlare dell’Uomo Ragno hipster, parvenza adolescenziale (a essere generosi col dawson cast) e un nessuno mi capisce! grosso così. Devo essere sincera: la voglia di vederlo non era esattamente ai massimi e la scoperta che la durata dichiarata era di 142 minuti mi ha portato a un passo dalla resa. Tuttavia non potevo esimermi, non dopo aver ammirato la zazzera bionda e il talento di Dane DeHaan in “Chronicles” e “Kill Your Darlings“. Il rimpiazzo di James Franco (ehm) con un talento simile era l’unico movimento qualitativo ascensionale, in netta controtendenza con il resto del franchise, ormai pericolosamente vicino all’irrilevanza. E a quella zazzera bionda (e a una strepitosa colonna sonora) qualcuno deve un enorme grazie.
NOTA: Così come richiesto da SONY, la recensione che segue è assolutamente spoiler free. Attenderò la fine di aprile (ovvero: avete una settimana, cocchi!) e poi inserirò un paio di considerazioni ben più spoiler. Quindi leggete pure senza timore.
EDIT: Spoiler in coda al post, occhio!