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è quasi magia!, Costumismi, e vissero felici e più gotici, englishness, fantasy, historical fiction, Hugo Award, omoaffettività, only slightly different, Portia Rosenberg, Susanna Clarke
Jonathan Strange & Mr. Norrell di Susanna Clarke, edito da Bloomsbury, 782 pp, 2004.
Ursula K. Le Guin, citata nella lunga lista delle influenze dell’esordiente Clarke, sostiene che il genere fantasy goda del privilegio di creare mondi che, chiuso il libro, sembrano continuare a vivere in un luogo altro, percepiti nella mente del lettore come autosufficienti e completi. Questa sensazione, unita alla malinconia del doversi separare da quel mondo mentre i suoi protagonisti continuano ad agire indisturbati, è il sentimento che mi ha accompagnato nei giorni successivi alla conclusione di questo tomo. Sensazione ulteriormente acuita dal fatto che JS&MN è un romanzo importate, che richiede una notevole dedizione del lettore: nella mia edizione paperback, in lingua originale, era compresso in 1004 pagine di caratteri lillipuzziani e interlinea ridotta all’osso. Trascorrendo perciò molto tempo in questa sorta di ricostruzione storica fittizia dell’Inghilterra in pieno periodo napoleonico, è comprensibile che le sue atmosfere e i suoi personaggi facciano così presa sul lettore.
[recensione cautamente SPOILER FREE]