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La prima considerazione a caldo che mi è venuto spontaneo fare a fine film è stata di sorpresa per la rinnovata giovinezza registica di Martin Scorsese.
In un mondo culturale spesso assediato da grandi menti offuscate dall’età, che usano la loro gloria passata per farsi portabandiera di idee retrograde, allarmate e difensive verso il cambiamento sociale e tecnologico, fa proprio bene al cuore e al cervello vedere un film con una carica energetica tale da suscitare lo sdegno del pubblico anzianotto delle proiezioni in chiave Oscar. Quello è sempre un ottimo segnale.