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~ considerazioni in ando e in endo

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Archivi tag: Tom Cruise

Recensionando / Mission: Impossible – Fallout

28 martedì Ago 2018

Posted by Elisa G. in 2018, Cinematografò, Recensionando

≈ 2 commenti

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Christopher McQuarrie, figa-macchinone-esplosioni, Henry Cavill, no le controfigure no!, Sean Harris, Simon Pegg, Tom Cruise, uno spia l'altro pure, Vanessa Kirby

La straordinaria tenuta fisica di Tom Cruise e la sua capacità di archiviare con un sorriso carismatico certe parentesi personali passate non altrettanto performanti farebbero la gioia di ogni PR. Quando il tuo attore protagonista / super star hollywoodiana in grande spolvero si rifiuta di usare gli stunt per le scene d’azione in un franchise che ruota tutto attorno alla spettacolarità delle stesse – e magari si infortuna pure sul set – di fatto hai già portato a casa la promozione del film.
In questi elementi ricorrenti della filmografia e della promozione di Mission: Impossible finisce per venire adombrata quella che è l’unicità di Fallout, che supera ogni più rosea aspettativa sia dal punto di vista del franchise sia dal punto di vista del genere action.

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Recensionando / La Mummia

08 giovedì Giu 2017

Posted by Elisa G. in 2017, Cinematografò, Recensionando

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Alex Kurtzman, Annabelle Wallis, Jake Johnson, la domenica pomeriggio su italia1, ma anche no, Russell Crowe, Sofia Boutella, spiegazioni cazzare, Tom Cruise, voice over molesto

Il risvolto più che positivo di quando sei certo di aver visto il film peggiore dell’anno è che difficilmente si può cadere ancora più in basso. Dopo La Mummia non può che essere tutta salita, tra alti e bassi che si spera vivamente non sia ancora così bassi (portate pazienza, vengo da una settimana di proiezioni stampa di autentiche ciofeche).
È così brutto il reboot del franchise che negli anni ’90 tra momenti trash e azione bontempona fece la fortuna di Brendan Fraser? La risposta è sì, è peggio di quanto immaginiate: un film di questo genere non è ammissibile nemmeno per i cacciatori di LOL. Il vero mistero è come siano riusciti a coinvolgere Russell Crowe e Tom Cruise in una porcata infima come questa, un filmaccio di serie Z che persino nella seconda serata estiva di Italia 1 avrebbero un po’ di vergogna a trasmettere.
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Miscellanea / Missed but not Forgotten #2

04 sabato Mar 2017

Posted by Elisa G. in 2016, Cinematografò, Recensionando

≈ 4 commenti

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André Téchiné, Céline Sciamma, cinema d'animazione, Cobie Smulders, Corentin Fila, Herbert Ballerina, Illumination Entertainment, Miriam Leone, nazisti cattivissimi, omoaffettività, Pif, Rachel Weisz, Tom Cruise, voice over molesto

La rubrica aperiodica e ritardataria nell’anima in cui vi racconto brevemente i film che ho visto prima dell’uscita nelle sale italiane ma che non sono riuscita a recensire prima del loro approdo nelle stesse.
Hashtag suggerita #megliotardichemai.

In questa puntata parleremo di:

Jack Reacher
La Verità Negata
In Guerra Per Amore
Quel Bravo Ragazzo

Sing
Louise By The Shore
Il Medico di Campagna
Quando hai 17 anni
Lettere da Berlino

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Recensionando / Mission: Impossible – Rogue Nation

24 lunedì Ago 2015

Posted by Elisa G. in 2015, Cinematografò, Recensionando

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Alec Baldwin, base militare russa, Christopher McQuarrie, cool guys don't look at explosions, doppio triplo gioco quadruplo specchio riflesso, figa-macchinone-esplosioni, gente figa, Gerontofilia, Jeremy Renner, l'addominale prende aria, Rebecca Ferguson, Sean Harris, Simon Pegg, Tom Cruise, uno spia l'altro pure, Ving Rhames

mirogue5In un 2015 in cui ogni serie vecchia o nuova incentrata sullo spionaggio ha fatto la sua mossa in attesa dell’uscita di 007 Spectre, non poteva certo mancare uno degli epigoni moderni più noti e amati sul grande schermo, Ethan Hunt, l’uomo delle missioni impossibili. Diciannove anni e quattro film dopo lo straordinario esordio di Brian de Palma, all’attore d’azione per antonomasia, almeno prima che la sua stella si oscurasse un bel po’, è riuscito un vero colpaccio: Tom Cruise è uno dei re dell’estate cinematografica. Se dopo Ghost Protocol sembrava che il periodo di transizione verso il nuovo Ethan fosse ormai verso la conclusione, un nuovo solidissimo capitolo come Mission:Impossible – Rogue Nation lo ha consacrato a 53 anni come uno degli attori più affidabili per i ruoli d’azione con un risvolto ironico.
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Recensionando / Edge of Tomorrow – Senza Domani

03 martedì Giu 2014

Posted by Elisa G. in 2014, Cinematografò, Recensionando

≈ 2 commenti

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Brendan Gleeson, cool guys don't look at explosions, Doug Liman, Emily Blunt, film coi pugni nelle mani, i film con gli alieni e le astronavi, lucette azzurre, Noah Taylor, spara spara ci stanno massacrando, Tom Cruise, umani fanno il mazzo ad alieni

edge mpMentre in questo 2014 non si è ancora palesato un film d’autore capace di convincere davvero tutti, succede che i blockbuster estivi si stiano rivelando uno più bello dell’altro, capaci di coniugare spettacolarità a un certo contenuto qualitativo, tanto che sarà davvero difficile stabilire un vincitore morale del genere.
Alla lista dei possibili candidati si accoda anche Edge of Tomorrow, il kolossal fantascientifico a sfondo militare messo in campo da Warner Bros. Così a prima vista, nonostante lo splendore visivo di una produzione imponente e di effetti speciali all’altezza di un’invasione aliena, la premessa non sembrava poi così invitate. Loop temporali alla “Il giorno della Marmotta”, capaci di cogliere in fallo sceneggiature men che coerenti, e Tom Cruise protagonista, segnale allarmante di un certo lassismo in fase di pre-produzione.
Insomma, la classica circostanza in cui serve un uomo comune che diventi un eroe e salvi l’umanità. In passato Cruise tentò di convincerci che lui è uno qualunque confuso nella massa (“La guerra dei Mondi” di Spielberg provò il contrario) o l’uomo pregno di quel sottile solipsismo che permea tanti protagonisti fantascientifici (“Oblivion” dimostrò che di sottile non c’era proprio niente).
Citando la locandina italiana, l’unica in cui la tagline si è trasformata in un lunghissimo hashtag twitter (ma che davvero Warner Bros ITA? #ViviMuoriRipeti?), sotto quel tremendo sottotitolo “Senza Domani” e tutte queste funeste premesse ci piazzerei un #einvece.
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Recensionando / Oblivion

10 mercoledì Apr 2013

Posted by Elisa G. in 2013, Cinematografò, Recensionando

≈ 1 Commento

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Andrea Riseborough, fantascienza, fotografia leccatissima, i film con gli alieni e le astronavi, Joseph Kosinski, Melissa Leo, Morgan Freeman, Nikolaj Coster-Waldau, Olga Kurylenko, Ronald R. Reiss, Tom Cruise, voice over molesto

Secondo alcuni la fantascienza starebbe vivendo un periodo d’oro al cinema. Personalmente invece ritengo che uno sparuto numero di pellicole d’azione/thriller con qualche elemento fantascientifico e un paio di vere perle dalla produzione piuttosto risicata siano riuscite a balzare agli onori della cronaca, permettendo ad alcuni “registi di genere” di cimentarsi con budget e progetti dalle proporzioni più rilevanti.

Oblivion Victoria
Joseph Kosinski teoricamente rientrerebbe in questo novero. D’altronde quando il tuo scopritore è Fincher e con le tue prime sequenze IMAX impressioni i piani alti della Disney, attrai l’attenzione di tutti.
Già il passaggio successivo però non è così logico: come è riuscito Kosinski a ottenere dalla Universal Pictures 120 milioni di dollari per girare una sua storia breve (12 pagine) poi trasformata in graphic novel e presentata in forma di ashcan copy (una forma grezza che permette di tutelare il proprio diritto d’autore sulla storia originale) in qualche migliaio di copie al Comicon di San Diego del 2010? Specie dopo il mezzo fallimento di un titolo che si vende da solo come “TRON:Legacy“, intendo.
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Aspettando / Oblivion

08 sabato Dic 2012

Posted by Elisa G. in 2012, Aspettando, Cinematografò

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Tag

fantascienza, i film con gli alieni e le astronavi, Joseph Kosinski, Melissa Leo, Morgan Freeman, Nikolaj Coster-Waldau, Olga Kurylenko, space opera, Tom Cruise

Riemergo nelle nebbie in cui ero affogata (non solo la Vita Vera esigeva la mia presenza, ma anche il supremo sacrificio dell’utilizzo del computer a fini produttivi e totalmente avulsi dal cazzeggio…è stato terribile) per segnalarvi questo Oblivion.

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Recensionando / Mission Impossible – Protocollo Fantasma

12 domenica Feb 2012

Posted by Elisa G. in 2011, Cinematografò, Recensionando

≈ 2 commenti

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Brad Bird, catfight, fangirlism, figa-macchinone-esplosioni, Gente che guarda i film coi sottotitoli in ceco, Jeremy Renner, Josh Holloway, Léa Seydoux, Mission Impossible Ghost Protocol, no le controfigure no!, pressapochismo geografico, russi cattivizzimi, Ship Sheep, shippabbestia, tecnologia tarocca, Tom Cruise

Premetto che forse la comprensione complessiva del film è andata un po’ a puttane. Insomma, uno dice “proviamo ‘sto IMAX che ce l’hanno in Repubblica Ceca, quello vero, mentre noi in Italia no!” e cosa scegli? Scegli Mission Impossible Ghost Protocol, che tanto ci son le scene d’azione e il parlato non è fondamentale. In inglese, col sottotitolo inutile in ceco, ma tanto ce la si fa no?
Non proprio, per due motivi:

  1. Jeremy Renner alterna a frasi in inglese frasi pronunciate con un accento così ermetico che pensavo parlasse in ceco.
  2. Per fare gli sboroni, oltre che lanciarsi dal grattacieli, Tom & compagni parlano in russo. E se ha il sottotitolo in ceco può essere un problema.

Detto questo, facciamola breve: MI4 è un bel capitolo della saga di Mission Impossible. Quindi intrattenimento a manetta, inseguimenti spericolati, fighe combattenti, gente dei telefilm che muore subito (Josh Holloway con una nuance più castana del solito), i russi cattivissimi, l’agente Ethan che c’ha delle sfighe pazzesche, maschere, tecnologia tamarra, la scena del grattacielo.

Come saga, MI ci ha abituato ad essere più influenzata dal regista di turno che da un tentativo di sequenzialità. Non che gli anni non passino, lo scorgiamo dal viso e dal pettorale non più sodo di Tom Cruise, dalle nuove location piene di soldi di riferimento (Dubai*), da un certo scetticismo di fondo che serpeggia verso la tecnologia (infatti i gadget dell’episodio sono uno più fuffo dell’altro, tanto che viene il sospetto che siano stati ordinati da un rivenditore di Hong Kong su Ebay). Non per usare paroloni, ma un lieve scetticismo verso il modernismo tecnologico ci sta tutto. Poi c’e’ un megattentato realizzato da uno che entra ed esce dal Cremlino come gli pare e piace e Ethan stesso ci mostra che fai un corridoio, giri a destra, esci da un cancelletto e PAM! sei fuori dal Cremlino, ma appunto, è Mission Impossible.

Il cambiamento più rilevante dopo il terzo capitolo snaturato, scivolato troppo nel drammatico (cosa faceva paura Philip Seymour Hoffman, PAURA!) è la direzione di Brad Bird, uno che dal curriculum all’indole personale sembra essere perfetto per creare azione pura, coinvolgente ed elettrizzante, sforzando i meccanismi del reale e sfiorando la cagata pazzesca senza farcelo intuire troppo. Non vi dico quante craniate prende Ethan (quella al rientro dalla stanza dei server produce il THUND! distinto del piccione spiaccicato sul vetro, per non parlare della scena finale). Ovviamente c’e’ la scena ai confini della possibilità con grattacielo. Forse il meglio del peggio digeribile è la lente a contatto stampante wireless, ma anche la corsa a piedi nella tempesta di sabbia ha un certo che di puttanata che merita una citazione. Sennonchè Brad Bird scansa agilmente il pericolo di strafare, piazzando lì un paio di riprese canoniche (la ripresa del grattacielo visto dall’alto) con altre più personali e originali. Poi, sul finale, ci ricorda che lui è un regista d’azione sì, ma l’azione con un grande cuore dietro.

Anche la sceneggiatura sta al gioco, rispolverando un po’ i classici del genere. Megacaso di tradimenti e spionaggiocontrospionaggio con uno scienziato pazzo (Fringe anyone?) che vuole far partire un’atomica…aspetta, com’era la vaccata? Ah sì, perchè se ci scanniamo tutti uno contro l’altro quei pochi che sopravvivono sono i migliori tra di noi. EH.
Menzione d’onore per i cattivissimi russi che fanno la figura dell’ispettore Zenigata con Ethan. Roba da gelare i contatti diplomatici con Hollywood. La scena del cornicione è esemplare, con Ethan che potrebbe saltare, e il russo lo lascia fare non si sa bene perchè. Ethan però temporeggia, perchè pensa “attutire la caduta dal terzo piano atterrando su un cassonetto pieno di immondizia? Naaa, TROPPO FACILE! Ecco, mi lancerò utilizzando la cintura per scivolare su questo filo dell’alta tensione e planare leggiadro su quel camioncino in moviment…THUND!” Craniata.
LOL PURO.

Insomma, la casa offre i suoi classici. Se siete amanti del genere, è proprio il caso di darci un’occhiata. Non che manchino i difetti. Renner, per esempio, è relegato al ruolo di spalla, sottolineandone un milione di volte la sudditanza psicologica verso il fighissimo Ethan e innescando una gravissima spirale di shippaggio fangirlistico. Insomma, lui vive nel dramma perchè ha mollato la moglie di Ethan in albergo da sola mentre la doveva proteggere, preferendo stalkerare Ethan che faceva jogging. Perchè!? Perchè gli fa certe faccette? E perchè Ethan gli fa lo spiegone finale con tanto di occhi “no, non te ne andare, io non ti porto rancore e voglio essere tuo amico!”? AAAAAHHHH, SOSPETTO.
La spalla comica la copre di nuovo Simon Pegg, quindi sapete che aspettarvi. Nota *dolentissima* sul comparto figa combattente; Paula Patton si ritrova un personaggio lì in bilico dal farsi Ethan/William, ma niente. RIMANE VESTITA TUTTO IL FILM. Nel timore di, boh, renderla la figa da asporto per completare il team, si sono scordati di caratterizzarla in toto e la Patton sta lì, sperduta, non sapendo bene se fare la seria, la sexy o quella incazzata. Un tedio colossale. Oh sì, ero la fidanzata di Josh Holloway e voglio tanto male alla tipa bionda spia russa/francese che lo ha coppato. Fine caratterizzazione, intorno al minuto 10 del film. Seriamente. Ad un certo punto ci infilano pure un catfight e io speravo tantissmo in una cosa *epica* (no, non mi precludo nessuna sfumatura del fangirlismo, manco quelle da camionista calendaro), ma niente. Lascia invece un’ottima impressione Léa Seydoux, alle prese con uno stereotipo vivente: tizia spia bionda occhi azzurri che vuole i diamanti e li nasconde nella borsa di Prada (o Gucci? Annoso dubbio). Seriamente.

Lo vado a vedere? Se il concetto alla base dell’intera saga ti piace, sì. Se hai sempre martoriato l’anima ai tuoi amici dicendogli quanto ti faccia cagare la saga, mh, dunque, NO.
Ci shippo qualcuno? Qui scatta direttamente la ShipSheep
.
Probabilmente non era voluto, ma tutta la storia legata alla morte della moglie e la venerazione ft senso di colpa di Renner verso il veterano Tom…EH.
Coefficiente mi sistemo il ciuffo e salto nel vuoto? Altissimo, of course.

*Una delle cose che adoro di queste pellicole è che il presupposto è che tu spettatore sia mezzo deficiente. Non basta scrivere DUBAI grosso così, no! Loro ti mettono pure le dune, la tempesta di sabbia, le scritte in arabo sui cartelli dell’autostrada e UNA MANDRIA DI DROMEDARI. Così, per andare sul sicuro.

 

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SFF lover, pro reviewer, every day shipper.

Elisa Giudici, talvolta Gardy, sempre io.

Malvagia, misteriosa ed esotica, ho finito per fare del mio recensire a tempo perso un lavoro, tranne qui, dove continuo a perdere tempo dietro a cinema, letteratura e televisione.

Elargisco aggettivi e rintraccio sottotesti dalla nebbie padane, sognando tappeti rossi, viaggi interstellari, drammi vittoriani e statuine dorate.

Il mio animale totemico è un fottuto cervo metaforico (FCM).

Se "ci shippo qualcuno?" è la vostra domanda, questo blog è la risposta.

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