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Alexandre Desplat, Alicia Vikander, Amber Heard, Ben Whishaw, biopic, Eddie Redmayne, film col dramma dentro, Matthias Schoenaerts, Oscar 2016, Paco Delgado, Psicologia e Psicosi, Tom Hopper, tratto da una storia di poco falsa, tristezza a palate, venezia 72
È davvero semplice sparare a zero su Tom Hopper e ormai è uno sport riconosciuto tra gli amanti di cinema. Con suo stile espositivo al limite del pedante, con la sua esasperata ricerca di coinvolgimento emotivo via reiterati primissimi piani nel puro Oscar Bait (film “esca” per attrarre l’attenzione dell’Academy) delle sue lacrimevoli storie, presta molto più del fianco a critiche ferocissime. All’insegna del commovente e non pago del successo de Il Discorso del Re, eccolo tornare con la storia pioneristica di una coppia di pittori danesi in cui lui, a disagio con il proprio sé esteriore, decide di tirare fuori la donna che si sente di essere, con tragiche conseguenze personali e familiari. Insomma, Tom Hopper è tra i pochissimi che fanno cinema da Oscar con approcci e metodologie anni ’90 e soprattutto l’unico a riuscire a cavare nomination di pregio da questa tanto vituperata pratica.