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Ammettiamolo: Roman Polanski ce l’ha fatta. Ha piantato “Carnage” come un formidabile bastone tra le ruote per chiunque tenti di adattare una pièce teatrale sul grande schermo, una pietra di paragone che presto o tardi salta sempre fuori nella mente dello spettatore.
Se poi non puoi fare a meno di andare a pescare proprio quel testo teatrale super PESO con il dramma familiare obbligatorio ad ogni svolta, non ci vuole che un trailer a tracciare la connessione e porsi l’inevitabile domanda: a chi è riuscito meglio il difficile salto dal palco alla cinepresa?
John Wells non supera Polanski ma sicuro il suo bel film lo porta a casa, impresa poi non proibitiva quando hai dalla tua parte il gota recitativo anglofono per ogni fascia d’età.
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