Tag
Autocompiacimento registico, Ben Affleck, delicate palette cromatiche, film col dramma dentro, film PESO, fotografia leccatissima, Javier Bardem, la forza salvifica dell'Ammmore, ma anche no, MA-TI-PREGO, Olga Kurylenko, Rachel McAdams, se ne sentiva il bisogno, Terrence Malick, tristezza a palate, Venezia, Venezia 2012, voice over molesto
Se non avere le competenze necessarie per realizzare un film è il peccato originale di molte pellicole commerciali, in ambito autoriale l’eccessiva fiducia nelle proprie capacità può produrre veri e propri disastri, come nel caso di To The Wonder.
Il cinema autoriale è stupefacente perché pieno di maestria e realismo filtrato attraverso il gusto personale del realizzatore, ignorando per una volta le esigenze del botteghino e dello spettatore pagante. In un certo senso, è brado, selvaggio, non imbrigliato da mille esigenze che non concernono strettamente la settima arte.
La sensibilità autoriale e l’equilibrio su cui si fonda sono però materie delicatissime e non mancano esempi di gente che ha mandato la propria carriera alla malora non riuscendo più ad ottenere un prodotto armonico.
Appare piuttosto evidente che da capolavori quali “La Sottile Linea Rossa” e “La Rabbia Giovane” la sensibilità di Terrence Malick abbia subito un’evoluzione. Con questo film però il sentiero tracciato nel nuovo millennio sembra irrimediabilmente discendente.
Continua a leggere